Un Bologna straripante schiaffeggia i Leoni Firenze

I White Sox dilagano (13-2 e 10-0) sui campioni d'Italia: il doppio trionfo felsineo proietta le Calzette Bianche in vetta alla classifica. A Milano, un diluvio universale allaga il Kennedy e cancella l'attesissimo derby

Vi sareste mai attesi un Bologna White Sox tanto autoritario dopo soli due giornate di campionato all'insegna delle sorprese? E ancora, al contrario, avreste mai immaginato la Fiorentina tricolore (e con la Coppa Italia 2012 in bancheca) letteralmente smarrita e giù di corda in diamante, liquefarsi inspiegabilmente alle prime difficoltà incontrate in partita? Così è se vi pare.
I primi fotogrammi "inzuppati" di questa stagione 2013 del massimo torneo di baseball giocato dai ciechi, ci hanno presentato un quadro decisamente stravolto rispetto a quanto pronosticato in sede di analisi alla vigilia. Se la doppia passeggiata di salute registrata la scorsa settimana dal Bologna White Sox a spese della CVINTA Ravenna (6-0 e 3-0), non faceva sostanzialmente notizia a causa dei romagnoli in formazione decisamente raffazzonata, l'esplosione offensiva e il doppio scacco inferto ieri dai felsinei ai gigliati tricolori sul diamante Cerreti di Firenze, impone il silenzio alla concorrenza e lancia segnali bellicosi agli avversari. Il largo successo dei White Sox vittoriosi con un perentorio 13-2 nel primo match, sospeso in avvio di quinta ripresa per manifesta superiorità, bissato poco più tardi da un eloquente 10-0 in un match a senso unico e dall'epilogo analogo, presenta a nostro avviso una duplice chiave di lettura, tecnica e psicologica, inversamente proporzionale tra le due squadre, ma nettamente a favore degli atleti felsinei.
Le Calze Bianche, affidate quest'anno all'esperienza di Stefano Conti, che qualcuno certamente ricorderà buon giocatore nelle fila della Fortitudo Montenegro di qualche anno fa, hanno infatti brillantemente superato l'empasse tecnico sofferto a cavallo delle stagioni 2011-2012, coinciso con il rapido avvicendamento al timone tra Floriano Frascaroli e Cesare Ghelfi che ha pesato sul rendimento di alcuni giocatori della formazione protagonista di battaglie memorabili in diamante contro i Thunder's Five Milano negli ultimi anni. White Sox eterni secondi, incompiuti, soffocati nell'urlo di trionfo sul filo del traguardo dai Tuoni meneghini e che lo scorso anno hanno patito eccessivamente l'investitura a futuri campioni, cedendo già in avvio di torneo alla pressione che ha letteralmente scardinato i nervi alla franchigia bolognese. Splendido il lavoro di restyling quest'anno da parte di Conti. Il neomanager si è immediatamente dedicato al potenziamento offensivo e muscolare del proprio roster, inserendo nel line-up l'esperienza di Luigi "El Cino" Bottarelli e Pasquale Di Flaviano, sottratti all'Aquilone Empoli, splendidamente incastonati all'interno di un attacco comunque già potente e duttile, guidato dagli slugger Giancarlo Berganti, Driss Sahli e Felice (Pippo) Tagliaferri, spalleggiati dall'intelligenza di veterani come Alberto Veronese, Claudio Pierini e dall'entusiasmo del giovane Yemane.
I risultati sono oggi evidenti sotto gli occhi di tutti, nei boxscore di una formazione che, sia pure ad inizio cammino, impallina gli avversari con naturalezza irrisoria, mostra i muscoli al piatto e vola letteralmente in difesa, sprecando pochissime energie. La cronaca dello strapotere bolognese imposto nei due match del Cerreti assume tinte francamente imbarazzanti per i poveri Campioni d'Italia dei Leoni Firenze.
Bomber rossoblù a nozze già dal playball in gara-1. L'intero line-up felsineo ha prodotto valide, guidato dalle prove stellari di Berganti (5 su 8 al piatto, 2 punti battuti a casa), Sahli (4 su 6, 1 fuoricampo, 4 punti battuti a casa) e Tagliaferri (2 su 6 e 3 punti battuti a casa). Poco ha potuto la difesa comunque incerta, sbilanciata e sovente fuori posizione della Fiorentina contro il tornado bolognese. Sotto 8-2 dopo solo due riprese offensive, Firenze naufragava letteralmente al termine della quarta ripresa, chiusa con il passivo impietoso di 13-2 che costringeva l'arbitro capo Campa a sospendere la gara per manifesta superiorità delle Calzette Bianche.
Il secondo match ricalcava fedelmente la "Caporetto" subita in gara-1 dai toscani, già sotto di cinque lunghezze al termine della prima ripresa. Il divario cresceva nel corso delle due successive frazioni sino a raggiungere la proporzione del 10-0 finale con cui i felsinei si imponevano sugli annichiliti gigliati, il cui cambio di timone repentino in avvio di stagione (Adriano Costa subentrato a Valerio Ranieri), lo scarso apporto in diamante di Giuseppe "Radar" Comuniello (infortunatosi in gara-1) e la perdita ad inizio anno di pedine fondamentali quali Danny Oliveri e Ambra Trefolello (passati ai Lampi Milano) possono giustificare solo parzialmente quest'avvio ad handicap dei toscani che sembrano aver smarrito l'animus pugnandi che ne ha sempre forgiato le gesta in campo a prescindere dall'esito finale.
Tra i gigliati solo i veterani Massimo Diana e l'inossidabile Strato Petrucci (acquisito da Empoli) hanno parzialmente salvato il blasone dei toscani al termine di una giornata che manager Costa ed i ragazzi faranno bene a dimenticare quanto prima e concentrarsi su una reazione d'orgoglio prima che tecnica, di massima urgenza in seno a questi Leoni, oggi vicini ad abdicare da un trono che sono comunque chiamati a dover difendere. Mentre sotto una leggera pioggia si consumava il dramma gigliato, la Lombardia veniva investita nel corso del fine settimana da un autentico diluvio che, sin dalla serata di sabato, si accaniva impietosamente sul glorioso Kennedy, costringendo l'AIBXC a cancellare l'attesissimo derby milanese tra Lampi e Thunder's Five. In bilico sino a domenica mattina, il doppio confronto meneghino veniva definitivamente rinviato intorno alle 7 in seguito al sopralluogo degli arbitri in diamante che ne attestava l'allagamento. Tra le date probabili per il possibile recupero, si fa strada quella di domenica 21 aprile, anche se in attesa di una conferma ufficiale da AIBXC e dagli organi regionali lombardi.

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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