Vince il cuore del Nettuno

Drammatica garaquattro, risoltasi in favore della Danesi dopo un'incredibile rimonta. Millesima in A per D'Auria

Per raccontarla bene questa partita occorrerebbe cominciare dalla fine, da un nono inning che in un modo o nell'altro passerà alla storia, quando al Grosseto mancava solamente un eliminato, o meglio un solo strike, per fare sua la partita. Invece del previsto 4 a 0 della formazione toscana, eccoci a parlare della vittoria del 3 a 1 ad opera di una Danesi mai doma, che in qualche modo si tiene in vita in questa serie e sposta ogni discorso a garacinque.
Ma è meglio andare con ordine, o magari per maggiori particolari si può consultare la cronaca completa del play by play
di garaquattro. Inizialmente, nella serata che segna la millesima presenza in serie A1 di D'Auria Bagialemani preferisce Costantini a Pena, mentre per la Prink sul monte sale regolarmente Navarro. E al primo assalto la formazione toscana passa, con Ermini a punto su singolo di Ramos. Raddoppio al terzo, con basi cariche ed uno fuori Martins non trattiene bene una rimbalzante di Carvajal ed invece del doppio gioco arriva il 2 a 0. Per vedere il terzo punto basta attendere il quarto ed il fuoricampo da un punto a sinistra di Esposito. Dopo Costantini, sulla pedana nettunese sale Pena, che evidentemente non aveva recuperato a pieno le fatiche del sabato.
Dall'altro fronte Navarro concede poco o niente al Nettuno, esce dopo sette riprese con due sole valide subite, 8 strike out ed una base ball tra gli applausi dei compagni e del pubblico. Entra Ginanneschi che però subisce immediatamente due punti. Singolo a destra di Patrone, qualche istante ed Esposito sbaglia la più facile delle assistenze in prima base, permettendo a Sforza di raggiungere la seconda e Patrone la terza. Quindi singolo di Paoletti per i due punti del 3 a 2. Dopo il sacrificio di Candela, con uomo in seconda e uno fuori, Martins rimane a guardare il terzo strike di Ginanneschi. Non si sa se dalla panchina nettunese sia volata qualche parola grossa, c'è chi è pronto a giurare di no, fatto sta che Bagialemani prima viene espulso, poi quando va a chiedere spiegazioni all'arbitro finisce per essere trattenuto a stento. Ma è come una scossa per la squadra, nonostante arrivi anche la terza eliminazione.
La Prink al nono segna ancora, su singolo di Ramos quando in seconda c'era De Santis che segna il 4 a 2. Finita? Nemmeno per sogno, eccoci dunque al nono attacco del Nettuno, che non inizia a dire il vero nel migliore dei modi. Peppe Mazzanti rimedia il quarto K della sua serata, Miller viene eliminato con una rimbalzante sulla seconda. Ma quando Ginanneschi è a un solo strike dalla vittoria, Mastrantonio (che era subentrato a D'Auria al settimo) tocca un singolo a sinistra, idem per Patrone che batte valido al centro. E qui la difesa grossetana va in tilt, Sforza tocca sulla terza, Carvajal commette un errore e si caricano le basi. Mariani entra a correre al posto di Sforza in prima, si presenta nel box Paoletti che legna un doppio lungolinea a sinistra, entra il 4 a 4 e Mariani corre verso la vittoria. L'arrivo a casabase è qualcosa di drammatico, Mariani scivola troppo presto, si ferma ad almeno un metro dal piatto, ma nel frattempo la palla esce dal guanto del catcher Bischeri ed il pinch runner nettunese ha il tempo di toccare il sospirato punto del 5 a 4. Per i circa duecento spettatori del Borghese, tanti erano questa sera, è un surplus di emozioni. Delusione da parte dei supporter grossetani, che avevano già assaporato la vittoria, tripudio per quelli di casa. Sicuramente nell'economia della serie questa vittoria conta poco, la Prink anche domani ha in mano il match point, ma rimane in qualche modo una partita che passerà alla storia.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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