Novara, il sogno continua

Ruiz domina sul monte, Rimini è già in vacanza. Oggi alle 15 la finale contro la Fortitudo Bologna

Lauro Bassani PhotoBass
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Tra una squadra con obiettivi, in salute, grintosa, in fiducia e un'altra rilassata, festaiola e senza più mordente, vincerà sempre la prima. Così è successo nella seconda semifinale di Coppa Italia tra Rimini e Novara. Diciamolo pure, per fortuna.
Perché le semifinali, così come erano state accoppiate, rischiavano di rendere inutile la finale odierna allo Stadio dei Pirati (ore 15). Se Rimini o San Marino avessero vinto ieri, o avessero vinto entrambe, oggi si sarebbe atteso solo il momento della consegna della Coppa. Invece dentro il trofeo c'è un bigliettone per la prossima European Cup che fa gola e per qualcuno serve per salvare la stagione.
Rimini si è presentata senza Caseres (cosa che ha praticamente fatto per tutti i play-off), l'acciaccato Teran e capitan Bertagnon, con Ceccaroli che dietro al piatto ha dato spazio alle "stufe" Giovannini e Luciani.
Sul monte Rosario, al passo d'addio ed Hernandez, vicino alla conferma, con Di Raffaele closer. Duarte va sul sicuro contro Ruiz, o meglio, va sul sicuro dal terzo inning in avanti. Perché il mancino di Novara incassa un solo-homer di Infante sul primo lancio della partita, poi al secondo è toccato dalle valide di Zappone e Di Fabio (2-0) e Rosario sembra sui livelli dei play-off. Al 3° però il partente riminese torna quello della regular season e Novara sorpassa con il doppio di Dobboletta, il singolo di Loardi e il fuoricampo di Batista (7/14 per i primi tre del line-up piemontese).
Di fatto la partita finisce qui, perché Rimini è appagata, nel box c'è tanta fretta e Ruiz la fa da padrone con 12 strike-out e un complete game da 114 lanci per la gioia del presidente Pillisio che documenta col cellulare ogni momento della partita e vince pure il sorteggio per stabilire chi sarà oggi la squadra di casa. Dunque alle 15 play-ball Novara-Bologna.

Informazioni su Carlo Ravegnani 269 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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