World Series: Boston centra il poker del “nuovo millennio”

I Red Sox asfaltano i Dodgers, incapaci di opporre una vera resistenza, e conquistano il quarto anello in 15 anni con il rookie Alex Cora. Quattro vittorie nette, l'ultima stanotte 5-1 con 4 fuoricampo di Betts, JD Martinez e Pearce (2)

Gli ultimi due strike-out di Chris Sale su Hernandez e Machado mettono la parola fine su gara-5 e sulle World Series 2018 che possiamo definire, senza che nessuno si risenta, a senso unico. Con il 5-1 che chiude la serie, i Red Sox si laureano dunque di nuovo campioni, per la quarta volta in questo nuovo millennio. Dopo la rottura della "maledizione del Bambino" del 2004 ed il bis ottenuto nel 2007, entrambe sotto la guida di Francona, sono arrivati il terzo anello nel 2013 con John Farrell e la notte scorsa il quarto, con il "rookie" Alex Cora, tra i protagonisti sul diamante nel 2007, a guidare questo straordinario roster. Nessuna squadra in questo secolo è riuscita nell'impresa di vincere quattro titoli in 15 anni. Una marcia trionfale in questo 2018. Chiusa la stagione regolare con 108 vittorie, i Red Sox in post-season mettono insieme un record di 11 vittorie e 3 sconfitte per un totale di 119 vittorie complessive, il terzo miglior risultato nella storia dopo quello degli Yankees del 1998 (125) e dei Mariners del 2001 (120, che però non disputarono nemmeno le World Series).
GARA5, ULTIMO ATTO – Di fatto la quinta sfida di finale ha avuto un solo padrone. Al primo inning il partente dei Dodgers Clayton Kershaw veniva colpito dal fuoricampo da 2 punti di Steve Pearce, parzialmente recuperato, nella parte bassa della stessa ripresa, da quello da 1 punto di David Freese. Il secondo e il terzo homerun ad opera di Mookie Betts (al sesto) e di J.D. Martinez (al settimo) chiudono di fatto i conti di un match che non ha avuto storia. A fissare il punteggio sul definitivo 5-1 il secondo fuoricampo della gara di Pearce, nominato poi MVP di questa serie, stavolta sul rilievo Pedro Baez all'ottavo inning. Quello che più colpisce in questa partita è l'assoluta mancanza di sussulti offensivi dei Dodgers. Il partente di Boston subisce in tutto 3 valide, compreso il fuoricampo sopra raccontato. Un singolo di Muncy al secondo inning e un triplo di Freese al terzo, con un solo out al passivo. Dopodiché nessun giocatore di Los Angeles è riuscito a battere nulla. Price chiuderà la sua partita con 5 strike-out e due basi ball concesse, rilevato da Joe Kelly all'ottavo che a sua volta cederà il monte al Chris Sale al nono. Entrambi non concederanno né valide né basi per ball guadagnando 3 strike-out a testa.
La chiave di volta di questa partita arriva proprio nell'episodio del terzo inning quando con un solo out e un giocatore in terza i Dodgers non sono capaci di spingere a casa Freese per il possibile 2-2. Così i Dodgers, dopo aver perso in casa gara-7 lo scorso anno contro Houston con lo stesso punteggio di gara-5 di quest'anno, sono diventati la prima squadra a perdere per due anni consecutivi le World Series in casa dopo i New York Giants del biennio 1936-37 che al Polo Ground persero entrambe le finali a vantaggio degli Yankees.
L'unico sussulto dei Dodgers in questa serie lo si è avuto in gara-3, la prima giocata a Los Angeles, e terminata 3-2 al 18esimo inning dopo 7 ore e 20 minuti di gioco. La partita più lunga nella storia delle World Series che chiude i primi 9 inning con il risultato sull'1-1 grazie ai fuoricampo di Joc Pederson su Porcello al terzo inning e di Jakie Bradley Jr. su Jansen all'ottavo. Alla 13esima ripresa Los Angeles, con un singolo di Puig, trova la forza di recuperare il punto che Boston aveva messo a segno nella parte alta dell'inning grazie alla valida di Nunez, ma bisognerà arrivare al 18esimo per vedere il fuoricampo di Muncy che riaccende le speranze dei Dodgers di riaprire la serie.
Uno degli spunti di riflessione di questa partita era l'elevato numero di giocatori lasciati sulle basi dai Dodgers senza essere convertiti in punti. La vittoria finale ha permesso di nascondere il problema sotto il tappeto, ma le difficoltà delle mazze di Los Angeles emergeva anche in gara-4, finita 9-6 per Boston, ma che vedeva i Dodgers chiudere la partita con 9 valide contro gli 8 degli avversari. La partita resta senza segnature fino al sesto inning quando Los Angeles, riempite le basi, realizzava il primo punto grazie ad un singolo di Turner aiutato da un grossolano errore del catcher di Boston Vazquez. Successivamente Puig realizzava il fuoricampo da 3 che vale il provvisorio 4-0 per i Dodgers che pensano di avere la vittoria in tasca. Gravissimo errore quello del roster di Roberts che poi vedrà i Red Sox realizzare 8 punti negli ultimi 3 inning.
Altro spunto di riflessione per il manager di Los Angeles riguarda il bullpen che tanto bene aveva fatto nelle NLCS. Se si prende il complessivo di queste World Series si nota che, fino al quarto inning le due franchigie si equivalgono con 6 punti realizzati per parte. Dal quinto al nono inning invece i Dodgers realizzano 8 punti contro i 21 (su 28 totali), realizzati dai Red Sox, che nella seconda metà delle gare hanno letteralmente sopraffatto gli avversari.
Boston conquista così il nono titolo raggiungendo al terzo posto gli Athletics, dietro a Yankees (27), e Cardinals (11).

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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