E adesso?

L'Italia è stata strepitosa nelle eliminatorie del Mondiale Universitario, ma cosa deve fare per considerare la partecipazione un successo?

Noi siamo il paese che prese a pomodori la nazionale di calcio sconfitta in finale da Pelè e compagnia e ha ritenuto infamante un'eliminazione da parte della Corea del Nord (1966) e quasi va orgoglioso di quella subita dalla Corea del Sud (2002).
Parlo di Mondiali di calcio, ma lo faccio per arrivare a chiedervi questo: se venerdì Taiwan elimina la Nazionale Universitaria dai Mondiali, la partecipazione sarà un successo o no?

Certo, se si guarda al risultato puro e semplice, uscire ai quarti in un torneo che qualifica 8 formazioni su 10 non sarebbe proprio una grande impresa.
Dobbiamo però ricordarci che ai quarti ci siamo andati con 3 vittorie e 1 sconfitta.

Il risultato è notevole e frutto di una certa crescita del nostro movimento.
Non dimentichiamo che questi “universitari” erano fino a poco fa il massimo contro cui ci confrontavamo. Dal 2000 in poi la Nazionale Maggiore se la vede con “i professionisti”, il che ha ampliato il divario.
Quello a cui si sta giocando questo Mondiale è però un livello alto e questo è bene non dimenticarlo, perchè il girone eliminatorio ha detto che questo è un livello al quale possiamo competere.

Prima dell'inizio del torneo si diceva che sarebbe bastato battere la Cina per approdare ai quarti, risultato minimo per un torneo organizzato in casa.
La Cina in realtà si è dimostrata una squadra forte (ha vinto con gli USA, mica storie…), il Canada una sorta di gruppo in gita scolastica. Giusto per non fare differenze, le abbiamo battute entrambe. Abbiamo battuto anche la Corea e il risultato è estremamente positivo. E' bene chiarire però che la morale di queste vittorie non è “siamo più forti della Corea”. E' “li abbiamo battuti e ci possiamo giocare contro alla pari”.

Alcune considerazioni.
Il nostro baseball è di tipo 'professionale', organizzato cioè sulla base delle leghe pro, competitivo. Qui ci confrontiamo, se si esclude Cuba, con formazioni fatte da giocatori in formazione, nessuno dei quali ha mai giocato a livello internazionale o quasi. Questo ha in parte fatto la differenza a nostro favore e mi fa anche dire che se l'Italia avesse schierato qui la Nazionale 'A' ad escluderla dal podio ci sarebbe stato da fare.
Questa squadra ha giocato benissimo e ha formato un gruppo che non merita di essere disperso. Con questo, non è che siamo diventati perfetti in un colpo. I difetti tipici del nostro baseball (si corre non sempre bene, si sbaglia con troppa regolarità in difesa) li abbiamo visti ancora. Ma non ci hanno impedito di vincere, per adesso.

Dove arriveremo?
Taiwan è un'avversaria impegnativa, contro la quale potremmo vincere come perdere. Secondo me, favoriti siamo noi.
La squadra è molto carica e i cinesi non sono sicuramente abituati a vedere lanciatori della velocità di De Santis o Castelli, che facilmente si troveranno di fronte.
Per vincere però serve una prova perfetta o quasi della difesa e serve che l'attacco supporti i lanciatori con 3-4 punti. Tutto tranne che scontato, insomma.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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