European Professional League: una vera "spy-story"

Tre personaggi (van Zetten, presidente KNBSB, Fraccari, numero uno FIBS e vicepresidente CEB, e Miller, massimo dirigente CEB) e 6 città coinvolte (Francoforte, Roma, Amsterdam, Londra, New York e La Valletta)

Una spy-story a tutti gli effetti dai retroscena tutt'altro che scontati e con la parola fine ancora da scrivere. Al centro dell'attenzione, la European Professional League. Una storia in cui i protagonisti sono personaggi di spicco del baseball continentale: Ruud van Zetten, presidente della KNBSB (la Federbaseball olandese), Riccardo Fraccari, numero uno della FIBS nonché vicepresidente della CEB (la Federbaseball continentale) e Martin Miller, il tedesco reggente della stessa CEB. A fare da sfondo l'eterna rivalità tra gli orange e gli azzurri, la sfida tra le due nazioni principali del "batti e corri" europeo che si sposta dai diamanti alle stanze dei bottoni.
Una storia ambientata tra Francoforte (CEB), Roma (FIBS), Amsterdam (KNBSB), Londra (MLB International) e New York (MLB). Ma che coinvolge anche La Valletta, capitale di Malta. Una storia fatta di affermazioni e smentite, di incontri più o meno ufficiali tra le parti. Una lunga corsa per arrivare primi al traguardo del "professionismo", senza esclusione di colpi. Professionismo, la parola magica, la chiave che dovrebbe risolvere tutti i mali ma che forse che ne sta creando. Le ragioni dello scontro sempre le medesime: notorietà e soldi, come se fossero le ancore di salvezza del nostro sport.
Un vero "intrigo internazionale" che ha il suo inizio alla fine di marzo di quest'anno quando, sulle pagine della sezione "MLB Europe" del forum continentale "Baseball Fever" viene pubblicato un post a firma di Canadutch. Si legge di un incontro programmato a New York tra il coach della nazionale olandese Robert Eenhoorn ed esponenti della MLB per proporre loro la costituzione di una Lega Europea che dovrebbe vedere il proprio inizio nel 2010, ma se tutto dovesse andare per il verso giusto già nel 2009. Sempre nello stesso post, Cabadutch aggiunge anche alcuni dettagli relativi al progetto: "si tratta di un campionato da disputarsi in autunno, con 30-40 partite complessive. I team sarebbero di provenienza europea, con l'innesto di giocatori provenienti da oltreoceano e la sponsorizzazione della MLB".
Il 31 marzo, nello stesso forum, Rally Monkey aggiunge ulteriori dettagli: "una lega autunnale di 40 incontri con inizio in ottobre, dopo le Holland Series, e conclusione a metà novembre". Il 6 giugno, sempre sul medesimo forum, compare un nuovo post in cui una misteriosa autrice inserisce un link al sito della CEB attraverso il quale sarebbe possibile il download, ora non più disponibile, di una presentazione in formato .pps (powerpoint) relativa ad "una European League con inizio nel 2011".
Il documento, in possesso di Baseball.it, porta la data del 2 aprile 2008 e fa parte delle presentazioni che si sono tenute in occasione del Congresso della CEB tenutosi a Malta dal 27 al 30 marzo. Congresso al quale ha partecipato anche Riccardo Fraccari, in qualità di Vicepresidente della CEB.
Il documento intitolato "Baseball for Europe" è composto di sette pagine e parla della European League come un "locomotiva" per aumentare il livello di gioco, dare maggiore visibilità (TV, etc.), generare interesse negli sponsor, ricavi, interesse. Si accennavano anche a possibili soluzioni per la European League come risultato delle competizioni CEB di club, delle Accademie presenti nei vari paesi, delle singole squadre nazionali. La stagione, inoltre, avrebbe dovuto cominciare all'inizio dell'anno (Marzo-Aprile), alla fine (Settembre-Ottobre) o durante, per esempio in weekend prefissati. Riguardo la struttura, la lega avrebbe dovuto essere una organizzazione pro, che necessitava dell'interesse di grandi partner, e con 8 squadre al via di tutta Europa. Infine, veniva illustrato un timing: 2008 finalizzazione del piano, 2009 individuazione dei partner, 2010 individuazione dei team partecipanti e qualificazione, 2011 partenza della lega.
Pochi giorni dopo, il 9 aprile, il collega Maurizio Roveri pubblica nel suo blog "Double Play" un lungo contributo sul futuro del baseball in Europa e in Italia: "Ecco come cambierà l'Italian Baseball con il passaggio al professionismo ". Nell'articolo, redatto a valle di un incontro a cena tra il presidente federale Fraccari ed alcuni giornalisti a Bologna, il massimo esponente del baseball italiano afferma: "C'è una proposta alternativa, a mio parere non tanto legata alla realtà, che prevede la realizzazione di una Lega Europea… Sarebbe un campionato europeo più corto nel tempo, della durata di circa un mese, che anche un Paese non fortemente strutturato e organizzato sarebbe in grado di supportare". Siamo ad aprile e tutti, ma proprio tutti, sono al corrente dei vari progetti in corso (Italian Baseball League e European Professional League), delle tempistiche e dello stato d'avanzamento dei lavori.
Il 15 maggio, Robert Eenhoorn in un'intervista esclusiva rilasciata a Filippo Fantasia per Baseball.it parlando del suo futuro dopo l'esperienza di manager con l'Olanda afferma di "avere in testa idee molto chiare per dare evidenza alla posizione dell'Europa nella geografia del baseball. Ho già cominciato ad elaborarle….". E dice ancora: "Ogni paese europeo ha il proprio potenziale di crescita, ma tanti non hanno ancora capito come poterlo sviluppare. Ecco, occuparmi in questo senso dell'Europa che cresce, questa mi sembra proprio una bella sfida".
Anche la IBAF, la federazione internazionale, prende ufficialmente posizione sulla European Professional League. Il 25 giugno il quotidiano americano USA TODAY riporta un lancio dell'agenzia di stampa Associated Press da L'Avana in cui il presidente Harvey Schiller, in visita a Cuba, sottolinea che l'IBAF vuole rilanciare il baseball in Europa e che "nei nostri piani c'è anche il lancio di una Professional Baseball League nel 2010 e oltre". Tutto questo, insieme all'organizzazione del Mondiale 2009, per tentare di far rientrare il baseball alle Olimpiadi del 2016 (il CIO lo ha escluso dai Giochi del 2012).
Durante il resto dell'estate, con il caldo che avanza e i vari campionati nazionali in pieno svolgimento, le notizie latitano. Unica fiammata a fine luglio quando Robert Eenhoorn dichiara in un'intervista a Pim Van Nes pubblicata su Mister Baseball che "sarebbe un errore se la MLB supportasse solo il progetto italiano, perchè avrebbe effetti negativi sullo sviluppo del baseball europeo". E poi aggiunge: "sono in contatto con Paul Archey, vice presidente della MLB, per poter presentare in modo estensivo agli owner il nostro programma altruistico". I forum registrano richieste di informazioni in merito ad eventuali novità sui due progetti, quello italiano e quello europeo. Ma le risposte scarseggiano. Nei diversi uffici, nei piani alti del baseball continentale il lavoro è frenetico. A settembre Fraccari vola a New York per consegnare il business plan alla MLB, deve fare in fretta se vuole essere il primo ed unico ad ottenere il sigillo degli owner statunitensi. A Francoforte, sede della CEB, il presidente Miller e i suoi collaboratori non sono da meno, sanno che i tempi sono stretti, ma dalla loro possono contare sull'appoggio dell'Olanda, storica rivale del Bel Paese.
Il 24 ottobre 2008 la svolta. La CEB, all'interno di una sezione denominata "Future Steps " della sua nuova newsletter periodica, annuncia che "a partire dal 2010, prenderà il via il primo campionato professionistico continentale a livello di club, battezzato come European Professional League". I migliori 8 team europei si scontreranno tra loro, a fine stagione, in un torneo della durata di 4-6 settimane (presumibilmente tra la fine di settembre e il mese di novembre) con partite quotidiane. Il format definitivo della manifestazione non è stato ancora finalizzato. "Questa Lega è la risposta alle richieste pervenute da molto tempo da parte delle Federazioni aderenti alla CEB di istituire un campionato da disputarsi durante o dopo i rispettivi campionati nazionali" precisa la newsletter, concludendo che "questo darà una enorme spinta all'intero movimento continentale e alla visibilità del nostro sport". Baseball.it rilancia immediatamente la ghiotta notizia della lega europea che rimbalza ovunque, facendo il giro del continente.
A questo punto gli annunci e le smentite si susseguono repentinamente. Il 25 ottobre anche i colleghi di Mister-Baseball.com danno evidenza all'annuncio con il link diretto alla newsletter della CEB. Lo stesso giorno anche il forum BaseballFever avvisa gli utenti della neonata lega. Il 26 ottobre il blog inglese BaseballGB titola "European Professional League News " e riprende il bollettino CEB.
Il Presidente Federale Fraccari scende in campo e dalle pagine virtuali del sito Baseball Italia , afferma il 27 ottobre che "della newsletter non ne sapeva nulla. Anzi, sostiene addirittura che si tratti di un "progetto assolutamente irrealizzabile". Di più, dice il massimo dirigente FIBS: "nessuno in sede CEB ha mai verificato la possibilità di procedere in questa direzione. E' un'iniziativa personale di Miller".
Stupito del fatto che il presidente Fraccari non fosse al corrente degli eventi, pur essendo il numero due di Miller, è il sito olandese Honkbalsite.com che in un articolo firmato da Pim Van Nes (collaboratore dall'Olanda di Baseball.it) informa di aver cercato di contattare invano Martin Miller; ma di essere riuscito a parlare solo con Ruud van Zetten, il presidente della federazione olandese, il quale afferma che "del progetto ne erano a conoscenza da tempo tutti i responsabili dei paesi iscritti alla CEB. Ho dato personalmente conto degli sviluppi dell'iniziativa via email a tutti gli associati nel maggio del 2007 e, quindi, in occasione del congresso della CEB dello stesso anno. Successivamente, ne abbiamo discusso, proprio con l'Italia, nel corso del congresso IBAF, che si è tenuto a Francoforte sabato 18 agosto 2007. In nessuna di queste occasioni, abbiamo registrato un giudizio negativo da parte dei referenti italiani circa il nostro progetto. Per questo, abbiamo iniziato a lavorarci per darne forma compiuta appena possibile. Oggi è pronto e noi siamo pronti a partire. L'obiettivo? Rendere più popolare il baseball in Europa, contando sui migliori giocatori: da qui nasce l'opportunità e la convenienza di dare il via ad una lega professionale europea".
A questo punto la trama si complica e fra i tre massimi esponenti del baseball europeo la confusione regna sovrana. Non si capisce se c'è qualcuno che non dice esattamente le cose come stanno oppure se semplicemente non intende esporsi apertamente. Certo, è indubbio o quantomeno difficile credere che la scelta di Miller sia di tipo "personale".
Ora non resta che attendere gli ulteriori sviluppi. Cosa risponderà Miller alle osservazioni mossegli dal suo vice Fraccari? E Ruud van Zetten, come si muoverà? E l'Italia? Si isolerà creando una frattura all'interno del movimento continentale decidendosi ad "andare da sola"? Ce la farà la European Professional League a decollare? Domande che cercano risposte.
Una cosa è certa, se tutto quello che abbiamo finora raccontato fosse solo frutto dell'immaginazione, potrebbe tranquillamente essere la trama dell'ultimo libro del giallista americano Ken Follet. Mancherebbe solo il morto. Ma forse no, c'è ed è il nostro sport, vittima di "campanilismi", ora provinciali, ora nazionali. In un articolo su Baseball.it del 24 di ottobre domandavo e auspicavo che "ci fosse un vero progetto dietro tutto questo fiorire di novità, altrimenti sarebbe un peccato. Come si dice in questi casi: chi vivrà vedrà". La risposta, alla luce dei fatti, è che di progetti ce ne sono due, ma senza una vera regia.

Informazioni su Marco Micheli 87 Articoli
Nato nel 1980, metà trentino e metà vicentino (ma veronese d'adozione), vive e lavora a Milano dove si occupa della comunicazione nel Sud-Europa per Boston Consulting Group (BCG), la multinazionale della consulenza aziendale. Grande appassionato di tutto ciò che è USA, dallo sport ai "dunkin' donuts", dai grattacieli della East Cost alle spiagge assolate della West. Marco scopre il baseball all´età di 10 anni quando, complice un regalo della madre insegnante, inizia a calpestare lo storico diamante della Polisportiva Praissola sotto la guida del "mitico" Bissa. Gli anni dell´università lo allontanano dalla terra rossa, prima a Feltre e poi a Milano. Ma è con il conseguimento della laurea in Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano e il conseguente viaggio-premio a Boston che si ritrova e decide di curare la comunicazione dei Dynos Verona. Due anni favolosi, densi di soddisfazioni e ricordi indimenticabili, impegnato nella promozione del sodalizio scaligero sulla stampa locale e sportiva. Per Baseball.it scrive del "batti e corri" giocato nella sua terra, il Nord-Est, ma non disdegna di "intrufolarsi" anche in questioni a carattere nazionale e internazionale.

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