Arrivare in alto è particolarmente difficile in ogni sport, in ogni aspetto della vita, ma riconfermarsi lo è ancora di più. Padova nelle ultime stagioni è stata protagonista di un’escalation davvero invidiabile: vittoria della Coppa Italia in A Federale, conquista del titolo italiano sempre in A federale, debutto in IBL con Play-off mancati solo nelle ultime partite e nel 2015 terzo posto e qualificazione alla post season. Fare meglio vorrebbe dire giocare la finale, obiettivo non impossibile, ma senz’altro complicato, vista la concorrenza. La società del presidente Tommasin ha cambiato parecchio rispetto all’ultima stagione, a partire dal manager Smith, sostituito dopo otto positive stagioni, da un tecnico già presente all’interno dello staff, Francesco Aluffi. Nuovi sono anche tre dei quattro lanciatori stranieri: i mancin Raoul Ruiz (classe 1990) e Roberto Canache (classe 1990) e il destro Gianfranco Rizzo (classe 1993), tutti venezuelani, così come venezuelano è il confermato Angel Calero.
Suscita curiosità la scelta di affidarsi a quattro lanciatori stranieri sui cinque giocatori extracomunitari tesserabili. Ma a Padova devono aver fatto un ragionamento semplicissimo: se lo scorso anno, con due partite, avere tre pitchers stranieri si è rivelato vincente, con tre gare settimanali diventa automatico tesserarne quattro. Il quinto è il confermato ricevitore Luis Alvarez, buona mazza, da 282 di media lo scorso anno e soprattutto molto abile dietro il piatto. Il resto del pitching staff è una scommessa: lo staff veneto ha dovuto prendere atto della partenza di Enrico Crepaldi e della mancata presenza per motivi di lavoro di Faccini. Al loro posto sono stati ingaggiati tre giovani: Brian Sheldon, figlio d’arte e campione d’Italia con Bollate, l’ex parmigiano Spada e il talento azzurro Davide Fabiani di cui si dice un gran bene.
Per rinforzare un line-up che comunque aveva reso discretamente lo scorso anno sono poi arrivati l’interbase italo-venezuelano Josè Ferrini da Nettuno, il vero colpo di mercato del presidente Tommasin e da Godo l’esterno italo-americano Jordi Pizzorni. Confermati il sempreverde Capelli, il talentuoso Martone e l’azzurro Erik Epifano, che presumibilmente si alternerà con Ferrini nella gara del lanciatore straniero. Come sempre, in ogni squadra, l’ago della bilancia lo faranno pendere, da una parte o dall’altra, i lanciatori stranieri, in sostanza, sulla carta, questo Padova vale quello dello scorso anno, con qualcosa in più nel box di battuta. Verosimilmente, insieme a Parma e Rimini si contenderà un posto nei play-off.
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