“Il mio sogno? Fare il partente in MLB con i Phillies”

La storia di Samuel Aldegheri da San Martino Buonalbergo al contratto con Philadelphia, poi la Rookie League, il singolo A e lo spring-training. Ora il prospetto dei Phillies è a Lakewood, pronto per l’Opening Night con la squadra dei “granchi blu”

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Samuel Aldegheri, partente con i Jersey Shore Blue Claws
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Fino allo scorso weekend era a Clearwater, in Florida, dove i Philadelphia Phillies sono di casa per il tradizionale spring-training. Adesso Samuel Aldegheri, 22 anni compiuti il 19 settembre, nato e cresciuto a Verona ma con un’irrefrenabile passione per il baseball da quando aveva 5 anni e giocava nel San Martino Junior, è un migliaio e passa chilometri più a nord. Dalla baia di Tampa al New Jersey, precisamente a Lakewood, sull’Oceano Atlantico, nella zona famosa per i granchi blu. Non è, quindi, un caso che la locale squadra di baseball, affiliata ai Phillies e che milita in singolo A avanzato, si chiami Jersey Shore Blue Claws. Venerdì alle 18.30 americane, mentre il sole sarà dolcemente in calo all’orizzonte, Samuel lancerà la prima palla. E’ stato già deciso che sarà partente all’Opening Night contro gli Aberdeen IronBirds. In attesa del playball, riavvolgiamo il nastro a quel 13 giugno 2019…

 

Da San Martino Buonalbergo, la società dove tutto è iniziato, al signing con i Phillies per 210mila dollari a 18 anni non ancora compiuti. Cosa ricordi di quel momento?

La discussione del contratto e del bonus con i Phillies era andata avanti per un po’ di mesi prima di arrivare al decisivo sì, anche perché avevo altre squadre che comunque mi seguivano da anni. Un grande passo in avanti c’è stato verso marzo 2019, quando ad un tryout per un camp a Londra con la MLB ho tirato per la prima volta 90 miglia orarie. Claudio Scerrato, che mi aveva già contattato a luglio dell’anno precedente, mi disse che erano interessati a firmarmi e da lì è iniziata la trattativa. Avevo altre squadre che erano interessate, ma alla fine per il bonus e la buona reputazione che aveva ed ha l’organizzazione dei Philadelphia Phillies ho deciso di dire sì e finita la scuola ho inseguito il mio sogno.

 

Tre anni fa, in piena pandemia globale, arrivi negli States e ti dividi tra Rookie League e Clearwater in singolo A… facciamo un passo indietro, ci racconti quel periodo?

Diciamo che il mio inizio carriera non è stato proprio quello che immaginavo. Sono stato solo un paio di mesi in America nel 2019, poi a causa del covid sono rimasto a casa per tutto il 2020 dove però fortunatamente il Parma mi ha dato la possibilità di giocare con loro a metà campionato. Sfortuna vuole che il giorno prima di partire per lo spring training 2021 risulto positivo. Due mesi in casa e riparto a fine maggio. Ricordo che arrivato là mi accorgo di essere quello che aveva lanciato meno di tutti, quindi cercano di mettermi sotto e dopo un mese mi comunicano che sarei stato il partente della prima partita della stagione nella squadra dei Rookie. Metto su buone prestazioni e a fine luglio vengo finalmente chiamato in singolo A con Clearwater. Arrivo al campo il giorno dopo e diluvia, partita rinviata di qualche ora. Iniziamo verso le 10-11 di sera e siccome ero appena arrivato vengo messo nel bullpen. Una partita noiosa, ma ricordo che verso la 1 di notte, all’ultima ripresa, chiama il pitching coach dal telefono del bullpen e dice “Aldegheri sei dentro il prossimo inning”. Mi alzo di corsa e inizio a tirare. Entro tutto agitato, perché ovviamente non mi aspettavo di entrare e chiudo l’inning velocemente con uno strike-out. Ottengo buoni numeri anche lì però dopo 2 settimane circa mi infortunio al gomito. Stagione finita.

 

Orgoglio invidiabile, “never give up” come dicono laggiù oltreoceano. Quell’infortunio al gomito ti condiziona, non poco, durante il 2022, poi però l’anno scorso la riscossa con una stagione molto positiva sempre a Clearwater con salita in singolo A avanzato a Lakewood…

Quando sono tornato a casa alla fine della stagione 2021, ho iniziato subito a lavorare per la stagione successiva, il solito lavoro di off-season. Torno per lo spring training 2022 e dopo 3 bullpen mi torna malissimo al gomito. Mi mandano in riabilitazione un’altra volta e torno in campo ad agosto, lancio un mese e mi rimandano a casa. Tiro le somme: in 4 anni tra covid e infortuni non ho potuto dimostrare nulla. Così decido di mettermi sotto veramente tanto durante l’off-season. Torno in Florida a gennaio 2023, un mese prima dell’inizio dello spring training, per prepararmi al massimo. La preparazione va bene e lo spring training ancora meglio. Comincio a Clearwater, in singolo A, con un gruppo fantastico di giocatori. Vinciamo e ci divertiamo e a metà campionato siamo nei playoff. Rimango a Clearwater fino ad agosto, poi mi mandano in singolo A avanzato a Lakewood dove lancio 4 partite. Tutto sommato penso sia stato un anno dove sono maturato molto e ho fatto esperienza, ho imparato a conoscere meglio me stesso e ho messo su anche dei buoni risultati.

 

Clearwater Threshers
Il lanciatore mancino Samuel Aldegheri con la casacca dei Clearwater Threshers

Tra le varie vicissitudini, questo 2023 è il tuo quinto anno negli USA. Hai iniziato da Clearwater, Florida, dove hai disputato gli spring-training con i Phillies. Come andata?

Molto bene. Ero in Florida già da gennaio per alcuni camp e anche per prepararmi meglio. Ho avuto la possibilità di giocare anche nello spring breakout contro i prospetti dei Detroit Tigers. È stata una bella soddisfazione, inoltre i miei genitori Monica e Severino insieme alla mia fidanzata Anna erano lì a vedermi lanciare per la prima volta da quando ho firmato.

 

Sei stato inserito nella Top 30 dei migliori prospetti di Philadelphia. Cosa dicono di te?

Fa sicuramente piacere. E’ un onore essere in questo ranking e che il tuo lavoro venga riconosciuto. Cerco però di stare con i piedi per terra e non dargli troppo peso. Siamo 165 ragazzi e tutti lottiamo per un posto, quindi prospetto o meno quello che importa sono i numeri che metti su. Dicono che potrei arrivare in Major ed essere il quarto o quinto partente nella rotazione, chissà, io comunque cerco di puntare più in alto.

 

Da pochi giorni sei di nuovo a Lakewood, nel New Jersey, la zona dei granchi blu. Venerdì inizia la stagione 2024 e l’Opening Night sarà proprio con i Jersey Shore Blue Claws. Riparti da dove hai lasciato. Che campionato sarà?

Abbiamo un bel gruppo di ragazzi giovani, ho giocato con la maggior parte lo scorso anno tra singolo A e singolo A avanzato. Penso ci sarà da divertirsi, abbiamo molto talento in questa squadra. Si, venerdì iniziamo il campionato in casa e avrò l’onore di essere il partente. Andrò fuori e cercherò di fare il mio lavoro, dando tutto per vincere la partita. So che dietro di me avrò altre 8 persone che faranno lo stesso.

 

Alex Liddi era a Tacoma, in triplo A, quando arrivò la call-up dei Mariners per la Major. Ci pensi mai a questa possibilità?

Per ora voglio rimanere con i piedi per terra. Sono ancora in singolo A avanzato, quindi ci sono ancora il doppio A e il triplo A prima della Major. Voglio pensare a giocare e godermi il presente poi il resto verrà da sé. Sicuramente però quello è il mio obiettivo.

 

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Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.