Il Cus Ceci supera una Danesi distratta

Cinque errori condannano il Nettuno alla sconfitta in garauno

La prima partita del trittico tra Danesi e Cus Ceci se la aggiudicano nettamente gli ospiti, bravi e cinici nello sfruttare sia le tante ingenuità della difesa tirrenica, sia le nove valide concesse in sette riprese complete dal lanciatore Vasquez. Salcedo, se si eccettuano un paio di fiammate nettunesi, pur concedendo tanto quanto il suo collega controlla decisamente meglio le mazze avversarie e conduce i suoi ad una vittoria importantissima in chiave play off.
La Danesi va in campo senza Alessandro Paoletti, che sarà a conti fatti assente per l'intero weekend, così Bagialemani rispolvera De Franceschi all'esterno centro, insieme a Giuseppe Mazzanti a sinistra e Leonardo Mazzanti in veste di battitore designato. E' proprio quest'ultimo a spingere a casa base grazie ad un texas dietro la seconda il primo punto del match, dopo che Edgar Tovar aveva battuto un bel doppio all'esterno sinistro. In precedenza, nei primi due attacchi, la formazione emiliana per due volte era riuscita a mettere i corridori in posizione punto senza riuscire ad approfittare della situazione. Al terzo la Danesi si rende ancora pericolosa, con due fuori arrivano i singoli in sequenza di D'Auria e De los Santos, ma Tovar batte un'innocua rimbalzante sull'interbase che chiude la ripresa senza danni.
Il match si ribalta completamente al quinto inning, che si apre con il singolo a destra di Caravita e dal fortunoso bunt di Vasini, la palla rimbalza in terra e scavalca il terza base. Con due uomini in base prima c'è un errore su pick off e quindi il doppio lungolinea di Finetti che porta il parziale sul 2 a 1 per Parma. Non finisce qui, arriva con due fuori il singolo al centro di Bautista ma di De Franceschi con una millimetrica assistenza carbonizza Finetti a casa.
Alla seconda parte del sesto pareggio Danesi, De los Santos con due strike indovina un singolo a destra e ruba la seconda su mancato batti e corri, e con la decisiva complicità di un impreciso Bautista che non riesce a fermare l'assistenza del suo ricevitore. Tovar tocca sul seconda base una lenta rimbalzante che spinge il bomber del Nettuno in terza, a fargli segnare il 2 a 2 ci pensa Leo Mazzanti con un'efficace volata di sacrificio all'esterno destro.
E' però ancora un rocambolesco episodio a riportare avanti, in maniera definitiva, la formazione di Catanoso. Con uno fuori la battuta di Caravita, altrimenti destinata ad essere presa al volo, viene letta malissimo da Giuseppe Mazzanti, che parte in ritardo e nel disperato tuffo viene anche scavalcato dal rimbalzo, tramutandosi in un doppio. Con uomo in seconda e due fuori viene prima concessa la base intenzionale a Finetti, quindi arriva il singolo al centro di Larkin per il 3 a 2, e poco dopo una velenosa rimbalzante di Bautista sulla quale D'Auria sbaglia l'assistenza, si va sul 5 a 2 e la gara praticamente finisce qui.
All'ottavo Salciccia sostituisce Vasquez, ma su tre rimbalzanti arrivano altrettanti clamorosi errori che caricano le basi con uno fuori. Puntuale doppio tra gli esterni di Vasini che porta il punteggio sull'8 a 2, una punizione forse eccessiva ma tre punti subiti con una sola valida sono il segno tangibile di un Nettuno completamente spento.

Informazioni su Mauro Cugola 547 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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