Le World Series, meglio note come "Fall Classic", si giocano dal 1903 e vede la sfida delle squadre che vincono la American e la National League. Nel 1904 a causa del boicottaggio del presidente dei New York Giants John McGraw le World Series non vennero disputate. I Giants si erano laureati campioni della National League ed i Boston Americans avevano vinto la neonata American League il cui presidente, Ban Johnson, aveva dei contrasti commerciali con McGraw. Così il proprietario dei Giants si rifiutò di riconoscere la "Junior Circuit" ed affermò che i Giants erano gli unici a potersi fregiare del titolo di campioni della MLB e di fatto si rifiutò di legittimare la franchigia di Boston giocando la serie della finale. L'unico altro anno in cui non si sono disutate le World Series è stato il 1994 a causa dello sciopero dei giocatori. Ad eccezione degli anni 1903, 1919, 1920 e 1921, nei quali la serie che assegna il titolo di campione era al meglio delle 9 gare, le World Series si giocano al meglio delle sette gare e, dal 2003, il vantaggio del campo è assegnato alla franchigia della Lega che vince l'All Star Game. I New York Yankees sono la franchigia che hanno partecipato al maggior numero di World Series (40 sulle 105 fin qui giocate), vincendone più di chiunque altro (27). Dopo gli Yankees il maggior numero di presenze spetta ai Dodgers che ha ottenuto 18 presenze (9 quando la franchigia era a Brooklyn ed altrettante da quando si è spostata a Los Angeles) e 6 anelli (1 a Brooklyn e 5 a Los Angeles). Il maggior numero di titoli vinti dopo i "Bronx Bombers" spetta invece ai Cardinals di St. Louis che hanno conquistato il titolo 10 volte su 17 partecipazioni complessive. La franchigia che manca da più tempo l'appuntamento con le World Series è quella dei Chicago Cubs che non partecipa dal 1945 e soprattutto non vince più il titolo dal 1908 (record assoluto degli sport professionistici americani). Complessivamente la franchigia della American league ha vinto 62 titoli su 105, mentre le restanti 43 sono stati portati a casa dalla franchigia di National League (59{56f695f76fa0efb526a8d97567a500c64fc6a2d97c836a14d9916483e20f84a9} contro il 41{56f695f76fa0efb526a8d97567a500c64fc6a2d97c836a14d9916483e20f84a9}).
L'anno più buio della storia delle World Series è senza dubbio il 1919 quando i Chicago White Sox furono coinvolti nello scandalo scommesse e si vendettero alcune partite delle WS giocate contro i Cincinnati Reds. In quella stagione i White Sox erano strafavoriti per la conquista del titolo ma il prima base dei "South Side" Chick Gandil, insieme al colleghi Joseph "Sport" Sullivan convinse sei loro compagni a cedere alle lusinge del gioco d'azzardo visto che l'allora proprietario Cominskey si rifiutava di pagare loro quanto pattuito in caso di vittoria. Così i lanciatori partenti Eddie Cicotte e Lefty Williams, l'interbase Swede Risberg, l'esterno sinistro "Shoeless" Joe Jackson, l'esterno centro Happy Felsch, e l'interno Fred McMullin si accordarono per un guadagno di 100.000 dollari per far vincere i Reds. Anche il terza base Buck Weaver era stato contattato ma si era rifiutato di partecipare. In realtà la posizione di "Shoeless" Jackson resta in forte dubbio ed un processo per la sua riabilitazione postuma è tuttora in corso visto anche che, durante le World Series, Jackson ha battuto .375 con 12 valide (record assoluto), senza commettere errori difensivi, non sembrano prestazioni di un giocatore che si possa essere venduto.
Per questo 2010 a disputarsi le World Series saranno i San Francisco Giants, campioni di National League ed una delle franchigie storiche della MLB (dal 1885 a New York, dal 1958 a San Francisco), ed i Texas Rangers, vincitori della American League ed una delle franchigie più recenti del batti&corri americano (dal 1961 a Washington, dal 1972 come Texas). Per i Rangers è l'esordio assoluto in questa competizione, mentre per i Giants sono 17 le precedenti partecipazioni (di cui 4 come San Francisco) e 5 i titoli vinti (tutti come New York).
Quelle che andremo a vivere sono le World Series degli "underdog", delle franchighie che partivano sfavorite nelle rispettive Championship Series. Le due franchigie si adattano in pieno al vecchio refrain secondo cui le squadre di National league puntano tutto sulla difesa e quelle di American sulla potenza dell'attacco.
Vecchi adagi a parte i Texas Rangers hanno un Cliff Lee in più, ma più che concentrarsi sulla stella del momento va considerato che anche Colby Lewis e C.J. Wilson hanno domostrato solidità del monte di lancio nella rotazione dei partenti. Da considerare il rookie Neftali Feliz, che dopo aver fatto suo in Regular Season il record di salvezze conquistate in una stagione da un esordiente (40), ha dimostrato fin qui di saper gestire la pressione delle post-season con prestazione di valore assoluto. Le chiavi per il successo passano anche per l'esperienza di giocatori del calibro di Vladimir Guerrero, al quale Ron Washington deve trovare una collocazione difensiva per quando giocheranno all'AT&T Park (con le regole della National League non si gioca con il battitore designato), e del catcher Bengie Molina, catcher che più di tutti conosce i Giants visto che vi ha giocato dal 2007 al 30 giugno 2010, e che sicuramente avrà un motivo in più per ben figurare in questa serie. L'arma in più in attacco porta il nome di Josh "The Hummer" Hamilton, recente vincitore dell'MVP delle ALCS e che sta finalmente trovando quella consacrazione che le vicissitudini personali hanno traslato in avanti di qualche anno.
Se i Rangers mostrano i muscoli sul monte di lancio, i San Francisco Giants fanno della rotazione dei partenti il loro piatto forte. Tim "The Freack" Lincecum, Matt Cain e Jonathan Sanchez offrono un potenziale di strike-out spaventoso ed il closer Brian Wilson aumenta la sicurezza di tutto il reparto (a San Francisco hanno coniato un nuovo jingle tutto per lui e la sua folta barba "Fear the beard"). Le chiavi per il successo passano senza dubbio per l'esperienza del manager di San Francisco Bruce Bochy. Il 55enne manager francese ha partecipato già alle World Series del 1998 con i San Diego Padres (vinte dagli Yankees di Joe Torre) ed ha dimostrato in più occasioni di non aver paura a fare scelte importanti come ad esempio tenere fuori dalle post-season un certo Barry Zito. L'arma in più in attacco porta il nome di Cody Ross, autentico mattatore dei play-off dei Giants finora e vincitore dell'MVP delle NLCS. In 10 apparizioni di post-season ha battuto più fuoricampo dei sei mesi di stagione regolare con una percentuale di arrivo in base pari a 0.412. Altro piccolo vantaggio è la possibilità di sfruttare il fattore campo. Dal 1976 nelle gare di World Series in casa della franchigia di American League viene utilizzato il battitore designato, ruolo previsto nella sola "Junior Circuit" dal 1973 e che quindi non è previsto per le prime due gare della serie di quest'anno. Nei 12 precedenti di Interleague San Francisco ha vinto 11 delle 12 gare giocate contro Texas.
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