Coppa Campioni, San Marino a segno prima dello stop

La gara con Ostrava giudicata valida al 7° inning sul 4-0. No-hit di sei riprese per Quevedo

Lauro Bassani (PhotoBass)
Carlos Quevedo ha concesso un solo arrivo in base ai cechi dell'Arrows
© Lauro Bassani (PhotoBass)

Pioggia, pioggia, ancora pioggia sulla Coppa dei Campioni di Bonn, ma almeno oggi San Marino riesce a “completare” la sua partita dopo il 5-5 interrotto contro il Neptunus. I titani tornano a vincere una partita in Europa dopo quattro anni, lo fanno battendo 4-0 l’Arrows Ostrava in un incontro giudicato valido dopo sette inning quando sul diamante tedesco si è scatenato il solito, previsto, insopportabile acquazzone.

I volenterosi cechi vanno in bianco contro i lanci di Carlos Quevedo. Il pitcher venezuelano fa “un-due-tre” per sei inning, con una no-hit e mini perfect game sfiorato solo per un colpito al quarto inning poi chiuso con un doppio gioco. A chiudere senza problemi Di Raffaele che piazza due strike-out e concede ai cechi la valida della bandiera.

Nel box i campioni d’Italia toccano valido 8 volte, passando in vantaggio al 3° sulla volata di Ferrini, raddoppiando al 4° sul fuoricampo interno di Angulo e allungando al 6° quando i singoli di Celli, ancora Angulo e Ustariz producono il 4-0. In realtà ci sarebbe anche il solo-homer di Lino all’ottavo, ma visto che l’ottava ripresa non si è completata, si tiene conto solo del 4-0 maturato a fine settimo inning.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.