Baseball European Champions League? Si, grazie

Dopo 15 anni dai primi segnali, con Fraccari, Miller, Van Zetten ed Eenhoorn, partirà nel 2024 la nuova lega del batti e corri continentale. Sarà un successo? Ci speriamo. Intanto nello Yucatan si è chiusa la Baseball Champions League (BCL)

WBSC Europe
Il logo ufficiale della European Baseball Champions League
© WBSC Europe

“2023 ritorno al passato”. No, non è una provocazione ma, una volta tanto, una gran bella notizia. La World Baseball Softball Confederation (WBSC) Europe ha annunciato in pompa magna che nel 2024 nascerà la prima Baseball European Champions League, in sostituzione dell’attuale Baseball European Champions Cup. 8 formazioni d’elite, 4 le nazioni coinvolte (Italia, Olanda, Germania e Repubblica Ceca). Mancano all’appello Spagna, Francia e Regno Unito ma magari in un secondo momento potrebbero unirsi al progetto.

Un torneo nel torneo, dove i migliori club europei, partecipanti a diversi campionati, si affronteranno l’un l’altro giocando una serie di partite di andata e ritorno nei principali diamanti dei rispettivi paesi. I dettagli non sono ancora noti, ma lo saranno presto. Quindi dopo la Baseball Champions League (BCL) che si è appena conclusa nello Yucatán e durante la quale si sono sfidati i campioni di Cuba, Colombia, Messico e America (Independent League, AA) – vinta da questi ultimi – la WBSC ha fatto un ulteriore passo avanti per la promozione ad alto livello del baseball mondiale, e non solo di quello a stelle e strisce.

Complimenti al Presidente Fraccari. Lasciatemelo dire: era ora. Qualcuno di voi ricorderà i precedenti articoli sul tema pubblicati da Baseball.it, a partire dall’ottobre 2008, per proseguire poi con il giugno 2011 e aprile 2012.

Ma torniamo all’inizio. Perché “ritorno al passato”? Perché si parla di lega europea dal lontano 2008. I protagonisti di questa storia hanno i nomi altisonanti di Riccardo Fraccari, Martin Miller (ex-Presidente CEB, l’allora WBSC Europe), Ruud Van Zetten (ex-presidente della KNBSB, federbaseball olandese) e Robert Eenhoorn (campione orange e coach della nazionale dei Paesi Bassi in quegli anni). Una storia che ha avuto anche tinte fosche, fatte di smentite e accelerazioni, di lavori dietro le quinte. Ma eccoci – finalmente – forse alla parola fine: la nascita di una lega dei campioni, sul modello di successo portato avanti in questi anni da altri sport “minori” come il basket, l’hockey su ghiaccio e a rotelle, la pallamano…

Perché alla fine se il prodotto che la WBSC Europe sarà in grado di confezionare sarà appetibile, allora sì che potremmo vedere un salto di qualità nel nostro amato sport. Gli ultimi campionati europei sotto egida WBSC, e magistralmente organizzati dalla locale federazione ceca, ne sono la dimostrazione e al contempo la conferma che le fondamenta ci sono e sono solide: il movimento a livello continentale ha spostato il suo baricentro, ampliandolo.

La Baseball European Champions League potrà essere col tempo una magnifica vetrina, un’opportunità per i nostri ragazzi e un prodotto vendibile. Ne abbiamo proprio bisogno. Visto che con il nostro amato sport siamo purtroppo nella parte bassa del nono inning, sotto di uno e con due out. In bocca al lupo Presidente Fraccari, credo in questo suo progetto e faccio il tifo.

 

Informazioni su Marco Micheli 87 Articoli
Nato nel 1980, metà trentino e metà vicentino (ma veronese d'adozione), vive e lavora a Milano dove si occupa della comunicazione nel Sud-Europa per Boston Consulting Group (BCG), la multinazionale della consulenza aziendale. Grande appassionato di tutto ciò che è USA, dallo sport ai "dunkin' donuts", dai grattacieli della East Cost alle spiagge assolate della West. Marco scopre il baseball all´età di 10 anni quando, complice un regalo della madre insegnante, inizia a calpestare lo storico diamante della Polisportiva Praissola sotto la guida del "mitico" Bissa. Gli anni dell´università lo allontanano dalla terra rossa, prima a Feltre e poi a Milano. Ma è con il conseguimento della laurea in Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano e il conseguente viaggio-premio a Boston che si ritrova e decide di curare la comunicazione dei Dynos Verona. Due anni favolosi, densi di soddisfazioni e ricordi indimenticabili, impegnato nella promozione del sodalizio scaligero sulla stampa locale e sportiva. Per Baseball.it scrive del "batti e corri" giocato nella sua terra, il Nord-Est, ma non disdegna di "intrufolarsi" anche in questioni a carattere nazionale e internazionale.