Eddie Garabito, "solo homer" a destra, sul primo assalto bolognese: gran legno a colpire duro una dritta di José Cruz. Pablo Angrisano, altro fuoricampo da 1 punto, al settimo inning. Liberando la Fortitudo dalla tensione e dai tormenti d'una partita stretta, insidiosa, vissuta a lungo sul filo del rasoio di un vantaggio minimo. Battuta profonda a sinistra e pallina che vola lontano alle spalle dell'esterno Pedro Peraza, oltre la recinzione. Per il definitivo 2-0. Jesus Matos, l'incubo dei catalani. 13 strikeout in 8 riprese lanciate, nessuna base su ball, soltanto 2 battute valide concesse. Addirittura 7 K consecutivi, tra il primo e il terzo attacco del Sant Boi. Imperioso, magistrale, dominante.
Tre personaggi per una vittoria sofferta, bella, importante, fortissimamente voluta. Matos, Garabito, Angrisano. Tre ruggiti in uno "spareggio" da dentro o fuori. Loro sono i campioni, quelli che fanno la differenza. Trascinatori della UGF Fortitudo Bologna che vince una partita delicatissima, difficile e con questo risultato conclude al primo posto il girone di qualificazione di Coppacampioni a Brno. Afferrando il pass per la Final Four in programma a Barcellona – stadio del Montjuic – il 25 e 26 settembre.
Era, quella di stamattina sul diamante della AVG Arena, una sfida da affrontare e da vincere con la testa. Oltre che con il cuore e la tecnica. E' stata a lungo una battaglia dei nervi. Matos non faceva veder palla ai catalani, ma anche José Cruz non scherzava: meno ruggente e intoccabile di Matos, e tuttavia solido mentalmente e resistente fisicamente, bravo a non fare scappar via i biancoblù bolognesi tenendoli lì su un non tranquillissimo 1-0 per gran parte dell'incontro. Il gruppo di Marco Nanni ha saputo tenere sotto controllo le emozioni. Evitando di farsi assalire dall'angoscia per le tante buone situazioni costruite ma non concretizzate, e per i 9 corridori lasciati sulle basi (oltre ad un out a casabase: lì si è veramente voluto osare troppo…).
A volte succede di subìre un'atroce beffa quando si "regala" nel gioco sulle basi, o quando si sprecano belle opportunità perché non si riesce a produrre la battuta giusta. Poteva accadere alla Fortitudo. Era questo il rischio che la formazione bolognese correva. Al termine del sesto inning c'erano tutti i presupposti perché nelle teste dei bolognesi s'infiltrassero anche… cattivi pensieri: 8 battute valide e 1 punto soltanto prodotto! Le mazze giravano abbastanza bene ma quel José Cruz non si riusciva a smontarlo, anzi il pitcher dei catalani pareva non accusare il peso di cento lanci, che poi sono diventati centodieci, centoventi, centoventiquattro. E quelle volte che i battitori della Fortitudo gli capivano i lanci e gli rubavano il tempo, c'era la difesa del Sant Boi a lavorare con attenzione ed efficacia. Respingendo ogni assalto dei bolognesi.
Tutto questo fino… alla prodezza di Juan Pablo Angrisano, quel fuoricampo al settimo inning che ha portato Bologna sul 2-0. E lì il gruppo di Marco Nanni si è finalmente tolto un macigno dalle spalle. Ha capito di avere nelle mani il destino della partita, perché il monte di lancio andava fortissimo e anche la difesa lavorava egregiamente (stavolta decisamente più precisa e compatta del solito), con Carlos Infante a trasmettere certezze. E dunque per i catalani rimontare due punti in due inning appariva difficoltosissimo. Come andare in bici sul Mortirolo. Il problema della Fortitudo è stato d'aver dovuto convivere per due terzi di gara sul filo di un equilibrio instabile. Subito in vantaggio con il secondo uomo del suo lineup, la squadra bolognese ha dovuto aspettare fino al settimo inning per aggiungere un altro punticino a quella che – strada facendo – rimaneva la sola segnatura.
Tuttavia, in pericolo la Fortitudo non c'è stata mai. E come avrebbe potuto essere in pericolo quando sul monte di lancio c'è un Gigante come il Matos di questa gara? Enorme. Monumentale. Storico. E' da sette anni che Jesus indossa la casacca della Fortitudo o ormai abbiamo già usato per questo prodigioso pitcher dominicano tutti gli aggettivi possibili per raccontarne ed esaltarne le prodezze. Stagione dopo stagione continua ad essere grande. Addirittura imperioso quando è di scena sulle strade d'Europa. La Coppa dei Campioni lo accendedi forti motivazioni. Ricordo quella "no hit" contro gli olandesi del MrCocker nel 2004. E quel partitone-capolavoro nella semifinale dell'anno scorso a Barcellona. Qui nella Repubblica Ceka, in questo gironcino di qualificazione che s'è concluso con 4 vittorie della Fortitudo in 5 gare, Jesus Matos ha inchiodato gli olandesi del Minolta Pioniers giovedì (7 inning, 11 strikeout) e in una domenica mattina festosa per il mondo biancoblù ha prodotto una prestazione ancora più kolossal lanciando 8 inning (con appena tre giorni fra una partita e l'altra!) e infliggendo 13 "ponches" ai catalani. I quali, di fronte alle slider di Matos, sono caduti in completo stato confusionale. Non ci hanno capito niente. Poi, gran chiusura con Victor Moreno a troneggiare sul monte e a completare la shutout di Matos.
Commenta per primo