Vittoria con brividi contro l’Inghilterra: 7-5

L'Italia parte bene ma soffre eccessivamente nel finale. Vince Lucena, salvezza per Nava.

Quando l’arbitro olandese Verbrugge ha ‘cantato’ il terzo strike sul seconda base inglese Yap, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. Con l’Italia in vantaggio 7-5, l’Inghilterra batteva a quel punto nella parte bassa della nona ripresa con 2 corridori in posizione punto. Matteo Nava è andato rapidamente in vantaggio di 2 strike, poi ha cercato di far girare a vuoto l’avversario con palle esterne, finchè ha centrato il filo giusto del piatto chiudendo una gara che si era fatta sorprendentemente complicata.

L’Italia era partita bene, seguendo con successo la politica dei piccoli passi.
Primo inning, primo battitore (Schiavetti) e primo punto, battuto a casa con 2 rimbalzanti in diamante.
Quarto inning, doppio di Dallospedale, singolo di Chiarini, una battuta in diamante ed un errore e altri 2 punti a casa.
La non irresistibile difesa inglese e 2 doppi di Chiarini e Pantaleoni avevano infine portato il risultato sul 6-0.

Lucena dalla pedana dominava senza problemi: in 6 riprese aveva visto arrivare in base un solo uomo (il prima base Chetwynd) che gli aveva battuto contro una valida.
L’inizio del settimo però ha cambiato il trend. Lucena ha concesso una base, Buckley ha toccato una linea a sinistra che Frignani ha cercato di cogliere al volo in tuffo. La palla ha superato l’esterno azzurro è si è trasformata in un triplo e nel primo punto inglese.
Per Faraone la prova di Lucena poteva terminare qui e in pedana saliva Milano. Una rimbalzante valeva il secondo punto britannico, ma non c’erano ulteriori danni, nemmeno contro Bartolucci, salito all’ottavo e aiutato anche da un doppio gioco.

La gara sembrava davvero finita grazie al settimo punto azzurro, arrivato sul quinto errore inglese della serata. Ma era un’impressione sbagliata. Bartolucci apriva il nono inning con una base, subiva poi un singolo dell’interbase avversario Malihoudis. Il terza base inglese Buckley batteva in diamante e l’Italia confezionava il primo out, ma un errore di Dallospedale e un’altra valida di Chetwynd spingevano a casa 2 punti e costringevano Faraone a cambiare ancora: fuori Bartolucci e dentro Nava. Ad aggiungere ulteriore sale sul finale arrivava un altro errore degli azzurri e si arrivava all’epilogo già descritto.

Delusi gli Inglesi, che quasi ci avevano creduto, il finale trovava pienamente soddisfatto almeno lo speaker del “Familiestadion” di Rotterdam, che ringraziava Italia e Inghilterra “per una gara molto emozionante”.
Il baseball italiano non ricorderà questa gara e la archivierà velocemente. Quello Inglese forse farà diversamente. Comunque, il ritmo serrato dell’Europeo obbliga a pensare all’appuntamento di domani ad Haarlem contro la Grecia.

GRAN BRETAGNA 0 0 0 0 0 0 2 0 3 = 5 (BV 5, E 5)
ITALIA 1 0 0 2 1 2 1 0 R = 7 (BV 7, E 2)

ITALIA Schiavetti 3b (1/3), Dallospedale 2b (2/4), Liverziani 1b (0/4), Chiarini ED (2/4), Ramos Gizzi DH (0/3), Frignani ES (0/4), La Fera INT (0/3), Parisi RIC (0/2) (Fontana, Malagoli), Pantaleoni EC (2/3); Lucena LAN (Milano, Bartolucci, Nava)
GRAN BRETAGNA: Marcelino EC, Malihoudis INT, Buckley 3b, Derryman ED, Stockman RIC, Chetwynd 1b, Donaldson DH, Yap 2b, Heath ES; Carter LAN (Gilbert)
LANCIATORI ITALIA: Lucena (v.) rl 6, so 7, bb 1, bv 2, pg 2; Milano rl 1, so 1, bb 1, bv 0, pg 0; Bartolucci rl 1.1, so 0, bb 1, bv 3, pg 2; Nava (sv.) rl o.2, so 2, bb 0, bv 0, pg 0.
LANCIATORI INGHILTERRA: Carter (p.), Gilbert

ARBITRI: Verbrugge (Olanda), Sundin (Svezia), Bayens (Belgio)

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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