Liverziani: “Un duello di grandi lanciatori”

Il capitano azzurro ha deciso la sfida con la Spagna. I pareri di Vigna, Faraone e Civit

Il capitano dell'Italia Claudio Liverziani mantiene la sua usuale flemma anche dopo l'elettrizzante finale della sfida con la Spagna: “Abbiamo vinto un duello di grandi lanciatori”.
Per essere precisi, hai vinto: “Io ho avuto l'occasione per chiudere la partita e l'ho sfruttata”.
Adesso il torneo si puó dire che sia in discesa? “Mah, affrontiamo la Francia che é una squadra che non si batte da sola, che gioca bene in difesa e che ha fatto soffrire l'Olanda, ma certo aver battuto la Spagna é un bel passo avanti”.

Juan Carlo Vigna ha un po' il dente avvelenato con il seconda base spagnolo Javier Zabalza: “E' piccoletto, ma mi ha battuto 2 valide”.
In effetti l'attacco della Spagna non ti ha fatto soffrire piú di tanto: “Hanno battitori pericolosi. Anche Civit ha battuto 2 valide. Io temevo Isasi, che é mancino e l'ho lavorato bene con il sinker. Comunque, la Spagna é una squadra che gira la mazza. Complimenti a loro”.
Sei eventualmente pronto per lanciare la quinta partita, almeno da rilievo? “Io sono sempre pronto, quando l'allenatore mi chiama”.

Il manager azzurro Giampiero Faraone si apre in un sorriso: “Un gran bel sospiro di sollievo. E' dura, ma se i nostri lanciatori si esprimono come sanno, per gli altri non é facile segnare contro di noi”.
Io ho visto segnali incoraggianti anche in battuta. Diversi buoni swing: “Hai ragione. Stiamo crescendo e questa partita era un ostacolo non facile. Questa vittoria dovrebbe davvero aiutarci a giocare piú tranquilli”.

Il lanciatore spagnolo Xavier Civit é soddisfatto della sua prova: “Non farei nulla di diverso, se dovessi rilanciare questa partita. O meglio, cercherei di non dare una palla alta nella zona a Liverziani, che é un ottimo battitore”.
Civit non ha rammarichi: “L'Italia ha qualcosa in piú di noi e credo si sia visto. Peró siamo rimasti in partita fino alla fine e a quel punto si sapeva che avrebbe deciso un episodio”.
E per la tua carriera di rammarichi ne hai? “Mah, ho 30 anni, ho giocato in America. No, direi di no. Ormai il baseball mi ha dato tutto quello che poteva darmi, anche perché in Spagna di baseball non si vive. So che da voi diversi giocatori sono professionisti, per me é diverso. E alla mia etá é ora di pensare a qualcosa di diverso. Ti diró, tra le prioritá della mia vita il baseball é al secondo posto…no, facciamo al terzo”.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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