“London Series”, un’esplosione di baseball

La capitale britannica invasa da tifosi dei Red Sox, degli Yankees e altri provenienti da tutta Europa. Una kermesse festosa e formidabile che fa ancora riflettere sulla mancata occasione dell’Italia. E il Commissioner ora vuole più partite in Europa

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La cerimonia inaugurale delle London Series 2019
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“Londra loves baseball”. Non avremmo sinceramente mai immaginato che le prime due partite di regular season nella storia secolare della Major League, ribattezzate “London Series“, avrebbero generato un così vasto interesse oltre Manica. All’alba, all’eroporto di Milano Linate, c’erano famiglie e tifosi con le t-shirt dei Bronx Bombers. A London City altri fan dei Red Sox. Dall’Italia si registrano numerosi appassionati provenienti da quasi ogni regione, Toscana, Emilia, Lombardia, giusto per citarne alcune. Ma anche un certo numero di presidenti e dirigenti, soprattutto della Fortitudo Bologna, e qualche giocatore.

Senza poi parlare di cosa abbiamo visto e sentito nella City. Su ogni linea della metropolitana e dei treni locali, dalla DLR alla Jubilee Line, dalla Central alla Northern Line, un arrembaggio di cappellini, casacche, magliette indossate da adulti e bambini, uomini e donne. Assolutamente emozionante. Un coinvolgimento totale. E qualche simpatico siparietetto a King’s Cross tra membri della Sox Nation e sostenitori dei pinstripes. Ogni strada, ogni incrocio. Con qualche “voce fuori dal coro” (Blue Jays, Giants, Dodgers, Rays).

Potenza del brand Yankees, delle Calze Rosse o della MLB che spinge a livello globale? In ogni angolo di Londra c’è qualcosa di baseball. A conferma che il fascino di questo sport “Made in USA” è in grado di superare ogni confine. Sicuramente due team così blasonati hanno fatti se l’attenzione crescesse a livelli elevati. Però, in conferenza stampa il Commissioner della MLB, Rob Manfred, ha espresso un concetto importante. Vogliamo più partite in Europa. Ma servono stadi. E non vogliamo chiacchiere tipo “lo faremo” ma iniziative concretamente messe a terra.

La risposta di Londra è stata sorprendente e tutto lascia pensare che l’anno prossimo, il 13-14 giugno, con Cubs-Cardinals bisserà il successo. Resta un grande rammarico. Che oggi ciò a cui abbiamo assistito nella cara vecchia Inghilterra avremmo potuto (forse) godercelo in Italia. Dieci anni fa ci furono tentativi a Roma e Marino miseramente falliti. Dello stadio se ne parlò, qualcosa si mosse ma tutto rinmase fermo al paolo. Manfred ha detto che l’idea di organizzare altre gare è forte ma non ha citato in quali città. L’Italia del baseball dovrebbe fermarsi, riflettere, analizzare e reagire prontamente, coinvolgendo istituzioni e pubbliche amministrazioni, per non perdere altre opportunità. Il baseball in questo insegna molto. Gioco di squadra. E alla MLB l’idea di sbarcare in altre città piace eccome. Non c’è solo Londra. Dal 2021 la corsa ad altre capitali europee è aperta.

 

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Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.