Telemarket e Ceci&Negri sulle spine

Pirati qualificati ai play-off sul campo ma i ducali sperano nel verdetto della CAF. Italeri, T&A e Danesi: tutto come previsto. Chiusura in bellezza anche per la Palfinger.

Non è ancora finita. L’ultima giornata di regular season è andata più o meno come ci si poteva aspettare, tutte le squadre che lottavano per qualcosa hanno fatto quello che dovevano fare ma se il campo ha espresso il suo verdetto, c’è ancora chi deve aspettare un’altra sentenza prima di esultare.
E’ il caso della Telemarket Rimini, riuscita in extremis nell’impresa (perché di impresa si può parlare) di agganciare il quarto posto che vale i play-off grazie al vantaggio acquisito nello scontro diretto con il Ceci&Negri Parma. Sul diamante del ‘Torri” di Modena i Pirati sono stati quasi perfetti, subendo un solo punto in tre partite e soffrendo solamente, come era prevedibile, nel recupero di domenica mattina contro l’intramontabile Ventura. Il punto confezionato al 7° inning da Hage, Balgera e Crociati è di quelli che possono valere un’intera stagione. Una stagione partita alla grande per la formazione di Mike Romano ma improvvisamente complicatasi a tal punto da far disperare i più su una qualificazione ai play-off che pareva ormai irraggiungibile. Ma Rimini non può ancora gioire perché se la CAF ribaltasse il verdetto del Giudice Sportivo a favore della Prink Grosseto, la T&A San Marino scenderebbe in classifica alla pari con la Telemarket e con il Ceci&Negri Parma e allora in quel caso sarebbero proprio i Pirati a restare fuori. Logico dunque che all’Europeo Catanoso & c. sperino ancora di farcela. I ducali non hanno mai avuto problemi nel liquidare l’ormai spacciato Trieste di Massellucci (al quale va l’augurio di un pronto riscatto), battendo complessivamente 41 valide e aspettando notizie positive da Modena che però non sono mai arrivate.
Ma c’è anche chi è riuscito a fare meglio nel box rispetto al Ceci&Negri. Per stare al sicuro la Danesi Nettuno doveva vincere tutte e tre le partite in casa del già retrocesso ma irriducibile Paternò (a Grosseto ne sanno qualcosa) e il box tirrenico ha prodotto la bellezza di 56 valide, un bottino enorme che ha cancellato le prove non indimenticabili sul monte da parte di Billisi e Diego Ricci, anche se le incertezze dei due partenti non rappresentano di certo un segnale troppo incoraggiante in vista dei play-off. Dopo una partenza con il freno a mano tirato, la Danesi è sempre rimasta dentro alla zona play-off e se l’è vista brutta soltanto dopo il cappotto subito a Rimini prima di Ferragosto, ma la reazione è stata di quelle importanti come il finale di stagione che ha giustificato in pieno l’ingresso di D’Auria & c. tra le pretendenti al tricolore.
Tutti contenti anche al Gianni Falchi di Bologna. Grazie all’ennesima straordinaria prova della staffetta Heredia-Villalon, la Palfinger si è guadagnata già in garauno una meritatissima salvezza lasciando poi campo libero all’Italeri che si è così assicurata la pole-position nella griglia play-off, un vantaggio che potrebbe rivelarsi decisivo nell’ambito del campionato più equilibrato che si ricordi da parecchi anni a questa parte. In semifinale la banda Mazzotti troverebbe la Telemarket, per un derby tra i più classici che in regular-season è finito in perfetta parità: tre vittorie per i felsinei al Falchi, tre per i neroarancioni allo Stadio dei Pirati.
Il diamante sul quale erano puntati i fari dell’ultimo week-end di stagione regolare era però sicuramente quello di Serravalle. Per vari motivi quella tra T&A San Marino e Prink Grosseto ha rappresentato la storia più intrigante dell’anno, dalla semifinale di Coppa dei Campioni al giallo del tesseramento di Sforza. E anche nell’ultimo trittico l’equilibrio l’ha fatta da padrone con i titani bravi ad aggiudicarsi di misura due partite su tre, specchio fedele dell’incredibile campionato della squadra maremmana. Campione d’Europa e d’Italia in carica nonchè squadra probabilmente più forte del lotto, non si capisce davvero come la Prink abbia potuto compiere l’impresa di non centrare un posto tra le prime quattro. E probabilmente è questa la domanda alla quale la società grossetana saprà dare sicuramente una risposta nella prossima campagna acquisti.

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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