A Parma try-out selezioni progetto verde-azzurro

Al centro "Aldo Notari" si è tenuto il try-out delle selezioni Nord ragazzi e cadetti del progetto verde-azzurro guidate da Burato e Flisi. Progetti e programmi per questa e le prossime stagioni

Si è svolto lunedì al centro "Aldo Notari" di Parma il Try-out delle selezioni Italia Nord Ragazzi e cadetti del progetto verde-azzurro. Tappa di avvicinamento agli importanti appuntamenti internazionali previsti per quest'estate. Gli staff delle due selezioni sono guidati da Stefano Burato per l'Under 12 e da Alessandro Flisi per l'Under 15. Con Burato collaborano Cristian Tosini (interni), Claudio Carsaniga (battitori) e Alesssandro Rosa Colombo (Lanciatori). Con Flisi invece Marco Masiero (lanciatori), Francescop Aluffi (battitori) e i coach Gianni Marinic, Marcello Saccardi e Gaetano Cristiano. Il tecnico della selezione Italia Nord Ragazzi Stefano Burato ci ha spiegato quali sono le linee guida del progetto verde-azzurro, nato con questa federazione nel 2002:
"Il verde azzurro nasce al servizio delle nazionali giovanili (nazionale unica under 12, nazionale unica under 15) inoltre, si prefigge di ottenere una diffusione capillare sul territorio, in modo da non perdere di vista nessuno dei potenziali talenti e serve anche per fare un servizio di formazione per i tecnici che vi lavorano all'interno. Infatti le squadre sono divise in Nord, centro e Sud."
A Parma si sono radunati, ovviamente i giovani ragazzi e cadetti che aspirano a far parte delle selezioni Nord in preparazione agli appuntamenti estivi: "sia Ragazzi che cadetti faranno due try-out, uno nella zona Nord-Ovest e l'altro in quella Nord-Est. Abbiamo fatto già Senago e Legnano per la parte ovest, poi San Martino e San Bonifacio per la parte est. Raduni limitrofi per cercare di limitare le spese anche per le società in caso di lunghi spostamenti. Questo di Parma è il terzo appuntamento, nel quale abbiamo messo insieme i migliori usciti dalle due zone. Da qui uscirà un gruppo di venti-venticinque persone che noi rivedremo due giorni durante i quali sceglieremo il gruppo dei 18 che parteciperanno al mundialito di Nettuno ad agosto"
Per i ragazzi l'unico appuntamento internazionale sarà quello di Nettuno, mentre invece, per quanto riguarda i cadetti, come spiega Alessandro Flisi, tecnico della selezione di categoria: "Quella del mundialito sarà una tappa di avvicinamento al mondiale del 2016. Perché la nazionale unica che parteciperà al mondiale quest'anno in Messico è già quasi pronta, mentre abbiamo la necessità di guardare avanti e programmare la squadra che giocherà questa manifestazione tra due anni. Nello stesso tempo il progetto verde-azzurro ci può dare altre possibilità per completare la squadra di quest'anno" Un'inversione di tendenza rispetto a ciò che è stato fatto negli altri anni, un lavoro in prospettiva futura: "con tre anni di distanza tra i ragazzi – spiega ancora Flisi -soprattutto con i ragazzi del 2001. Chiaramente sarà abbastanza complesso perché sul monte di lancio faranno un po' fatica, però abbiamo la necessità di individuare i futuri componenti della nazionale Under 15 in continuità con il lavoro che ha fatto Stefano con l'Under 12." Per questo è stato organizzato un try-out con le due categorie insieme. Un progetto innovativo, sviluppato in sinergia., che permette di individuare i potenziali componenti delle selezioni Verde-azzurro e anche delle nazionali vere e proprie..
A questo proposito Stefano Burato spiega che quest'anno nella categoria Under 12 lo staff sta lavorando " anche ad una selezione sperimentale che affianca la tradizionale squadra Under 12, in prospettiva dell'anno prossimo. Ovviamente senza precludere ai 2002 la possibilità di rimanere inseriti nell'ambito delle nazionali, perché potrebbero poi tornare utili alle nazionali di categorie superiori, come l'Under 18 di Gianguido Poma. Perché magari ci sono dei ragazzi che a quest'età non sono pronti ma magari lo saranno tra due o tre anni. Mi è capitato spesso negli anni di allenare ragazzi (fa l'esempio di Corradini e Bertagnon) che non hanno mai fatto parte di nazionali giovanili ma poi sono diventati nazionali nelle categorie seniores"
Alla base di tutto il progetto "noi predichiamo tanta umiltà ai ragazzi, proprio perché sappiamo che far parte della nazionale ragazzi non vuol dire farne parte in eterno. Ci sono stati esempi di ragazzi che poi si sono persi. Spieghiamo loro che la nazionale giovanile fa parte di un percorso e non rappresenta un punto di arrivo"
Oltretutto questo progetto Verde-azzurro che suddivide il movimento italiano in tre macro aree ognuna delle quali rappresentata da una selezione nazionale (Italia Nord, Italia centro e Italia Sud) permette "per esmpio ad un ragazzo di Bolzano di confrontarsi con altri di Parma o di Bologna, con i quali magari non riuscirebbe a farlo durante l'anno." Senza dimenticare la possibilità di girare il mondo e di fare esperienze straordinarie e creare legami di amicizia che solo questo sport è in grado di garantire e nello stesso tempo si "inculca in questi ragazzi lo spirito di appartenenza ad un gruppo, il culto della maglia della nazionale. Valori importanti nel mondo dello sport" Si è parlato anche di come si puà collegare questo progetto a quello delle accademie regionali: "E' complesso – dice Flisi- da parte di noi tecnici c'è la massima disponibilità a far crescere i ragazzi. Chiaro che distanze e costi sono un ostacolo pesante. Speriamo di poter trovare sistemi per agevolare ragazzi, famiglie e tecnici." Non risparmia poi una stoccata ai genitori: "La nazionale può far male ai genitori, non ai ragazzi: è il problema più grosso. I ragazzi sono bravi, si impegnano, ma il loro problema può essere spesso il genitore che crede di avere in casa il campione"
A livello tecnico è ovvio che una nazionale non può influire particolarmente su un ragazzo che si allena tutto l'anno con il club: "Noi a livello ragazzi non insegnamo nulla – interviuene Burato – se non la strategia pura, le cose basilari. Il modo di stare in campo. Non ci passa nemmeno per la testa di cambiare la tecnica." Questo raduno a Parma è l'occasione per una riflessione sulla struttura dell'ex Quadrifoglio, che potrebbe rappresentare ancora una risorsa importante anche per le squadre nazionali: "A Parma con questa struttura si riesce a lavorare in un certo modo – risponde Flisi con un filo di amarezza – si avvicina al modello delle strutture del baseball USA. Poi sfruttando la foresteria si possono ospitare le squadre con un notevole risparmio di costi e perchè no, in alcuni casi anche un guadagno. Questa è una realtà fortunata, dovremmo sfruttarlo di più. Parliamone con le società di Parma, servirebbe poco per trovare un accordo per il bene del baseball"

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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