La Danesi Nettuno chiude al terzo posto

Battuto per 7 a 6 il Viladecans nella finale di consolazione.

Con una vittoria per 7 a 6 e la conquista del terzo posto, si chiude l’avventura nella Coppa dei Campioni di Barcellona della Caffè Danesi Nettuno, unica squadra a rappresentare l’Italia nelle manifestazioni continentali. Un inizio sprint aveva consentito alla formazione tirrenica di portarsi avanti per 4 a 0 nella finale per il terzo posto giocata contro i padroni di casa del Viladecans, che avevano perso la semifinale contro il Mr Cocker Hcaw per 8 a 3. Poi la squadra di Bagialemani si complica un po’ la vita, il manager nettunese sostituisce infatti Marco Costantini e manda in pedana Paul Menna, il che consente alla squadra avversaria di rientrare prepotentemente in gara, 4 a 4 al settimo. Buon per il Nettuno che subito all’ottavo inning arrivavano altre tre segnature, un vantaggio poi gestito sino al termine, nonostante l’altra mini rimonta della formazione iberica. Migliore del Nettuno senza dubbio Ryan Miller, cinque volte si è presentato nel box e cinque volte è andato in base, quattro volte su valida (tra cui un triplo) ed una su errore della difesa. La Caffè Danesi torna dunque a casa con il terzo posto e qualche rammarico, se si pensa che nella semifinale di ieri sera un arrivo a casa base alla prima parte del decimo inning di De Franceschi era stato a lungo contestato dalla formazione verdazzurra. La visione del filmato del match ha dimostrato che De Franceschi era salvo. Un cruccio in più in una kermesse dalla quale la Danesi è uscita comunque a testa alta. Stasera alle 20,30 la finalissima, il derby tutto olandese tra Neptunus e Mr Cocker.
CAFFE' DANESI NETTUNO 0 2 0 0 0 2 0 3 0 = 7 13bv, 1e
CB VILADECANS 0 0 0 0 0 0 4 0 2 = 6 7bv, 3e

Informazioni su Mauro Cugola 547 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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