IBL 2013, analisi di una stagione difficile (2a parte)

Continua il nostro viaggio tra le protagoniste della stagione appena conclusa. Dal trionfo europeo e il calo finale della Fortitudo Bologna ai travagli delle due giovanissime Parma e Nettuno

Dopo aver analizzato la stagione delle due finaliste dell'IBL 2013, in questa puntata parliamo di come si sono comportate Fortitudo Bologna, Nettuno e Parma.
L'Unipol Fortitudo ha vissuto ancora una volta una stagione a due facce: trionfale, quasi devastante la prima, condizionata da parecchi alti e bassi la seconda. Chiaramente il bilancio di un gruppo che si è confermato sul trono d'Europa per il secondo anno consecutivo è da considerarsi ampiamente positivo. Una vittoria, quella in European Cup, senza sbavature e mai in discussione, nemmeno nella difficile serie di finale contro il Rimini, legittimata dalla splendida affermazione al cardiopalmo con la T&A nella finale del girone preliminare. Poi la flessione, culminata con l'eliminazione in semifinale. Con l'alibi però di un San Marino tornato su altissimi livelli. Nel rendimento dei felsinei spicca la differenza tra Aguila e Reyes, i due esterni stranieri che si sono alternati dopo il girone della Coppa, che aveva visto il primo grande protagonista. Chris Aguila ha lasciato l'aquila con una media battuta di .348, frutto di 24 battute valide, 6 doppi, tre fuoricampo, 23 punti battuti a casa, 15 basi ball. Senza contare l'apporto decisivo in Europa. Il rendimento del suo sostituto in regular season è stato inferiore, ma non di molto: 290 di media battuta (con uguale numero di AB, 69), 20 battute valide, 4 doppi, 3 fuoricampo, 17 punti battuti a casa e 10 basi ball. Ma il suo contributo è stato inesistente nelle quattro sfide di semifinale: 0/15 con una base ball, un colpito e un rbi. Forse con le cifre spese, in totale, per questa operazione, l'Unipol avrebbe potuto trovare di meglio anche sul mercato italiano. Ma con il senno di poi ognuno può dire la sua…L'interrogativo dei dirigenti rimane comunque la differenza, soprattutto nel box di battuta, più che sul monte di lancio o alivello difensivo, della squadra tra stagione regolare e Play-off. Un dato diventato ormai una costante negli ultimi tre campionati.
Nettuno e Parma le metterei sostanzialmente sullo stesso piano. Pur senza dimenticare che il risultato ottenuto dal Nettuno riveste un'importanza enormemente superiore a quello dei Ducali, soprattutto in Coppa Italia, dove è bastato un nulla per far pendere l'ago della bilancia a favore dei tirrenici all'undicesimo inning di una combattutissima gara 3 dei quarti di finale. Un nulla che però ha permesso, indirettamente, alla (ex?) squadra di Bagialemani di acquisire il diritto a partecipare all'European Cup 2014, dopo la successiva vittoria con il Bologna. Parma e Nettuno hanno avuto in sostanza un rendimento simile, così come simili erano i problemi che ne avevano caratterizzato il pre-campionato e simile era la tipologia di squadra, composta in entrambi i casi da tanti giovani, alcuni addirittura all'esordio in IBL. Dopo lo scontro diretto della prima giornata, terminato con la doppietta dei ducali, con Nettuno ancora sotto choc per le vicende societarie, le due squadre hanno avuto a lungo un percorso opposto. Parma ha infilato una serie di risultati negativi da far temere un tracollo verticale mentre Nettuno ha in anellato una serie di dieci vittorie consecutive. Poi Parma è cresciuta disputando un incredibile girone di ritorno, iniziato proprio da un'altra doppietta ottenuta con i laziali allo Steno Borghese. Con tre sole sconfitte in sedici partite la squadra di Munoz si trovava appaiata a quella di Bagialemani alla vigilia dell'ultima giornata, ma con il vantaggio negli scontri diretti. La sconfitta nell'ultima partita con il Reggio ne ha decretato l'esclusione dai play-off a vantaggio del Nettuno. Ma le polemiche sullo schieramento da parte del Reggio Emilia del lanciatore straniero contro il pitcher ASI del Parma, sono secondo me fuori luogo. Parma era più forte del Reggio e doveva vincere indipendentemente dal lanciatore avversario. Non esiste, oltretutto, la controprova che il risultato sarebbe cambiato. I ragazzi di Munoz meritano i complimenti per il girone di ritorno e per i grandi miglioramenti di diversi singoli. Ma i numeri parlano chiaro: Parma era quinta in tutte le statistiche di squadra, aveva tre soli giocatori con media battuta sopra 300, ha subito con i primi due del line-up (Ugolotti e Leoni) ben 88 strike-out e l'apporto del suo monte di lancio italiano, Rivera a parte, è stato altamente insufficiente. Resta una stagione positiva, ma la società avrà molto da lavorare quest'inverno. Idealmente Nettuno meriterebbe un voto superiore per il risultato finale e per come il gruppo ha saputo gestire una situazione difficilissima. Ma in sostanza il giudizio è molto simile a quello dei ducali. Avrebbe potuto, il Nettuno, sperare in qualcosa di più se avesse avuto un rendimento superiore dai suoi stranieri, in particolare dal lanciatore Romero, che dopo un avvio straordinario, ha mostrato parecchi limiti quando è stato chiamato a lanciare per un numero di riprese superiore.

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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