WBC, i vostri pareri

Ecco le principali risposte al nostro sondaggio sul World Baseball Classic

Dopo il debutto su Baseball.it della nuova rubrica “I Vostri Pareri” (avevamo sondato il varo della nuova normativa sullo svincolo), abbiamo scelto il World Baseball Classic come secondo argomento da trattare e ci siamo rivolti alle società di baseball italiane per conoscere il loro punto di vista, i commenti, i pensieri etc.
In particolare, abbiamo chiesto se il WBC viene percepito effettivamente come un evento storico per il nostro movimento e se è in grado di dare importanti ritorni mediatici per la diffusione del nostro sport.
Le risposte ricevute sono state sostanzialmente simili, ma hanno tutte posto l’accento sull'importanza della televisione per pubblicizzare l'evento e rilanciarlo in Italia per dare una spinta al baseball.
Ad esempio per Stefano Burato, Presidente del San Martino Junior (che nel 2006 dovrebbe iscrivere ben 6 formazioni di baseball e softball), il World Baseball Classic potrebbe effettivamente rappresentare un trampolino di lancio per il movimento italiano anche se fino ad ora le attività di comunicazione e promozione anche a livello mediatico sono state molto scarse. Lo stesso Burato si augura però di poter vedere qualcosa del WBC su un canale televisivo in chiaro.
Anche Francesco Piccoli, dirigente e coach della stessa società veneta, è sostanzialmente sulla stessa lunghezza d'onda, visto che “un avvenimento al giorno d'oggi diventa un trampolino se appare, ma ho l’impressione che la visibilità mediatica del nostro baseball sia la solita. Nessuno, al di fuori del movimento, ne parla, auspicando inoltre uno sbarco massiccio di investimenti Major League in Italia.
Roberto Ricci, dirigente dello Junior Firenze (nel 2006 dovrebbero iscrivere ai campionati 3 formazioni giovanili), prende l’America's Cup come esempio per ribadire il concetto che la copertura mediatica è fondamentale per un ritorno diffuso e approfondito.
Copertura televisiva che, secondo il Poviglio Baseball, sarà poco garantita dalle emittenti in chiaro e solleciterebbe invece la RAI, non fosse altro che per il suo ruolo pubblico, a farsi da vera promotrice degli sport minori sfruttando appunto eventi come il WBC.
Sarcastico invece il commento di Enzo Bissa, Presidente del Praissola Baseball di Verona. Il padre del seconda base del San Marino Baseball afferma che da sempre segue le vicende del baseball italiano, ma assicura di non conoscere i dettagli dell’iniziativa. Coglie comunque l'occasione per chiedere un chiarimento e per segnalarci che le sue problematiche personali come allenatore e presidente di una società sportiva non sono diminuite anche se nel 2006 iscriverà ai Campionati una formazione allievi, una cadetti ed una Under21.
Più articolata il parere di Rodolfo Pidutti, vicepresidente del Baseball Novara 2000, che comprende l'importanza dell'evento nell'ottica anche di “rendere giustizia” alla spettacolarità del nostro sport sempre che le immagini circolino perché se ciò non dovesse accadere si rischia di rientrare nella mediocre normalità di tutti i giorni. Lo stesso Pidutti si dichiara deluso della mancata promozione televisiva che non dovrebbe essere indirizzata solo agli addetti ai lavori, bensi a tutti gli “altri” altrimenti si corre il rischio che l'evento si riduca ad uno spettacolo per americani e giapponesi.
Meno fiducioso invece Roberto Ballarotto, Presidente del Montefiascone Baseball, che non crede ai “trampolini di lancio” e soprattutto non ritiene che l’organizzazione del WBC si sia posto questo tipo di obiettivo. “Vero è che il baseball a livello internazionale ha sempre fatto a meno della Major League, con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi (Olimpiadi in particolare), ed è quindi decisamente positivo un cambio di rotta su questo tema”.
Per concludere due considerazioni.
La prima è relativa alla domanda posta da Baseball.it: se le società italiane fossero state coinvolte nella promozione dell'evento. Quasi tutte le società hanno risposto negativamente ma, almeno in questa iniziativa, si sono dichiarate disponibili ad impegnarsi per la divulgazione dell'evento.
La seconda riguarda, invece, la mancanze di risposte dalle società di serie A che dovrebbero essere le maggiori beneficiarie di un evento come il World Baseball Classic. Nessuna risposta è pervenuta dalle 8 formazioni contattate.

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