Grazie lo stesso, Italia

Gli Stati Uniti usano i migliori lanciatori per batterci. Grande prova di Perri

Tommy Lasorda non scherzava, quando ai giornalisti americani ha detto: “Non parlate di Cuba, io ho una gran paura della partita con l'Italia”. Infatti il leggendario manager del “Team Usa” ha mandato in pedana contro i ragazzi di Ambrosioni nientemeno che Ben Sheets, fin qui il miglior lanciatore dell'intero torneo. Al giovanotto, che è predestinato a lanciare la finale, la gara doveva servire per rimanere nel clima del torneo. Ebbene, Sheets certamente c'è rimasto, perchè ai 2 punti iniziali degli Stati Uniti l'Italia ha risposto alla seconda ripresa, mandando a casa base Madonna, autore di un doppio, su valida di Di Pace e lo stesso “Pacione” su valida di Carrozza. Sul monte degli azzurri Battista Perri del Rimini stava intanto giocando la partita della vita. Il giovane italo-americano, pagata l'emozione con 2 punti subiti e un errore, ha preso in mano la partita. Perri è proprio il tipo di lanciatore che gli americani considerano ostico: non veloce (81 miglia orarie, il bomber americano Neill ha osservato: “Non ricordo di aver battuto contro qualcuno che tirava così piano”), ma controllato e capace di gestire diversi lanci ad effetto. Quando il campione d'Italia è sceso dalla pedana si stava giocando l'ottava ripresa e per lui lo “score” era davvero lusinghiero: solo 6 battute valide concesse allo squadrone americano. All'ottavo e sul punteggio di parità anche Ambrosioni ha creduto di poter vincere, tanto che ha richiamato dalla panchina Simontacchi. Ma il nostro “numero uno” ha pensato bene di sbagliare l'assistenza in prima dopo aver difeso, con due out, una semplice rimbalzante. Così sono entrati i due punti che ci sono costati la sconfitta. Dall'altra parte gli Stati Uniti hanno potuto gioire proprio solo all'ultimo out, visto che l'Italia li ha tenuti sotto pressione al punto che, quando Sheet ha completato il numero di lanci stabilito, in pedana sono andati Franklin e Tim Young, i migliori rilievi di La Sorda. Il manager italo-americano, che festeggiava oggi i suoi 73 anni, ha detto: “Siamo stati fortunati, ma quel che conta è che in classifica ci sia scritto: Stati Uniti, 5-0”. Con questa vittoria gli Stati Uniti mantengono la testa della classifica a punteggio pieno. L'Italia tuttavia non è definitivamente fuori dal “giro medaglia”. Gli azzurri, battendo Australia e Olanda, si ritroverebbero a pari con queste formazioni a 4 sconfitte. Per avere speranze di piazzarsi quarti gli azzurri devono comunque auspicare anche una sconfitta della Corea contro il Giappone, ipotesi comunque non certo da scartare. In ogni caso, chiudere l'Olimpiade con 3 vittorie sarebbe un risultato storico per il nostro baseball. Allora, forza ragazzi. Domani Newman e domenica Simontacchi possono provarci.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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