Che bello il nostro baseball in diretta tv

Le finali hanno “meritato” il palcoscenico di Rai Sat. Uno spettacolo che è piaciuto, Schiroli ci spiega il percorso per arrivare fin qui. E non solo

Non ci saranno state le pause con le giocate delle gare precedente o qualche ripresa particolare, né gli spot "americani". Non ci saranno state neanche giocate da major league ma quant'è stato bello vedere dal vivo le gare che assegnavano lo scudetto del baseball italiano. Non è mai stato facile vedere del batti e corri, figuriamoci il campionato di casa nostra e per giunta in diretta. Ci siamo riusciti, invece, dopo uno sciopero che mandò a monte la "storica" prima nel 2003 e il temporale che ha fatto saltare la diretta della gara inaugurale del pre-olimpico di Nettuno. Ci siamo riusciti con le finali scudetto che hanno anche dimostrato di "meritare" la diretta. E' però il caso di correggere il tiro e dire che c'è riuscito, perché oltre a essere una "colonna" di questo sito ha avuto piena delega dal presidente Riccardo Fraccari e dal segretario generale Marcello Standoli ai rapporti con "mamma Rai". Parliamo di Riccardo Schiroli, il quale si occupa per la Fibs di tutti i contatti con radio e tv. "Ringrazio presidente e segretario per questa delega piena e incondizionata – ha detto – arrivare alle finali in diretta è stato un grande risultato, frutto di anni di lavoro per cambiare la mentalità che c'era. Vale a dire che mandare il baseball era quasi un dovere per la Rai, adesso c'è la consapevolezza che ci sono eventi importanti anche per la Tv". Prima poteva essere "semplicemente" la nazionale, col campionato relegato nella sintesi di trenta minuti. Adesso è entrambe le cose, intanto con una sintesi di 50 minuti e poi con la bella sopresa della diretta. "Non è stato facile e vorrei ricordare che tutto questo ha un costo per la Fibs – ha detto ancora Riccardo – solo in parte coperto dai diritti. Per le finali, ad esempio, la federazione ha provveduto alle troupe di Global television service e la Rai al satellite". Non è stato semplice arrivare alle dirette, è ovvio, ma il risultato ottenuto "è stato frutto di precise strategie, soprattutto quella di dare alla Rai un prodotto trasmettibile". Al tempo stesso c'è il discorso dei circuiti locali. "Non è che lì mandiamo le cose peggiori, solo che per avere uno spazio dedicato a partire intere tutto l'anno non è proponibile alla Rai, solo che questa opportunità non deve essere vista come competizione tra emittenti locali e nazionale ma come una possibilità per il mondo del baseball". Intanto alla Rai nessuno si aspettava il pubblico sugli spalti né partite di quel livello. "Siamo stati fortunati anche per questo, però la Rai ha capito che il progetto è serio e ha avuto riscontri anche negli ascolti". Non c'è Auditel e non si può avere conferma ma chi segue il baseball in Italia di certo ha visto le dirette su Rai Sport. "Un ringraziamento – ha concluso Schiroli – va anche al caporedattore Manfredi Renda che ha dimostrato sempre grande disponibilità". Diremmo anche a Prink Grosseto e Italeri Bologna, nonché al pubblico che ha affollato gli spalti. Serve buon baseball per promuovere il baseball e questo è accaduto. Gioco di parole a parte, è un gran bel passo avanti.

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che l’ha allontanato dai campi di gioco. Giornalista professionista, redattore del "Messaggero" da luglio 2005, prima capo redattore del quotidiano 'La Provincia'-edizione di Latina ma dal 1990 redattore al quotidiano "Latina Oggi". Un ruolo che lo ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale è stato un pessimo giocatore e un giorno – quasi per caso – si è trovato ad allenare una formazione giovanile."Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A". E’ stato tra i promotori alla Coach Convention di Bologna del 1989 dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi e dopo essersi battuto per anni ha avuto la soddisfazione del reinserimento di una categoria 'intermedia' tra Ragazzi e Cadetti.L’impegno con il giornale, però, non ha più consentito di stare sul campo di baseball per allenamenti e partite, cosa che prima era possibile per l’attività nell’emittente locale Radio Omega Sound e in piccoli giornali locali "conciliata" anche con l’università che lo ha portato a conseguire la laurea in Sociologia.Si è occupato prima di scuola, sanità e mondo del lavoro, quindi dei principali fatti di cronaca.Per "Latina Oggi" ha seguito le manifestazioni internazionali che si sono svolte in Italia dagli Europei del ’91 ai Mondiali del ’98.Nel 1992 è stato tra i fondatori della la cooperativa "Il Granchio", editrice dell’omonimo settimanale in edicola ad Anzio e NettunoDal 1995 al 2007 è stato corrispondente Ansa per la provincia di Latina, ha collaborato con altre emittenti, ha seguito in diretta da Parma la finale scudetto del ’96 per Radio Omega Sound e da Nettuno i collegamenti di quella del ’97 per Radio Dimensione Suono. Ha diretto – ma solo formalmente non avendo giornate di 48 ore – la testata giornalistica di Radio Omega Sound.Il ritorno al baseball c’è stato, in verità, nel 1997 con i Pirati di Anzio che per divertirsi in C/2 avevano bisogno di un manager. Allenamenti… zero, salvo qualche volta nel giorno di "corta", e partite la domenica pomeriggio, con la soddisfazione però di vincere il campionato. Un gruppo di vecchi amici che poi ha deciso di appendere il guantone al chiodo.Nel 2001 durante l'aspettativa a "Latina Oggi" per l’incarico all’ufficio stampa del Comune di Anzio, il ritorno come addetto stampa dell’Anzio baseball ma soprattutto sul campo, come allenatore della Primavera della stessa società. Finita l'aspettativa... addio al campo di gioco e ritorno alla 'normalità'. Si fa per dire, perché nel 2002 alla vigilia del play-ball è nata Arianna, portata al 'Reatini' la prima volta che è uscita di casa. Gaia, arrivata a giugno 2005, ha aspettato un po' di più e sono serviti i play-off. Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere alla moglie Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Ha tentato, inutilmente, di "convincere" Ettore, il suo gatto e ora spera in Arianna che buttando a terra una pallina ha fatto a casa un piccolo guaio, mentre Gaia (giugno 2005) sembra preferire il pallone da calcio.Ama il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz, raccoglie ritagli di giornale e quando può - ma quando? - va a nuotare in piscina.

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