Bolognese io?

Dopo questa, le ho sentite tutte.

Mi chiedo il senso dell'esistenza di certi elementi. Come le zanzare e le pulci, avranno un loro significato nel disegno di chi governa le nostre esistenze (che non è il presidente Fraccari, state tranquilli…), ma faccio fatica a vederlo.
Mi riferisco a chi si diverte a inviare a me o al web master articoli di baseball.it con la ridicola accusa di averne fatto un sito filo bolognese. Non entro neanche nel merito, se non per dire che io sono nato a Parma, abito a Parma e quindi non si vede come potrei essere filo bolognese, visto che la mia città da sempre cerca di 'rubare' la leadership regionale al capoluogo.
Attenzione: non ho detto che io di professione faccio il giornalista e certe scemenze le ho superate da anni, perchè mi rendo conto che si tratta di un discorso un tantino complicato, per certi cervelli. E per festeggiare questo fatto, metto un'altra foto di Mauro Mazzotti. Che, confermo, è mio amico.

A proposito di miei amici: quello che in autunno aveva le pene d'amore, ormai veleggia a gonfie vele. Per altro, sua abitudine è quella di confondere i successi con i ridimensionamenti, alla luce del “non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
La più recente descrizione dei suoi successi amorosi, in effetti, faceva un attimo acqua, se mi è permesso.
Successi o ridimensionamenti, una cosa al mio amico dovrà essere chiara: che ci sono territori entro i quali non bisogna nemmeno pensare di avventurarsi, che se no altro che 'rimproveri' via diario, gli arrivano…

Ho visto e sentito un dirigente di serie A lamentarsi, dopo che il suo catcher aveva assistito all'esterno sinistro su un tentativo di rubata della terza. Ma si lamentava per una chiamata di strike a casa base. E' inutile, si fa una grandissima fatica a capire che l'errore dell'arbitro (ammesso che errore fosse) ha un peso infinitamente più basso sull'andamento di una gara rispetto a quelli dei giocatori. Una proposta per tutti: prendiamo nota degli errori decisivi dell'arbitro e degli errori decisivi dei nostri giocatori e facciamo una statistica. Poi confrontiamoci a fine stagione. Ci saranno delle sorprese.

Uno dei ricordi più vividi che riporterò dalla permanenza in Sicilia durante il Mondiale Universitario riguarda un allenamento. A fine seduta, con gli azzurri che stavano ormai preparandosi a tornare in albergo, a furor di popolo è stato chiesto a Giorgio Castelli di battere. Senza farsi pregare più di tanto, Giorgio si è presentato in battuta, ha guardato il primo lancio del coach Holmberg e poi ha battuto con assoluta tranquillità oltre la recinzione a sinistra. Il campo era corto, è vero, ma non dimentichiamo che Castelli non girava la mazza dal 1983. Come dice un coach azzurro (con i baffi) “battere è come andare in bici, una volta he impari, sei sempre capace”.

A proposito di Sicilia, vorrei chiudere chiarendo un concetto: a baseball noi siamo l'Italia. Questo per chi storce la bocca sul risultato ottenuto dalla Nazionale Universitaria. Il sesto posto in sè non è nulla di esaltante, ma è forse qualcosina di più di quello che valiamo a livello internazionale. Il 'noi' si riferisce all'Italia, ma più in generale all'Europa, che per questo sport è la Cenerentola dei Continenti. Piaccia o non piaccia, purtroppo è così. Bisogna rendersi conto del livello a cui siamo e vedere realisticamente come migliorare, sapendo che non sarà un processo breve.
Tornando nello specifico al Mondiale Universitario, mi stupisce che nessuno o quasi dei miei colleghi (o presunti tali) sottolinei quel che di buono si è visto. Ma è vero, non c'erano. Ed evidentemente io sono stato poco capace di raccontarglielo.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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