Bindi: “San Marino è pronto. Parma? Avversario tosto”

Il manager dei titani: “Noi più riposati? Sì, ma loro hanno ritmo e l’adrenalina di una serie vinta a garasette”

Lauro Bassani (PhotoBass)
Poco più di un anno fa Doriano Bindi e Tiago Da Silva festeggiavano lo scudetto numero 5 di San Marino
© Lauro Bassani (PhotoBass)

Doriano Bindi non è certo un debuttante al ballo tricolore, ma ogni finale ha una storia particolare. Soprattutto se è un inedito del baseball italiano, perchè San Marino e Parma non si sono mai affrontate da quando furono introdotti i play-off, nel lontano 1986. I titani giocano da giovedì la loro undicesima finale (bilancio 5-5), la quarta consecutiva, la quinta nelle ultime sei edizioni delle Italian Baseball Series.

Bindi, che ne pensa del duello tra Parma e Bologna? “Non mi stupisco che siano arrivate alla bella, sono due squadre che si equivalgono in ogni reparto, proprio per questo non avevamo un’avversaria preferita”.

Un giudizio sulla squadra di Poma? “L’abbiamo affrontata sei volte quest’anno, tre vittorie nostre e tre loro, ma partite sempre equilibrate, spesso decise da piccoli episodi come è normale che sia quando giocano due formazioni di pari livello. Il line-up di Parma è completo, lungo, con cinque-sei uomini che hanno il fuoricampo nella mazza e ottima qualità sul monte. Insomma, un avversario tosto, ma è normale, stiamo parlando di una finalista”.

Il fatto di aver chiuso la semifinale cinque giorni prima, potrebbe agevolarvi? “Ci sono pro e contro. Noi forse siamo più riposati, ma non giochiamo da una settimana mentre Parma ha ritmo partita e soprattutto adrenalina per una serie vinta a garasette”.

Nella semifinale contro Grosseto il vostro box a volte ha rallentato, peccando un po’ di continuità. “Non si può pretendere di tenere un livello sempre alto per tutto l’anno e soprattutto è normale che qualcuno, a turno, sia più o meno in palla. Penso però che quando arriva una finale scudetto la concentrazione, in particolare nel box, certi giocatori la trovano senza problemi”.

Come arrivate alla finale rispetto allo scorso anno? “Siamo pronti, anche se parliamo di due stagioni diverse. Nel 2021 il campionato era più corto e c’era solo la finale, tra l’altro ipotecata con largo anticipo. Abbiamo qualche piccolo acciacco, con Celli che sarà sempre utilizzato come battitore designato, ma Batista è in recupero”.

La rotazione? “Centeno e Da Silva i partenti giovedì e venerdì a San Marino, da garatre in avanti vediamo”.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.