“I nostri avversari dovranno sempre stare sul chi vive”

Intervista al manager del Godo Baseball, Stefano Naldoni alla vigilia dell’Opening Day contro Ronchi dei Legionari: “Quest’anno portereremo in campo un gioco in perenne movimento. Adesso però dobbiamo solo concentrarci su ciò che ci aspetta”

Flavia Zanchini
Stefano Naldoni, ex-manager del Godo
© Flavia Zanchini

Nell’imminente vigilia dell’Opening Game sabato in casa sul diamante del “Casadio” contro i New Black Panthers Ronchi dei Legionari, è il neo-manager del Godo Baseball Stefano Naldoni ha fornire le sue impressioni generali sulla squadra inserita nel girone F.

“Guardando dall’alto ai cinque mesi appena trascorsi posso dire senza alcuna remora di ritenermi contento. Abbiamo passato uno degli inverni più lunghi e difficili che io ricordi da quando faccio parte di questa società, tra il freddo, la pandemia e le regole stringenti ad essa legate, i problemi di spazio e diversi altri ostacoli; la squadra, però, ha risposto alla chiamata alzando la testa e mettendosi a lavorare duro fin da subito. Ha mostrato il carattere che serviva tirare fuori in un momento del genere. Per questo ringrazio tutti, giocatori, allenatori e dirigenti. Ora siamo in vista del lancio di inizio e ci siamo arrivati cavalcando l’impegno collettivo che è da sempre la vera forza del nostro club. Adesso si tratta soltanto di varcare la soglia della stagione tenendo in testa – e nel cuore – il bagaglio accumulato sin qui. Non sarà facile, ma ci faremo trovare pronti.”

Preparazione invernale fisica e tecnica di alto livello, insomma, unita ad uno “spring training” breve ma significativo, e per la maggior parte positivo. Il Godo ha infatti collezionato quattro vittorie su quattro incontri disputati, contro le formazioni prima del New Rimini e poi del Rovigo. Partite che sono servite a regolare gli ultimi ingranaggi e a rimettere in moto gli automatismi di gioco.

“A prescindere dalle considerazioni sui risultati, che nel caso delle amichevoli sono sempre effimere, mi è piaciuto lo spirito con il quale siamo scesi in campo. Aggressivi quando serviva, sempre attenti a sfruttare i momenti favorevoli e con un atteggiamento di apertura mentale ed emotiva che non vedevo da tempo, qui a Godo. Certo, con un paio di incontri extra a disposizione avremmo avuto modo di limare qualche difettuccio in più, ma il covid quest’anno ha invaso quasi tutta la scena, lasciando pochissimo tempo per organizzare e giocare le partite preparatorie. Abbiamo fatto del nostro meglio con ciò che ci è stato concesso, anche arrangiando partitelle di allenamento inter nos al sabato pomeriggio, e, francamente, ritengo di avere ben poco da recriminare. Adesso dobbiamo solo concentrarci su ciò che ci aspetta a partire da sabato.”

Pragmatico e conciso, Naldoni ci ha già dato un’idea di come sarà la sua gestione per la stagione a venire, lanciando in chiusura un provocatorio interrogativo rivolto al futuro.

“I nostri avversari dovranno sempre stare sul chi vive, perchè il Godo di quest’anno porterà in campo un gioco in perenne movimento. Nonostante i rinforzi disponiamo di un line-up ancora piuttosto leggero e dovremo esser bravi a metterci in base sfruttando tutte le occasioni utili. E perfino creandone da zero, qualora non dovessero essercene concesse. In questo ci aiuteranno le gambe, che abbiamo cercato di rendere più veloci nell’ultima parte della preparazione. Sul monte, invece, per quanto dotati di un effettivo alquanto ristretto, presenteremo lanciatori preparati e molto cresciuti rispetto alla passata stagione. Sarà compito della sempre solida difesa dar loro fiducia nei momenti difficili, in modo che possano fare tranquilli il proprio lavoro e mettere al sicuro il risultato. Se riusciremo in questo, ovvero a portare in campo ciò che siamo senza remissioni, chi può dire che cosa succederà?”