Il Colavita Anzio festeggia vittoria e salvezza al termine di una partita incerta e con il risultato “stretto” fino al sesto inning, l'Anzio che ha poi allungato e la gara che si è riaperta nel finale. Con la grande prova di Sangilbert sul monte di lancio (13 k 7 valide concesse) e un attacco capace di colpire al momento giusto i biancazzurri hanno conquistato la partita che suggella un'ottima stagione. Subito “esplosivo” il box al primo inning: triplo di Franco, singolo di Tavarez che lo spinge a casa, poi ruba la seconda e segna sul singolo di Sanna. Risponde Paternò con il singolo di Ametler e il doppio di Agli. I padroni di casa pareggiano al terzo: singolo ancora di Ametler, rubata, poi su errore difensivo in prima entra il punto. L'Anzio risponde al quarto (singolo di Marianucci, palla mancata e valida di Faccendini) e a sesto (singolo di Ricci, lancio pazzo, errore difensivo sulla battuta di Ventura. Al settimo inning il Colavita allunga: singolo di Tavarez, singolo di Santiago e ancora valida di Sanna che fa segnare Tavarez mentre su assistenza dell'esterno Santiago viene eliminato in terza. Va nel box Marianucci che prende una base, quindi sulla battuta di Scorziello un errore consente a Sanna di entrare a punto. Guerrero chiude la ripresa con due K su Ricci e Faccendini. All'ottavo entra Conversi sul monte e limita i danni, poi al nono il line-up del Colavita allunga ancora: base a Santiago, triplo di Sanna, poi singolo di Ricci e altro punto a casa. Va in battuta il Paternò che onora la gara fino al termine: con due uomini in base e due due eliminati Ametler spinge a casa il quarto punto e Morville gioca la carta Santiago per chiudere il match. Sulla valida di Agli entra però un altro punto, poi Rizzo colpisce ancora e la gara sembra riaprirsi ma sull'8 a 5 con un'assistenza di Franco l'incontro finisce e la festa comincia.
Anzio 200 101 202 = 8 bv 13 e 1 Paternò 101 000 003 = 5 bv 11 e 4
Lanciatori: vincente Sangilbert, perdente Guerrero Note: tripli Franco e Sanna, doppio Agli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco.
Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019.
Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati".
Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.
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