Yepez spinge Parma allo scudetto della Stella

Il numero tre del forte line-up del Cariparma è decisivo con il suo doppio al quinto inning per il 2-1 in "gara7". E il decimo titolo tricolore per il Club parmense. Bologna lascia 14 "corridori" sulle basi

Marco Yepez (2 doppi e 1 singolo, 2 rbi) fa volare il Cariparma in paradiso. Il numero tre dell'ordine di battuta parmense è l'uomo-partita dell'ultima sfida d'una vibrante serie-scudetto. E' la sua battuta extrabase del quinto inning a decidere "gara7" con la Fortitudo Bologna. Yepez ancora una volta ruba il tempo a Jesus Matos e gli strappa il cuore. Sulla prodezza dell'interbase, vola a casabase Stefano De Simoni con i suoi piedi veloci. Firmando il punto del vantaggio di Parma. 2 a 1. Il punteggio non si schioderà più da lì, la difesa della squadra di Gilberto "Gibo" Gerali non si fa sorprendere e respinge tutti i tentativi d'una Fortitudo orgogliosa ma poco concreta (14 uomini lasciati sulle basi; 1 su 10 nel box di battuta con corridori in posizione-punto). Produce un maggior numero di battute valide, la formazione petroniana. Ma batte male.
Al Cariparma va il merito d'aver battuto pesante: tre extrabase. Chiude fra cento difficoltà Jesus Matos, sotto tono in queste finali.
Una partita "stretta", vinta dal Cariparma con il minimo scarto: fotografia perfetta d'una serie-scudetto fra le più appassionanti di sempre.
Gustavo Martinez è il lanciatore vincente. Da applausi anche Marco Grifantini, interprete di un'ottima salvezza.
Bologna lotta. Fino alla fine. E' lì, è lì, costantemente aggrappata alla partita, però i limiti nel box di battuta appaiono in tutta la loro evidenza. La squadra di Marco Nanni non va oltre il punticino raccolto immediatamente in avvio, per il primo vantaggio, unica fiammata d'una partita piena d'orgoglio ma anche di sofferenza.
Il Cariparma è campione d'Italia. Davanti alla sua gente. La Fortitudo Bologna lascia il campo a testa alta.
E dunque, Parma prende al volo l'ultimo treno e sale in cielo. A raccogliere una Stella. La stella più bella, quella del decimo titolo. Atteso e sospirato per tredici lunghi anni.

L'ORA DELLA VERITA' – Ve la raccontiamo, questa notte così vibrante, così gonfia di passioni, tensioni, energia. E' il momento della verità. Inferno e paradiso.
Il "nuovo Europeo" del Quadrifoglio di Parma presenta un suggestivo colpo d'occhio. Circa 3000 spettatori. C'è tutto il cuore della città ducale ad accompagnare, sostenere, sorreggere il gruppo di manager "Gibo" Gerali a caccia di un sogno. Alzano il volume anche i fans della Fortitudo, sono circa in quattrocento arrivati da Bologna.
Si parte con una battuta valida di Juan Carlos Infante, il leadoff della Fortitudo UGF Bologna. L'atteggiamento della squadra di Marco Nanni sembra quello giusto. C'è intensità, c'è fierezza negli occhi dei giocatori bolognesi i quali aggrediscono immediatamente i lanci di Gustavo Martinez. Doppio di Eddie Garabito, sì proprio lui, diventato in questa stagione il "fantasma" del campione che l'anno scorso fu tra i trascinatori della Fortitudo che trionfò con un attacco da 51 fuoricampo. Ed è immediatamente 1-0 per Bologna. Impatto felice, ma la UGF non va oltre perché Jairo Ramos batte in doppio gioco e Angrisano diventa il terzo agevole out da parte della difesa parmense.
Risponde con grandi certezze, il Cariparma. Anche il lineup di Gerali è carico, aggressivo. Dallospedale sorprende il suo ex-compagno di squadra Matos confezionando un doppio. Anche Marco Yepez, "mister utilità" del Cariparma, porta via il tempo al pitcher dominicano della Fortitudo. Singolo. E punto di Dallospedale per l'aggancio. 1 a 1. Recupera il suo controllo, Matos. E Bologna limita i danni.
Secondo attacco felsineo. Ancora pressione. Alaimo (preferito a Reginato) batte valido: singolo interno sul terza base Ugolotti. Un "batti e corri" – strategia chiamata da Nanni con Malengo nel box di battuta – permette ad Alaimo di avanzare in seconda base. Ma ci sono già due out, e Santaniello viene messo a "sedere" da Martinez per la terza eliminazione. Tocca al Cariparma. E anche da parte dei parmigiani c'è forte pressione. Matos la sente. E appare contratto, nervoso. I battitori di Parma fanno paura anche a lui, pitcher espertissimo, il più bravo visto in Italia nel primo decennio degli anni Duemila. Concede una base su ball a Sambucci, rischia di concederne una seconda. Infante va a parlare con il suo lanciatore, per tranquillizzarlo. Fa una bella cosa Alaimo all'esterno destro, evitando guai alla Fortitudo. Cresce Gustavo Martinez, in ritmo ed efficienza, sul monte di lancio del Cariparma. Jairo Ramos brontola con l'arbitro di casabase, Pierfranco Leone. Il nervosismo, in campo e sugli spalti, è evidente. Comprensibile. In questa notte ci si gioca tutto. E' una partita senza domani.
Le difese reggono. Tengono bene il campo. Grande giocata di Santaniello, al terzo inning, per un difficilissimo out su Dallospedale. Ma nulla può la difesa bolognese sulla legnata impressionante di Marco Yepez, la pallina s'infila profonda in mezzo all'esterno centro e l'esterno sinistro e atterra contro la recinzione. Doppio del forte interbase di Parma. Momento delicatissimo per la UGF. Saggiamente manager Nanni ordina la "base intenzionale" su Camilo. Preferendo giocarsi Gasparri, che infatti viene eliminato al volo ed è il terzo out. Bologna soffre, ma resiste. In attacco la squadra di Nanni lascia due "corridori" sulle basi, nel suo quarto attacco. Al cambio di campo il Cariparma alza il ritmo, trova contatti sempre più efficaci. Terza extrabase del line-up ducale: è un altro doppio, autore Bertagnon. I battitori di Gerali "vedono" bene la pallina di Matos, il quale fatica e soffre, ma in qualche modo esce fuori da situazioni imbarazzanti (con la collaborazione d'una difesa molto attenta). Jairo Ramos, con il suo mestiere, il suo carisma e le sue mille malizie, cerca di confondere il Cariparma e di innervosirlo nel quinto attacco di Bologna. Singolo, poi il vecchio Jairo (ammaccato, quasi trentanovenne) prende un azzardo incredibile e riesce a rubare la seconda base. Sfrutta tutta la sua esperienza per conquistare, successivamente, anche la terza base su una chiamata dell'arbitro Giachi che fa ribollir di rabbia lo stadio. Ramos, però, "muore" lì. Occasione persa da parte di Bologna. Sono già 9 gli uomini lasciati da Bologna sulle basi.

YEPEZ, UN MARTELLO – Nanni riconferma Matos sul monte di lancio quando il Cariparma inizia il suo quinto attacco. Ma Jesus è costretto a soffrire. Base su ball guadagnata da De Simoni. Dallospedale va strikeout. Tocca a Marco Yepez. Freddo, puntuale, inesorabile, micidiale. Ha già preso le misure a Matos. Colpisce duro, nuovamente. E gli stampa un altro "doppione", su una palla lanciata sul filo esterno. Corre a casabase De Simoni, per il vantaggio parmense: 2-1. E' la seconda extrabase di questa gara per Yepez, la quarta di Parma. Quinta battuta valida concessa da Matos. Al quale poi viene ordinata la "base intenzionale" su Camilo. Finisce qui la partita di Jesus. Lo rileva, sul monte della UGF, Cody Cillo.
Anche Gerali, il timoniere di Parma, decide di cambiare il suo pitcher partente. In apertura del suo sesto attacco, la Fortitudo non trova più Gustavo Martinez. Ora deve sfidare i lanci di Marco Grifantini. Frattanto, ci dicono che anche la RAI… s'è ricordata che ci sono le finali-scudetto del baseball e che si sta giocando gara7, quella che decide tutto. Si collega verso le 22,40. Vale a dire, un'ora e quaranta minuti dopo il playball. Se l'è presa comoda, la televisione di Stato. Pazzesco. Mancanza di rispetto nei confronti del baseball e dei suoi appassionati, e nei confronti di Parma, di Bologna e delle loro squadre. Scelta giornalistica incomprensibile e inaccettabile.
Sul primo inning di Grifantini la Fortitudo produce due battute valide (singoli di Garabito e Alaimo), che però restano episodi isolati. Sullo strikeout incassato da Mazzuca s'infrangono gli assalti di Bologna. Che non riesce a dare continuità alla propria azione in attacco. L'impegno è sempre totale, però i limiti del line-up petroniano sono evidenti. La Fortitudo non sa concretizzare: 1 su 9 in battuta con gli uomini in posizione-punto. E poi… 12 corridori lasciati sulle basi in 7 inning. Numeri crudi, che lasciano l'amaro in bocca ai supporters bolognesi. Tanta volontà da parte del gruppo di Marco Nanni, ma non si producono punti.
Anche l'attacco del Cariparma va in bianco, nella settima ripresa, contro Cody Cillo. Il quale sembra essere l'unico, fra i lanciatori di Bologna, capace di mettere un freno al consistente line-up parmense. Come ha dimostrato magistralmente in gara5.
La Fortitudo mette in base Malengo, leadoff dell'inning (l'ottavo), però Grifantini e la difesa del Cariparma giocano con abilità e sapienza su Santaniello e Infante. C'è invece il singolo di Eddie Garabito, a spingere Malengo in seconda. Con due out. Bologna chiede alla mazza di Mazzuca di accendere la scintilla, di spostare l'inerzia del match. No, non accade. Grifantini, padrone dei nervi, costringe il terza base bolognese ad una innocua volata. E salgono a 12 gli uomini lasciati in base. Una situazione da tagliare le gambe alla formazione di Bologna.
La Fortitudo ci prova ancora. Con le ultime energie. Grifantini, un gigante sul mound del Cariparma, fa muro. Jairo Ramos è il primo out del nono inning (assistenza di Munoz a Sambucci); Angrisano batte una linea artigliata dallo stesso Grifantini. E poi Bidi Landuzzi, il capitano, forse all'ultima partita d'una lunga carriera, vede il suo tentativo non andare oltre il diamante: Munoz, nell'angolo caldo, fa buona guardia, raccoglie la pallina, assiste in prima e regala alla città di Parma quello scudetto che aspettava da tredici lunghi anni. Il sogno della banda di Gibo Gerali diventa realtà.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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