Rimini, con Rosario e Duran rivoluzione quasi completa

Il 30enne pitcher dominicano e l’esterno ex-Nettuno e San Marino gli ultimi colpi in ordine di tempo. Ora il tassello finale da inserire nella squadra di Ceccaroli: uno straniero agli esterni in grado di cavarsela anche come interbase

La rivoluzione dei Pirati è quasi completa. I temporali del "Falchi" nella finale scudetto 2016, parliamo di oltre cinque mesi fa, hanno spazzato via anche almeno una metà del roster della passata stagione, soprattutto nel line-up. Il resto l'ha fatto la nuova formula del campionato con due sole partite, che di fatto hanno "obbligato" la società riminese a fare delle scelte, preferendo i neo Asi Teran ed Escalona (oltre al confermato Richetti) a Rivera e Corradini, con quest'ultimo che lascia la Romagna dopo tante battaglie.
Restando in tema di monte di lancio, la grossa novità è rappresentata da Josè Maria "Paniagua" Rosario, 30enne pitcher dominicano che lo staff dei Pirati ha individuato anch'egli nella Liga Nicaraguense. Parliamo di un lanciatore destro, dalla velocità attorno alle 90 miglia, dotato anche di un buon cambio, salito fino in Triplo A con la franchigia dei Marlins e sempre al top delle classifiche in Messico e Repubblica Dominicana. Poche settimane fa ha chiuso con qualche difficoltà la serie finale per il titolo, ma era reduce da una regular season coi fiocchi: primo nelle partite vinte (7), secondo per media pgl (2.28) dietro Gustavo Martinez e strike-out (54) alle spalle di De la Cruz. Un partente affidabile, ma con la capacità di adattarsi anche a rilievo, qualora il manager riminese Paolo Ceccaroli decidesse di alternarlo a Ricardo Hernandez.
Dicevamo del line-up rivoluzionato, perché hanno lasciato la Romagna, per svariati motivi, sei dei primi sette battitori titolari nell'ultima finale scudetto. Desimoni e Retrosi hanno fatto ritorno a casa, Flores e Ramos saranno avversari con le casacche di Bologna e Novara, Mayora e Camargo sono rientrati in patria.
Dal primo colpo, quello di Infante, all'ultimo in ordine di tempo, quello di Duran (per anni "nemici" giurati dei Pirati) annunciato proprio ieri dalla società che però aveva da tempo in mano il contratto dell'ex Nettuno e San Marino, in mezzo Rimini ha lavorato per affidare a "Ciga" un buon nove. Confermando Zappone, che si alternerà in seconda con il ristabilito Noguera, Di Fabio nell'hot corner, Bertagnon e Giovannini dietro il piatto, ingaggiando Garbella e Malengo, in attesa del "sì" definitivo di Federico Celli che tornerà a Rimini attorno al 20 febbraio e deciderà il suo futuro. Insomma, una squadra ormai completa, con l'ultimo tassello da inserire, uno straniero da piazzare all'esterno sinistro, ma che possa anche essere in grado di cavarsela all'interbase.

 

Informazioni su Carlo Ravegnani 268 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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