Zangheri: “L'intenzione di mollare c'era ma …”

Il Presidente della Semenzato Rimini, neo campione d'Italia non abbandona la guida della società trovando, nella Coppa Campioni 2003, un nuovo obiettivo

Dopo la conquista del decimo scudetto con relativa agognata stella, tra i festeggiamenti per il trionfo riminese si era però levata una nuvoletta scura all’orizzonte, ovvero l'intenzione da parte di Rino Zangheri, storico presidente dei Pirati, di abbandonare la navicella neroarancione dopo tanti anni di successi, una volta coronato appunto il sogno della stella.
Ma anche stavolta i tifosi riminesi possono tirare un sospiro di sollievo perché il rischio di non vedere più Zangheri alla presidenza del Baseball Rimini è scongiurato, almeno per la prossima stagione.
La voglia di continuare a vincere ha prevalso su tutto e a questo proposito un ruolo importante l’ha giocato la prossima Coppa dei Campioni che si giocherà proprio allo Stadio dei Pirati.
Confermo che l'intenzione di mollare dopo tanti anni c'era -racconta Zangheri al telefono dalla Spagna, dove si trova in questi giorni per una breve vacanza- ma nel momento in cui hanno deciso di disputare la Coppa dei Campioni a Rimini, in casa nostra, non ci potevamo certo esimere dall'organizzarla e soprattutto giocarla nel migliore dei modi.
Ecco dunque già svelato l'obiettivo principale per la Semenzato edizione 2003.
Personalmente ci tengo moltissimo a vincere questa Coppa. In passato non ne abbiamo vinte tante, l'ultima fu a Barcellona tredici anni fa, e adesso che abbiamo la possibilità di giocarla in casa davanti ai nostri tifosi, faremo di tutto per vincerla. Dovremo vedercela contro le due squadre olandesi che sono veramente molto forti, e per superarle bisognerà che la squadra arrivi in piena forma nel mese di giugno, mentre l'anno scorso la preparazione fu fatta in funzione dei play-off. La squadra sarà rinforzata e a quel punto cercheremo di dire la nostra in campionato perché ci teniamo anche a difendere lo scudetto.
Prima di rituffarsi nella nuova avventura, un doveroso e caloroso saluto da parte di Zangheri all'anno che se ne va.
E' stato un anno bellissimo che ci ha regalato enormi soddisfazioni. Non capita tutti i giorni di vincere uno scudetto come quello che abbiamo vinto noi, senza dimenticare che questa vittoria ha coinciso con la conquista della stella, un risultato prestigioso del quale siamo tutti orgogliosi. Abbiamo sempre creduto fin dall’inizio in questa squadra nonostante le difficoltà incontrate durante il cammino ed anche se in giro ci davano poco credito. Senza giocatori del calibro di Liverziani, Sheldon, Marchesano e Lisio siamo riusciti a vincere lo stesso e allora mi permetto di impossessarmi di una frase che ci è stata rivolta nel corso di una festa dopo lo scudetto: come la Juventus nel calcio, cambiamo i giocatori ma resta lo spirito vincente.

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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