San Marino, capolavoro scudetto

I titani tornano sul trono dopo otto anni: Bologna si arrende 3-1 nelle Italian Baseball Series

Diego Gasperoni
Per i giocatori di San Marino è il momento di festeggiare
© Diego Gasperoni

Sono passati otto lunghi anni per rivedere San Marino sul trono del campionato di baseball. Otto anni, tre finali perse, la Fortitudo che sembrava un tabù durissimo da abbattere. Otto anni fa sull’ultimo tricolore c’era la firma indelebile di Tiago Da Silva. Esattamente come quest’anno. Il pitcher italo-brasiliano è l’mvp delle Italian Baseball Series: cinque inning perfetti in garauno, un dominio quasi assoluto ieri sera. Chiude con 99 lanci in otto inning, appena 4 valide concesse e 12 strike-out all’attivo. Fatta eccezione per Loardi, tutto il line-up bolognese almeno una volta a testa è rimasto al piatto contro Tiago.

Il 12-3 che ha sancito il quinto scudetto della storia sammarinese è un punteggio dilatato tra sesto e settimo inning. Prima è partita verissima, con i titani che allungano su Scotti con un triplo di Reginato (aiutato da Leonora) più singolo di Albanese al secondo e solo-homer di Ferrini al terzo. Poi a sorpresa il pareggio bolognese al quinto sull’unico momento difficile di Tiago. Doppi di Marval e Agretti e singolo di Liberatore.

San Marino si dimostra squadra pronta per tornare a vincere, perchè al sesto colpisce duramente Bassani con il doppio di Epifano, il singolo di un vero capitano come Albanese e il fuoricampo da due di Tromp. Al settimo poi l’apoteosi con cinque punti contro i tre pitcher alternati da Frignani: Bassani che chiude dopo la valida di Celli, Zotti rispedito in fretta sotto la doccia dopo il singolo di Angulo e due sanguinose basi ball, Crepaldi che viene “battezzato” dai singoli dei soliti Epifano e Albanese.

All’8° c’è anche il tempo di assistere al terzo fuoricampo della serata, questa volta di Angulo, ma serve solo per aggiornare il risultato, perchè lo spumante è già nel dug-out e la bandiera sammarinese è pronta nelle manone di Baez che al “kappa” di Mazzocchi su Liberatore, scatena tutta la sua gioia in giro per il diamante.

 

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.