Poule scudetto, Nettuno e San Marino fanno subito la voce grossa

Nel girone B “doppietta” delle favorite, ma Godo e Macerata fanno una buona impressione e non avranno un ruolo da comprimarie

Roberto Capoccitti (Nettuno BC 1945)
Peppe Mazzanti, stella del Nettuno Bc 1945. Ha battuto il primo fuoricampo stagionale
© Roberto Capoccitti (Nettuno BC 1945)

Favorite erano e favorite restano, il Nettuno 1945 e il San Marino, nel gruppo B della poule scudetto. Vincono entrambe le partite della prima giornata e saranno loro, con tutta probabilità, a giocarsi l’accesso in finale. L’impressione, però, è che Macerata e Godo non saranno semplici comprimarie. I marchigiani – al di là dei risultati finali – hanno tenuto vive le partite fino a oltre la metà. I ravennati resistono cinque inning in gara uno  e danno filo da torcere fino al termine nel secondo. Se le premesse sono queste, vivremo più di qualche emozione.

Ma torniamo alle sfide che hanno aperto la seconda fase. Al “Borghese” in gara 1 il Nettuno batte 9 valide (contro 7) ma sfrutta al meglio i due errori e le otto basi concesse dai pitcher avversari e vince 11-2. Avanti 4-0 fino al sesto inning, la squadra di Trinci subisce due punti nell’attacco successivo degli ospiti e segna ancora nel suo. Sul risultato di 5-2, con Pecci sul monte al posto di Pizziconi, Macerata mette due uomini in base (valida e colpito) ma poi una volata e un doppio gioco difensivo vanificano la rimonta. Il Nettuno avverte il pericolo e si scatena nell’ottavo attacco segnando sei volte. A mettere il sigillo è Peppe Mazzanti, con il primo homer stagionale che vale tre punti quando ci sono due out. Nel box da segnalare lui (2 su 3) Correa (3 su 4) e Sellaroli (2 su 4). Per Macerata Batista (2 su 4) e Morresi (1 su 3). Vincente Pizziconi, salvezza Pecci, perdente Quattrini. In gara 2 il Nettuno si toglie il lusso di chiudere l’incontro all’ottavo inning (11-1) ma anche qui non inganni il risultato. Ai due punti iniziali dei padroni di casa ne seguono altrettanti al sesto, Macerata ne segna 1 al settimo ma è un fuoco di paglia anche perché con appena 4 valide all’attivo è difficile fare di meglio. Il 1945 dilaga tra settimo e ottavo segnando 3 e 4 punti e vince per manifesta. Il “solito” Latimore chiude a 3 su 4, Sellaroli e Beltre a 3 su 5. Vincente Liguori, salvezza Heyer, perdente Lopez.

Tra Godo e San Marino brividi fino all’inizio del sesto inning in gara 1. I “Titani” in vantaggio 4-1 alla fine del quinto attacco, subiscono due segnature a inizio sesto con il fuoricampo di Albert, ma nella loro fase nel box rimettono le cose a posto segnando quattro volte, quindi altri 3 punti all’ottavo per l’11-3 finale. Ferrini ed Epifano chiudono a 2 su 3, ma c’è da segnalare anche il fuoricampo di Celli (2 punti) all’ottavo inning. Lanciatore vincente Di Raffaele, perdente Galeotti. Si soffre fino al termine, invece, in gara due con San Marino che capitalizza i due punti al quarto (una valida, una base e poi il singolo di Garbella) e l’unica al sesto. Bastano 4 valide alla formazione di Doriano Bindi (con Garbella a 2 su 3) per portare a casa la vittoria. Le 5 battute dal Godo non producono punti, anche perché i lanciatori sanmarinesi lasciano al piatto 16 avversari. Vincente Quevedo (10 k all’attivo in sei riprese), salvezza Baez, perdente Rodriguez Salas.