Pirati esplosivi a San Marino

Rimini vince il derby 13-4 battendo ben 17 valide. Alla T&A non basta una buona partenza

Al momento la differenza c'è e si vede tra Rimini e San Marino. Le prime cinque giornate di campionato erano state chiare a riguardo e il derby di questa sera a Serravalle è stata la conferma diretta sul campo. Rimini vince 13-4, sfiorando la manifesta al settimo inning, battendo 17 valide (cinque doppi) e capitalizzando al massimo le occasioni favorevoli e sfruttando le insicurezze sul monte e difensive di una T&A che ha battuto appena 4 singoli contro Ruiz, confermandosi incline a subire strike-out (12 anche ieri sera, la metà incassati da Martin e Lupo).
Non è bastata una buona partenza ai titani, con lo "stoppone" di Reginato a sbloccare subito il punteggio (2-0), perché Rimini, pur sprecando fin troppo sulle basi, si è affidata a Di Fabio autore di due rbi, al secondo e quarto inning per pareggiare (2-2). Un quarto inning che aveva lanciato chiari segnali di calo per Jimenez che chiude la sua partita all'alba del quinto inning con la base ad Angulo.
Entra Garate e arrivano i fuochi d'artificio: doppi di Ustariz e Celli, singolo da 2 punti di Batista, un paio di errori difensivi sammarinesi e 8-2 sul tabellone che diventa 11-2 al settimo quando entra Coveri che va in crisi: tre basi ball e altrettanti lanci pazzi, con la zona dello strike che diventa un miraggio. Allora Chiarini ne approfitta per mandare in pedana Morreale e De Wolf, sia per risparmiare lanciatori in vista di domani (ancora out Maestri), sia per testarli in previsione European Cup. L'attacco della T&A ha un sussulto contro Bassani che poi lascia la tranquilla chiusura a Marquez.

Informazioni su Carlo Ravegnani 274 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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