Intervista con Alessandra Gorla

Già sogno le olimpiadi di Atene

BOLLATE: Alessandra risponde al suo cellulare con un’imprecazione, per fortuna non rivolta a me, ma all’automobilista che gli sta tagliando la strada: la forte giocatrice del Bollate e della nazionale è in viaggio con il suo fidanzato.

nAlessandra ai cinque minuti da dedicarmi?
“Sto guidando e piove a dirotto, e poi non si potrebbe guidare e parlare al telefono ma ormai ci sei, … fai pure.

nAllora: Manca poco all’inizio della nuova stagione: sono finite la vacanze?
n”Lo scorso anno è stato davvero duro. La preparazione per le olimpiadi non ci ha mai permesso di tirare il fiato, quest’anno è andata un po’ meglio anche se incombono i campionati europei. In palestra in ogni modo sono già cominciati gli allenamenti.

nQuest’anno ancora a Bollate?
n”Si. Qui mi trovo bene e poi conosco tutti.

nHai sempre giocato in biancorosso?
n”Ho iniziato a undici anni. Guardavo il baseball americano alla TV via satellite, quando un giorno mio padre mi ha detto: se vuoi provare a giocare ti porto a Bollate che c’è una squadra. Sono sempre stata a Bollate dove abbiamo vinto due scudetti, tranne due anni orsono quando ho giocato a Saronno e abbiamo vinto il campionato di A2, bei ricordi.

nE poi la nazionale?
n”E sono arrivate anche tante soddisfazioni. Ho partecipato a tre campionati Europei, e a tre mondiali (sesto posto), e poi un quinto alle olimpiadi subito dietro alle migliori del mondo, U.S.A, Cina, Giappone, Australia.

nDa Novate Milanese a Sydney, un bel salto?
n”L’unico rammarico è quello di non aver potuto visitare la città australiana in modo approfondito, e fare shopping, una delle mie passioni; abbiamo avuto in un mese solo quattro giorni liberi, un po’ poco non ti sembra?

nL’obiettivo ora è Atene 2004?
n”Con calma, ci sono prima i campionati continentali e poi bisogna guadagnarsi il posto ai mondiali, però mentirei se non affermassi che un po’ già ci penso.

nA costo di quali sacrifici?
n”Qui entriamo in un campo minato. Quando si gioca non vi sono né Sabato né Domenica, poi la nazionale porta via il resto del tempo, e perdipiù non si diventa certo ricchi a giocare a softball, però la passione ti fa fare questo ed altro, speriamo che in un prossimo futuro vi siano almeno delle piccole gratificazioni anche a livello economico.

nE fuori dal softball cosa fa Alessandra Gorla?
n”Possiedo con i miei genitori un’impresa a livello artigianale a Baranzate, Per il resto adoro ballare i latino americani, tifo Milan e sono felicemente fidanzata.

nTogliamo il disturbo salutando Alessandra, e facendogli gli auguri per la stagione che sta per cominciare e che la vedrà ancora impegnata con i colori del Bollate softball.nnn

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