Che non tutti i giocatori fossero d’accordo nell’iniziare la stagione lo si sapeva. Che non tutti ne facessero una mera questione di soldi si percepiva. Tanto più che secondo gli accordi sottoscritti tra l’Associazione dei giocatori e la MLB, ogni giocatore è autorizzato a rinunciare alla stagione 2020, anche se solo coloro che hanno un rischio maggiore di malattie gravi a causa della loro storia medica riceveranno comunque la retribuzione concordata. Ed ora sta iniziando ad uscire allo scoperto la frangia dei “prudenti”, coloro che temono per la loro salute e per quella dei loro cari.
All’indomani della decisione dei Minnesota Twins di lasciare a casa i suoi coach più anziani, il 68enne Bob McClure e il 66enne Bill Evers (che resteranno nell’organizzazione con altri compiti ma verranno preservati dal contatto con i giocatori data la loro età e gli effetti del virus), fanno molto rumore le dichiarazioni dell’esterno dei Rockies Ian Desmond, che ha annunciato che non prenderà parte alla stagione 2020 per restare con la sua famiglia.
In un lungo e sentito post pubblicato su Instagram, Desmond, 34 anni, ha parlato di conflitti razziali in America, della mancanza di opportunità per i giovani giocatori di baseball e il suo desiderio di stare con i suoi: “La pandemia di COVID-19 ha reso questa stagione del baseball un rischio che non mi sento di correre”, ha scritto Desmond. “Con una moglie incinta e quattro bambini piccoli che hanno molte domande su cosa sta succedendo nel mondo, il mio dovere è stare a casa. Per mia moglie, Chelsey. Per rispondere alle domande dei miei tre figli maggiori sul Coronavirus, sui diritti civili e sulla vita. Restare a casa per essere il loro papà”.
Desmond ha anche messo in dubbio l’attuale cultura del baseball nella MLB: “Nelle club-house abbiamo battute razziste, sessiste, omofobiche”, ha scritto. “Abbiamo barato. Abbiamo un problema di minoranza dall’alto verso il basso. Un solo General Manager afroamericano. Due manager afroamericani. Meno dell’8% di giocatori neri. Nessun proprietario di franchigia di Major nera”.
Desmond è al quarto anno di un contratto quinquennale da 70 milioni di dollari con Colorado. Rinuncerà a guadagnare 15 milioni di dollari per giocare questa stagione da 60 partite.
Il gesto di Ian Desmond non è isolato e segue di poche ore la decisione di rinunciare alla stagione 2020 anche del prima base Ryan Zimmermann e del lanciatore partente Joe Ross dei Washington Nationals cui si è aggiunto Mike Leake, altro “starting pitcher” ma degli Arizona Diamondbacks.
“Non posso parlare per nessun altro, ma data la natura insolita della stagione, questa è la decisione migliore per me e la mia famiglia”, ha detto Zimmerman in una dichiarazione rilasciata attraverso i agenti, “e apprezzo molto la comprensione ed il supporto dell’organizzazione”.
Zimmerman, che avrebbe guadagnato 740mila dollari durante questa stagione, ha dichiarato di aver dato la priorità alle sue esigenze familiari visto che ha tre bambini piccoli, tra cui figlio di appena un mese, e sua madre è affetta da sclerosi multipla dal 1995.
Si attende adesso di capire quanto giocatori seguiranno l’esempio di questi quattro e salteranno la stagione che sempre più faticosamente sta per iniziare.