Potenza nel box e lanciatori partenti: la ricetta scudetto

L’analisi delle statistiche della serie finale dipinge una serie equilibrata in cui i fattori decisivi sono stati i rendimenti dei partenti e la potenza nel box

Quattro partite complete contro nessuna 16 doppi contro 8. Queste sono le statistiche che più evidentemente dipingono il quadro di queste finali ed esaltano le differenze tra le due squadre, i due stili diversi nell’intendere il vecchio gioco messi in pratica in queste IP Baseball Series.
Le quattro partite complete sono state messe a segno da due partenti del Prink, Riccardo De Santis e Jaime Navarro, eletto, giustamente, MVP della serie. I sedici doppi sono stati anche questi messi a segno dai grossetani: almeno uno in ogni partita con Ramos e Casolari entrambi a quota tre. Questa statistica si rivela ancora più importante per spiegare il miglior rendimento offensivo del Prink, che ha segnato 25 punti contro i 18 dell’Italeri, se si pensa che il totale delle valide è praticamente pari (47 a 51 in favore dell’Italeri) e le altre valide extrabase sono il triplo di Rigoli ed il fuoricampo di Ramos.
Cercando di scendere in dettaglio nelle statistiche di squadra si vede che ci sono anche altre differenze, anche se meno eclatanti. Si sapeva che i bolognesi erano più orientati al running game e che lo sarebbero stati a maggior ragione in queste finali per mettere in difficoltà Bischeri, presunto punto debole della difesa Prink: ebbene Mazzotti ha mantenuto le promesse con ben 15 tentativi di cui però 5 falliti per una percentuale di successi abbastanza bassa (66{ecc39274e132013c42562669f06d04cbdb93f6ef68ab15c726502f015315e714}). Il Prink ha risposto con un 7 su 9 che indica abbastanza bene l’opacità del rendimento di Antigua in queste serie finali, rispetto al suo rendimento in regular season.
Infine, nonostante la nota predilezione del manager felsineo per il bunt di sacrificio è stato Medina a farne maggior uso, ‘vincendo” il confronto per 7 a 4. Probabilmente il maggior uso del bunt da parte grossetana è dovuto al fatto che nelle partite chiuse i felsinei si sono quasi sempre trovati sotto nel punteggio e quindi nella condizione di non poter giocare per il punticino.

Sul monte, abbiamo già detto dell’ottimo rendimento dei partenti maremmani: possiamo aggiungere volendo che nonostante la disastrosa partenza di Rollandini in gara5 la loro media pgl complessiva è stata un ottimo 2.37, contro il 3.97 dei loro colleghi e avversari. Si ribaltano le parti se parliamo di rilievi dove i felsinei mettono a segno un eccezionale, soprattutto per l’Italia, 1.89 con una vittoria e nessuna sconfitta. Cosa abbastanza strana, nessuna salvezza messa a segno dai due migliori bullpen in cui militavano due closer del calibro di Ginanneschi e Milano. Soprattutto colpisce lo scarsisimo utilizzo dei rilievi del Prink autori di sole 11.1 riprese, di cui ben 7.1 lanciate da Badii in gara5.


Un settore in cui da un punto di vista statistico le due squadre erano in parità era la difesa dato che avevano concluso la regular season con la stessa media (970) e lo stesso numero di errori (61). Nella finale i bolognesi hanno abbastanza deluso, commettendo ben 11 errori contro 8 dei grossetani e soprattutto causando ben 6 punti non guadagnati su un totale di 25 subiti: un quarto del totale.

Informazioni su Ivano Luberti 324 Articoli
Ivano è cresciuto in Maremma dall'eta' di 6 anni e ha visto la sua prima partita di baseball a 9 anni. Ha abbandonato la sua passione per il batti e corri a 19 anni quando si è trasferito a Pisa per l'Universita' e lo ha riscoperto dieci anni dopo quando ha cominciato ad utilizzare Internet per lavoro. Si definisce uno spettatore informato con una logorrea innata che ha deciso di sfogare scrivendo qualche articolo, dopo che il forum di Baseball.it non gli bastava piu'. Laureato in Scienze dell'Informazione e informatico di professione crede nella cooperazione al punto di aver fondato una cooperativa a Pisa, città dove risiede e che purtroppo è un deserto per lo sport che ama.

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