Con Luciani e Badii la Prink Grosseto è in finale

Battuta la Danesi in garacinque per 3 a 2, la serie di semifinale si chiude sul 4 a 1 per i toscani

Prink Grosseto in finale contro il l'Italeri Bologna, dopo la beffa di ieri sera in garacinque la formazione di Medina conquista la quinta partita della serie e rispettando il pronostico della vigilia andrà a giocarsi il tricolore contro gli emiliani. Anche la terza sfida giocata al Borghese si è rivelata una partita molto combattuta, hanno prevalso i toscani ma al Nettuno va riconosciuto l'onore delle armi, se non altro per il modo con il quale senza timore ha tenuto testa ad un'avversaria decisamente più quotata e con l'handicap di aver rinunciato a due dei tre partenti a sua disposizione, Billisi e Diego Ricci, assente all'ultimo momento per un attacco influenzale.
Senza nemmeno Bagialemani in panchina, il quale dopo le sette giornate di squalifica inflittegli dal giudice sportivo ha annunciato in mattinata le sue dimissioni, a salire in pedana per il Nettuno è Massimiliano Masin che aveva lanciato solamente due giorni prima, mentre con l'altra assenza di D'Auria il diamante viene in parte rivoluzionato con Schiavetti in terza, Miller interbase, Martins in seconda e Peppe Mazzanti in prima. Dall'altro fronte confermata la presenza del mancino Luciani e formazione identica a quella delle sere precedenti.
Al terzo la partita si sblocca, la Danesi dopo la base concessa da Luciani con due fuori a Mastrantonio tocca le prime due valide della sua partita. La prima è di Candela, che approfittando anche di un errore di De Franceschi all'esterno arriva in seconda con Mastrantonio in terza, l'altra è di Martins che porta a casa i primi due punti. Ma al quarto il Nettuno regala un punto agli avversari, con uno fuori e Carvajal in prima su singolo Masin prima sbaglia un pick-off e lo fa avanzare in terza, quindi dopo l'eliminazione di Casolari con due strike su Ozuna commette un balk che consente al terza base della Prink di dimezzare le distanze, tra le proteste dei coach della formazione laziale nei confronti dell'arbitro di casa Cipriani.
Al quinto il Grosseto con tre valide ribalta il parziale e di fatto decide la gara, apre la ripresa un singolo di Bischeri a destra, spinto in seconda da un bunt di Esposito e a casa per il pareggio dall'altra valida di Andrea De Santis, quindi a portare a casa il punto del 3 a 2 ci pensa Ermini con un doppio sulla recinzione di sinistra.
Masin esce di scena al termine del sesto, rilevato da Mauro Salciccia, mentre Luciani dopo aver subito al settimo il singolo di Patrone viene sostituito da Badii, il quale dopo il bunt di Sforza costringe Mastrantonio a battere sulla terza una lenta rimbalzante. Con due fuori arriva il colpito a Candela, ma subito dopo la linea di Martins viene presa al volo dall'esterno centro per il terzo out e l'occasione del pareggio sfuma. Non succede poi più nulla, la rimonta della sera precedente non si ripete (anche se con due fuori Ozuna commette il più banale degli errori lasciandosi passare la palla sotto le gambe) e Badii completa la salvezza, regalando alla sua squadra la tanto sospirata finale scudetto dopo quindici anni. Si inizia venerdì 8 ottobre alle 21 allo Iannella.
Per maggiori particolari sulla partita è possibile consultare la cronaca completa del play by play di garacinque.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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