Mississippi, il regno del baseball

Tre squadre competitive, Mississippi, Mississippi State e Southern Mississippi, da oltre 20 anni protagoniste nel baseball NCAA. E uno stato intero che sogna la vittoria alle College World Series. Chissà se Mike Bianco quest’anno…

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Dudy Noble Field
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Da oltre vent’anni Mississippi, Mississippi State e Southern Mississippi sono ai vertici del baseball NCAA e anche in quest’inizio della stagione 2021 sono ancora protagoniste per la felicità di uno Stato intero che vive per il baseball universitario e sogna una vittoria alle College World Series.

Il Mississippi, profondo Sud degli Stati Uniti, rappresenta per il baseball NCAA quello che l’Indiana ed il Texas sono rispettivamente per la pallacanestro ed il football americano. Grazie soprattutto alla tradizione nel batti e corri dei due grandi programmi di Mississippi e Mississippi State, questa zona degli USA è diventata la culla del baseball a livello college come testimoniano le 17 apparizioni complessive alle College World Series e i tanti giocatori arrivati in Major come ad esempio Brent Rooker, Hunter Renfroe, Jacob Waguespack e Brandon Woodruff.

Mississippi, o come viene comunemente chiamata Ole Miss, ha raggiunto il torneo NCAA negli ultimi 7 anni consecutivi guidata dal grande coach di origini italiane Mike Bianco (da 20 anni nel dugout) e che in questo 2021 sicuramente particolare vuole portare i suoi Rebels a raggiungere le College World Series per la sesta volta nella storia di questo programma. L’inizio è stato più che promettente come conferma l’ottimo record (15 vinte e 4 perse) che vale ad Ole Miss il 4°posto nel ranking nazionale grazie soprattutto alle prestazioni sul monte di lancio dei partenti Gunnar Hoglund, Doug Nikhazi e Derek Diamond e nel box di battuta del ricevitore Hayden Dunhurst e dell’esterno sinistro Kevin Graham (.355 di media con 19 punti battuti a casa e 4 fuoricampo).

Anche i grandi rivali dei Rebels, i Bulldogs di Mississippi State, hanno avuto una partenza di stagione 2021 molto positiva (11 vinte e solo 3 perse), anche se con qualche partita rinviata per le ormai note situazioni legate al Covid-19, ed occupano lo spot numero 3 nel ranking NCAA alle spalle della leader Vanderbilt e di Arkansas, trascinati dall’ottimo rendimento dei partenti Houston Harding, Christian Mac Leod e Jackson Fristoe, tutti sotto il 2 nella media PGL, ed in battuta dalla coppia composta dall’esterno destro Tanner Allen e dall’interbase Kamren James.

La passione della gente del Mississippi per il baseball NCAA è grandissima, basti pensare che le sfide annuali sul diamante fra Rebels e Bulldogs attirano, in condizioni normali, migliaia di spettatori sulle tribune del tradizionale campo neutro del Trustmark Park, a Pearl, e al vincitore viene consegnata la Governor’s Cup. Nel 2021, il derby andrà in scena a metà aprile, salvo rinvio dell’ultima ora, sul diamante del Dudy Noble Field a Starkville, casa dei Bulldogs, e già adesso in Mississippi non si parla d’altro.

Sono tanti i giocatori e gli addetti ai lavori a sostenere che non ci sia posto migliore per vedere il baseball NCAA del Mississippi e che in questo angolo di Stati Uniti si trovino anche i fans più appassionati e caldi. Per molti, il motivo di questo amore e interesse sfrenato della gente del Mississippi per il baseball di College è da ricercare anche nel fatto che non ci sono squadre professionistiche e quelle più vicine si trovano in Florida, Tennessee e Louisiana, non proprio dietro l’angolo.

A completare il trio di programmi prestigiosi per il baseball NCAA in questo Stato, troviamo Southern Mississippi in grande evidenza sulla scena del batti e corri di college dagli anni ’90 al primo decennio del nuovo secolo e che ora grazie al lavoro di coach Scott Berry sta cercando di ritornare nelle posizioni che le competono per tradizione. I Golden Eagles possono contare su un monte di lancio esperto e ricco di talento con in evidenza Hunter Stanley e Walker Powell.

 

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Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.