Cuba Campione del Mondo

Superati gli Stati Uniti (5-3) in una emozionante finale. Per i caraibici e' il titolo numero 23

Cuba si e' confermata Campione del Mondo oggi pomeriggio allo stadio “Tien Mou” di Taipei battendo per 5-3 in finale gli Stati Uniti. E' un titolo strameritato, vinto da una grande squadra che ha battuto 2 formazioni fortissime in meno di 24 ore.
Come gia' in semifinale con il Giappone, Cuba ha vinto una gara molto equilibrata, dimostrandosi spietata non appena l'avversario ha abbassato la guardia.
Da parte loro gli Stati Uniti hanno giocato alla pari. Non hanno granche' da rimproverarsi, ma negli occhi di Terry Francona e dei suoi giocatori rimarranno a lungo le azioni decisive tra la settima e l'ottava ripresa. Il titolo iridato, e' il caso di dirlo, ha preso la parte opposta del Golfo della Florida davvero per questione di centimetri.

C'e' stato un ricambio di pubblico rispetto alla finale per il terzo posto e forse alla gara per il titolo assistera' qualche centinaio di persone in meno. L'atmosfera dello stadio “Tien Mou” e' comunque elettrizzante. In tribuna si scorgono diverse bandiere a stelle e strisce: la comunita' americana presente a Taipei partecipa all'evento. Il pubblico cinese sembra invece schierato con Cuba.
Come lanciatore partente gli Stati Uniti presentano Jason Phillips, che sconfisse l'Italia nel girone eliminatorio senza fare un'impressione particolare. A 27 anni Phillips ha fatto una breve apparizione in Grande Lega con Pittsburgh nel '99 e ha trascorso la scorsa stagione tra Doppio e Triplo A, giocando sia come partente che come rilievo per le organizzazioni di Pittsburgh e Cleveland.
Cuba risponde con Ibar, che e' solo il numero 3 della rotazione ma ha in repertorio una dritta da 89 a 92 miglia, 'slider' e cambio.
Al primo tentativo Cuba passa. Yasser Gomez, secondo uomo del 'line up', batte valido e guadagna la seconda su una palla mancata del catcher americano Huckaby. Sulla battuta di Enriquez il seconda base americano Hudson salva un punto andando a raccogliere la palla praticamente dietro il cuscino di prima. La segnatura e' solo rimandata e arriva sul singolo al centro di Kindelan. E' il primo punto subito da Phillips nel Mondiale.
La base a Pacheco tiene vivo l'attacco cubano, che e' sul punto di esplodere con Linares. La linea del designato di Higino Velez e' raccolta al volo con un'ottima giocata dell'esterno centro Budzinski.
Nel primo attacco americano invece il peggior problema per Cuba e' Ulacia, che denuncia qualche scompenso. Delle sue condizioni esce a sincerarsi Higino Velez.
Cuba raddoppia al terzo con Ulacia, che evidentemente si e' ripreso e batte valido a destra. L'anziano campione avanza in seconda su sacrificio di Gomez e segna sul valido al centro di Enriquez. Quando Phillips, contro il quale Cuba non pare davvero avere problemi, concede la base a Kindelan, la panchina americana lo visita.
Phillips mette al piatto Pacheco, ma poi concede 4 ball anche a Linares e la sua finale termina qui. In pedana per gli Stati Uniti va Chris Enochs.
Arrivato sui 2 strike contro il nuovo entrato, Duenas fa partire una linea che l'esterno destro Borchard coglie al volo con un piccolo balzo. Gli Stati Uniti sono ancora in partita, ma la superiorita' dell'attacco cubano sui lanciatori americani e' stata fin qui evidente.
Al terzo comunque la squadra di Terry Francona si sblocca. Erickson apre con un singolo nel buco tra terza base e interbase e Snopek lo spinge in terza, trasformando una dritta da 93 miglia all'ora in un singolo al centro. Sulla battuta di Broussard segna agevolmente Erickson. La palla sarebbe da doppio gioco, ma la sicurezza gioca un brutto scherzo a Kindelan in prima, che commette un errore da “Little League” sul rilancio di Pacheco. Ibar si beve comunque Crawford in 3 lanci e Budzinski e' il terzo out al volo.
Al quarto Cuba continua a fare ottimi contatti contro Enochs. Quando Ulacia batte la sua seconda valida personale, Francona torna al 'bull pen' e inserisce Chris Capuano. Da destri di palla veloce, gli Stati Uniti passano ad un mancino specializzato negli effetti e nel 'cambio' per contrastare le mazze della 'seleccion'.
Al quarto gli Stati Uniti pareggiano. Il fenomenale Hudson (per me, il giocatore piu' forte del torneo) batte valido e ruba la seconda. Il designato americano Malloy colpisce un singolo a destra sul quale Hudson sfida il braccio di Duenas. Il seconda base americano arriva salvo con una plastica scivolata che batte la toccata del ricevitore Pestano. Il pareggio comunque consiglia a Cuba di andare al 'bull pen'. Esce Ibar ed entra Odelin, come il suo rivale americano Capuano, piu' un lanciatore di controllo che di velocita'.
Nessuno dei 2 partenti avra' nel record la 'decision' della finale.
Nel corso del quinto attacco americano, con Crawford in prima e Budzinski alla battuta, un calo di tensione elettrica spegne uno dei lampioni. Tempo qualche minuto e il gioco puo' comunque riprendere.
Odelin mette al piatto l'esterno centro americano e chiude la ripresa. La gara e' in perfetto equilibrio.
Al sesto Cuba sostituisce Pestano con il secondo catcher Merino.
Al settimo German Mesa apre l'attacco cubano con un singolo. Ulacia lo porta in seconda con un sacrificio. Al posto di Gomez Cuba inserisce il 'pinch hitter' destro Macias. La contromossa di Francona e' immediata: fuori il pur ottimo Capuano e dentro il destro Tom Shearn. Il nuovo entrato, altro specialista della curva, chiude l'inning, senza ovviamente disdegnare un bell'aiuto di Borchard, che si fa 30 metri di corsa e raccoglie al volo una palla in foul strappando gli applausi di tutto lo stadio. All'esterno centro Cuba schiera Duvergel
Al cambio campo giocano corto anche gli Stati Uniti. Huckaby apre la ripresa con un singolo a sinistra ed Erickson lo porta in seconda con un bunt. La panchina visita Odelin, mentre la televisione cinese indugia su Contreras nel 'bull pen'.
Odelin e' in difficolta' e concede 4 ball a Snopek, ma a dargli una mano ci pensa Huckaby: sulla palla che sfugge alla sinistra di Merino cerca di guadagnare la terza e il catcher cubano lo fa fuori di metri. La ripresa si chiude sullo strike out di Broussard.
All'ottavo Cuba torna in vantaggio. Kindelan e Pacheco arrivano in base su 2 valide consecutive. Velez gioca ancora corto e Linares esegue perfettamente il sacrificio, liberando la prima per Duenas. La contromossa di Francona e' la base intenzionale, all'evidente scopo di cercare il doppio gioco su Merino, che e' al primo turno della partita. Il catcher tocca una volata al centro, presa tranquillamente al volo da Budzinski. Kindelan parte verso casa e batte in scivolata il tiro, di suo non irresistibile, anche perche' Huckaby non riesce a tenere la palla nel guanto mentre blocca il piatto. Sull'azione, anche Pacheco e Merino avanzano di una base. Cuba insiste: German Mesa colpisce un singolo a sinistra che vale altre 2 segnature. Potrebbe essere il break decisivo. La gara di Shearn comunque finisce qui e gli Stati Uniti si affidano a Crabtree, che chiude la ripresa facendo battere male Ulacia.
Al cambio campo gli Stati Uniti provano a reagire. Con un out Budzinski batte valido, ma Hudson non riesce a dar seguito all'azione: sulla sua rimbalzante Budzinski e' il secondo out. La ripresa resta comunque viva per Borchard. Odelin, con lo 'slider', mette al piatto l'esterno destro americano. Agli Stati Uniti resta un solo attacco, da affrontare oltretutto con il turno medio basso.
Cuba gioca fino in fondo: Duvergel piazza un 'bunt' valido. Francona toglie anche Crabtree e si affida a Kirk Bulliger, che inizia cogliendo fuori in prima Duvergel e spegnendo ogni velleita' avversaria.
Odelin inizia anche il nono inning. Il primo uomo Malloy e' colpito mentre tenta il bunt. L'interpretazione dell'azione suscita le proteste di Velez, che chiede senza successo lo swing.
Si riprende con Huckaby, che produce una volata al centro ed e' il primo out. Fa meglio Erickson, che spedisce un missile contro la recinzione a destra per un triplo che fa segnare Malloy e stimola Cuba ad andare al bull pen. In pedana sale Pedro Lazo, che ha gia' 'salvato' la semifinale con il Giappone ieri. Mentre il 'closer' cubano si scalda, i sanitari sono al lavoro su Duenas, che ha impattato con la recinzione sulla battuta di Erickson. L'esterno non ce la fa e al suo posto entra Urrutia.
Si riprende con Snopek in battuta. Lazo va rapidamente sui 2 strike e lo lascia di sasso con un micidiale 'sinker' da 87 miglia all'ora. La televisione cinese inquadra il 'dug out' cubano: tutti in piedi e stretti attorno alla bandiera, L'unico in disparte e' Higino Velez. Il conto di Broussard e' pieno quando il prima base americano prima manda in foul una veloce da 93 miglia all'ora e poi va fuori tempo sul sinker, producendo un innocuo pop sul quale il terza base Enriquez compie la terza eliminazione.
Cuba e' Campione del Mondo per la 23esima volta.

CUBA 1 0 1 0 0 0 0 3 0 = 5
STATI UNITI 0 0 1 1 0 0 0 0 1 = 3

note: battute valide Stati Uniti 9, Cuba 10; errori Stati Uniti 0, Cuba 1.

Lanciatore vincente Odelin (salvezza Lazo), lanciatore perdente Shearn
Arbitri: Rodriguez (POR), Shewchuck (CAN), Mavarez (VEN), Chang-Chi-Hsien (TPE), Poulton (AUS), Chien-Ho (TPE)

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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