San Marino sempre sul velluto

Anche in garatre i titani la chiudono in fretta contro Godo che manda in pedana ben sei lanciatori

Lauro Bassani - PhotoBass
Il fuoricampo di Mattia Reginato ha sbloccato la partita al primo inning
© Lauro Bassani - PhotoBass

La partita, quella vera, non c’è mai stata nel trittico tra San Marino e Godo. E se venerdì sera gli uomini di Bortolotti si sono illusi per qualche minuto, le due gare di San Marino (ieri è terminata 9-0) hanno seguito un copione abbastanza scontato. Albanese e compagni a spingere sull’acceleratore già in apertura e la partita è proseguita poi senza sussulti.

Solbach non è dirompente come sette giorni prima e Godo lo tocca tre volte pur senza trovare fortuna sulle basi. Al primo affondo invece San Marino la sblocca con il fuoricampo da due punti di Reginato. Paradossalmente è l’unica valida che subisce Piumatti che di professione fa il closer ma ieri è stato scelto come partente. Il pitcher di Godo si salva a basi piene al primo inning, ma il secondo per lui è un incubo: alla fine esce con 6 punti, 6 basi ball, 2 lanci pazzi e un colpito.

Chiarini ha bisogno di mettere lanci nel braccio di tutti i suoi pitcher, va quindi subito con Kourtis, poi con il rientrante Ercolani e chiude con Baez mentre Bortolotti la gioca con sei pitcher totali, l’ultimo, Marco Servidei che proprio pitcher non è, ma la chiude con due strike-out.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.