L'Italeri corre ancora, dietro lotta sempre più affascinante

La Gb Modena consolida il secondo posto, Colavita continua a sognare. Nilsson risveglia la Telemarket, le crisi di Danesi e Cus Ceci. Oriundi, un “caso”?

Sull’Italeri Bologna alla vigilia avremmo scommesso tutti e così su La Gardenia Grosseto che si era notevolmente rafforzata, certi di non sbagliare pronostico. E come non puntare sul Telemarket Rimini campione e la Danesi Nettuno di sempre? Perché non dare credenziali a un Cus Ceci Parma che aveva finalmente fatto una campagna di rafforzamento degna di tale nome? Ebbene il campo, quel diamante che alla fine decide ogni cosa, ci sta riservando sorprese una settimana dopo l’altra a vantaggio di un torneo affascinante, con cinque squadre – dal secondo al quinto posto – nel giro di tre sole partite e soprattutto un livello che le cosiddette ‘minori” hanno notevolmente alzato. Fatta eccezione per il Bologna che dovrebbe suicidarsi per non arrivare alla post season – solo un incidente la prima sconfitta per manifesta inferiorità a Grosseto, anche la banda di Mazzotti potrà concedersi qualche pausa – tutte le altre da Grosseto a Parma sono in ballo per la zona play off. La Gardenia per la verità non riesce ancora a trovare la continuità necessaria, quella che invece la Gb Ricambi Modena sembra ormai avere individuato alla perfezione. La squadra di Paglioli ha messo in riga per due volte la Danesi Nettuno e ormai è solidamente al secondo posto, ha perso gara-tre ma poteva tranquillamente starci e nel prossimo fine settima ci sarà un interessantissimo derby emiliano. Per la cronaca l’Italeri affronterà per la quarta volta consecutiva una squadra seconda in classifica. Quella della Danesi Nettuno, invece, sembra la crisi più nera. Nessuno si sarebbe mai aspettato un avvio del genere e se pure in passato i verde azzurri erano partiti male ma poi non avevano mancato i play off stavolta la concorrenza è notevolmente più agguerrita. Ci si domanda se è stato un bene rinunciare a Ventura, che fine abbia fatto Lanfranco e perché non sia tornato quando doveva in realtà solo prendere l’aereo, se Censale è al meglio e se quando arriverà Palazzetti ci sarà ancora modo di recuperare. Immediatamente sotto c’è il Colavita Anzio che avrà pure una panchina corta ma sembra aver trovato la quadratura del cerchio sul monte di lancio con un Richetti buono in ogni occasione. Ai play off in casa biancazzurra non pensa nessuno ma sognare non costa nulla e dopo le due vittorie sul Parma c’è qualche certezza in più. Giovani interessanti e il cuore quando serve sono la miscela che ha portato l’Anzio in alto. E la prossima settimana c’è un derby che non è mai stato così importante per la classifica. Immediatamente dietro il Rimini che ha centrato la tripletta e sembra essersi risvegliato anche grazie all’arrivo di Nilsson subito devastante nel box. Vittorie che hanno consentito di scavalcare un Cus Ceci Parma partito bene ma già persosi per strada: monte di lancio non eccezionale – escluso Olnberger coi suoi 17 K al ‘Reatini” – attacco senza continuità e difesa ancora troppo fallosa. Nervi a fior di pelle per quanto accaduto ieri sera con Finetti. Sembra ridotta a una lotta a tre la storia della permanenza in A/1. Palfinger Reggiana T&A San Marino e Sarti Firenze vendono sempre cara la pelle. La squadra di Gerali battendo due volte i toscani ha fatto un bel balzo in avanti, mentre la squadra del Titano esce ridimensionata dalla sfida con la Telemarket. Un bel campionato, insomma, sul quale adesso arriva un’ombra legata alla cronaca. I controlli della polizia sui tesserati oriundi dell’Anzio – che si dice tranquillo per aver effettuato ogni verifica prima di cartellinarli – riguarderebbe anche altre società. Sarà bene fare subito chiarezza, anche da parte della federazione: non abbiamo bisogno di scandali in questa bella stagione.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 218 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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