De Rossi il protagonista del derby

L’esperto lanciatore, classe ’61, ci racconta la sua rivincita nel derby e ci parla della lotta per la salvezza

Mauro De Rossi non è più un ragazzino, ma ogni volta che sale sul monte lo fa per un’unica ragione: dare il massimo e cercare di portare alla vittoria la propria squadra. Nel match di garatre disputato saba-to sera al ‘Borghese”, è riuscito ad ottenere la sua prima vittoria stagionale, a dir poco ‘pesante”. Sei riuscito a dormire sabato notte? ‘Non tanto, più che altro per il dolore che avevo al bracci. Per un paio d’ore me la sono rivissuta la partita”. Questo il primo commento dell’esperto lanciatore dell’Elettron, che poi prosegue. ‘E’ stata proprio una bella soddisfazione. Il Nettuno è vero sta così un po’ in emergenza, ma noi abbiamo una squadra di giovanotti, tanti ragazzi molto giovani”. Sul fatto dei giovani e degli oriundi, De Rossi esprime la sua opinione. ‘Siamo l’unica squadra in A1 con così tanti giovani, le altre sono tutte infarcite di oriundi, e questo non è un bene per il nostro sport. L’ideale sarebbe avere quattro oriundi per squadra, ma che devono fare la differenza, innalzare il livello del ba-seball. E’ anche per una questione di pubblico, negli ultimi anni va sempre più diminuendo l’affluenza negli stadi”. Tornando al derby vinto, in tanti si ri-cordano del famoso 44 a 0, dove tu allora 17enne eri in campo, con questo successo ti sei ripreso una bel-la rivincita. ‘Contro il Nettuno dopo quella famosa partita già avevo vinto. Con la Bassetti, avevo lan-ciato tutta la partita, concedendo tre valide e vin-cemmo per 7 a 2. Comunque tornando al 44 a 0, io era entrato a fare il rilievo quando la partita già a-veva preso il suo andamento, e poi sono rimasto a lanciare, nonostante avessi problemi al braccio, perché nessuno voleva andare a tirare. Quella gara è stata dura anche a livello psicologico, però mi ha stimolato, mi è servita come esperienza. Da quel giorno mi sono allenato con più convinzione e de-terminazione e se a quarant’anni passati sono anco-ra a lanciare vuol dire che è servito”. De Rossi era in campo anche nell’ex storica affermazione dell’Anzio del ’78. ‘In quell’occasione feci il rilievo finale a Retrosi.” Quella di sabato è stata la tua pri-ma vittoria stagionale, sei partito un po’ a rilento? ‘La prima – commenta scherzando De Rossi – me la sono lasciata apposta per questa occasione, perché ha più peso vincere la prima contro il Nettuno. Si, sono partito lento per via della preparazione. Quest’inverno ha fatto freddo ed io non sono un ra-gazzino di 20 anni a cui bastano 20 giorni per tro-varsi al top. Io ho bisogno di più tempo, a me serve una preparazione un po’ più lunga”. Nell’ultimo week-end anche un altro ‘esperto” come Cabalisti ha vinto negli extrainning contro Paternò, una sorta di rivincita dei vecchietti? ‘Cabalisti oltre ad essere un coetaneo, è un signor lanciatore. Sai che c’è, l’età nel ruolo che occupiamo non conta tanto. Il nostro è uno sport di squadra. Se uno sta bene è integro, non è che devi corre per 90 minuti come nel calcio”. Un ultimo pensiero alla salvezza, è dura quest’anno da raggiungere. ‘E’ dura sicuramente. E’ stato impor-tante vincere una gara la scorsa settimana, così da non distaccarci troppo da chi ci sta sopra. Ce la giocheremo tutta al ritorno, devono venire da noi sia Paternò che Rho, in quelle occasioni non dovremo sbagliare”.

Informazioni su Francesco Cenci 77 Articoli
Esperto di tennis, Francesco entra a Baseball.it grazie all'amicizia di Giovanni Del Giaccio collega della rivista "Il Granchio" di Anzio, con cui collabora da sei anni occupandosi dell'Anzio baseball. Dopo venti anni passati sui campi da tennis, raggiungendo buoni risultati, appende la racchetta al chiodo per problemi di lavoro. Da quattro anni lavora nel caotico e frettoloso mondo del cartone.

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.