Obiettivo Omaha

Parte questo weekend il torneo finale Ncaa che qualificherà le 8 formazioni per le College World Series. Favorite Lsu e Wake Forest con Florida, Arkansas, Vanderbilt possibili outsider così come Clemson trascinata dal giovanissimo esterno centro di origini italiane Cam Cannarella

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Cam Cannarella di chiare origini italiane
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Giugno è da tradizione il mese “caldo” del College baseball con la disputa del torneo finale Ncaa e l’incoronazione al termine delle College World Series della squadra campione nazionale. Si parte in questo week end con 16 concentramenti (chiamati Regionals) composti da 4 squadre ciascuno, le cui vincitrici si sfideranno poi in 8 Super Regionals (mini serie al meglio delle 3 partite) da cui usciranno le 8 pretendenti finali al titolo che verrà assegnato sul diamante del TD Ameritrade Park di Omaha nel Nebraska in programma fra il 16 ed il 26 Giugno prossimi.

E’ stata una stagione regolare ricca di emozioni e grandi protagonisti dominata inizialmente dalla super favorita  Lsu guidata nel box dal sensazionale Dylan Crews (420 di media battuta con 15 fuoricampo e 59 rbi) e sul monte di lancio dalla sua stella Paul Skenes (certa prima scelta assoluta nel prossimo Draft MLB) che ha totalizzato 10 vittorie e 2 sconfitte con 1.89 di media pgl e ben 167 strikeout in 90.1 inning lanciati. I Tigers però nell’ultimo mese di gare hanno avuto una flessione perdendo il posto  in vetta al Ranking nazionale che è andato, per la prima volta nella storia del programma, a Wake Forest trascinata fra gli altri dal lanciatore Rhett Lowder e dal prima base Nick Kurtz. Nonostante un’eliminazione in semifinale nel torneo dell’Atlantic Coast conference, i Demon Deacons, allenati da coach Tom Walter, hanno ottenuto la testa di serie numero nel torneo finale Ncaa, un risultato di grande prestigio ma anche una certa responsabilità visto che è dal 1999 che la squadra con il numero 1 all’inizio del torneo non vince poi le College World Series.

Non sono mancate alcune esclusioni a sorpresa dall’elenco delle 64 squadre ammesse al torneo finale Ncaa 2023 come, ad  esempio, i campioni in carica di Ole Miss ed Arizona State, da sempre uno dei programmi più importanti nel panorama del College baseball, autrice di una buonissima stagione anche all’interno della super competitiva Pac 12 conference con 32 vittorie e 23 sconfitte.

Detto delle due super favorite, spostiamo ora l’attenzione su un gruppo di compagini con le carte in regola per arrivare al successo finale partendo da Florida per continuare con Arkansas e Virginia ed arrivare alla sempre presente Vanderbilt fresca vincitrice del torneo della Southeastern conference con in evidenza il potente esterno di origini italiane Troy LaNeve autore di un lunghissimo fuoricampo all’esterno destro che ha dato il via al successo dei suoi in finale contro Texas A&M.

Pronte a sorprendere, e magari a vincere il primo titolo nella loro storia come è accaduto negli ultimi due anni a Mississippi State ed Ole Miss, troviamo Tennessee di coach Tony Vitello e del talentuoso lanciatore Chase Dollander nonchè la sorprendente Clemson,  reduce da 16 vittorie consecutive tra cui quella nella finalissima del torneo dell’Atlantic Coast conference contro la fortissima Miami. I Tigers da un po’ di anni sotto tono ma storicamente ai vertici del College baseball si affidano per andare lontano al prima base Caden Grice e al giovanissimo primo anno (freshman) di origini italiane Cam Cannarella. Curiosamente proprio Tennessee e Clemson si sfideranno già a livello di primo turno con i Tigers col favore del campo.

Chiudiamo infine con i Regionals più equilibrati ed incerti,  come quello che vedrà i padroni di casa di Arkansas contro le super insidiose Arizona e Tcu. Discorso simile può essere fatto per South Carolina che sfiderà North Carolina State e la sorprendente Campbell nonchè Stanford opposta a Texas A&M e Cal State Fullerton.

Informazioni su Andrea Palmia 147 Articoli
Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.