Venezuela e Dominicana partono col piede giusto

Al via le “World Series” del Caribe tra mille emozioni. Polemiche sul prezzo dei biglietti

Arrivate a bordo per ultime, le Tigres di Aragua, rappresentanti del Venezuela alle “World Series del Caribe” in programma a Santo Domingo, si sono imposte ai Ponce Leones di Portorico per 7-6 in una gara che ha mantenuto le premesse di questa edizione della Serie. A decidere la partita, dopo che la stella Magglio Ordonez era finito al piatto, è stato un singolo di Robert Perez al decimo.
Anche la seconda gara della prima giornata è finita con un solo punto di distacco. I padroni di casa delle Tigres del Licey hanno battuto 6-5 i Culiacan Tomateros del Messico grazie ad una valida dell'interbase dei Braves Rafael Furcal, utilizzato come pinch hitter al nono.
Il programma di questa notte prevede le sfide tra Venezuela e Messico e tra Dominicana e Portorico. La Serie si chiude venerdì 6 febbraio.

Figlia della “Serie Interamericana” disputata in Venezuela dal 1946 al 1950, la “Serie del Caribe” celebrò la sua prima edizione all'Avana nel 1949 con la partecipazione di Portorico, Panama e Venezuela. Cuba e Portorico dominarono fino al 1960, quando le mutate condizioni politiche di Cuba, che rifiutava il professionismo nello sport, segnarono la sorte dell'evento.
La Serie venne rispolverata nel 1970 da Portorico, Dominicana e Venezuela. L'insuccesso della prima edizione convinse ad allargare le World Series al Messico.
Da anni ormai gli organizzatori stanno lavorando per ampliare il torneo alle nazionali di Cuba e Panama ma senza successo.

La Serie 2004 è molto attesa, dopo il parziale fallimento del 2003, dovuto al ritiro del Venezuela. Gli organizzatori hanno venduto i diritti alla rete satellitare Fox, suscitando non poche proteste. Altrettanto poco graditi sono i prezzi dei biglietti (50 dollari per un doppio incontro, 240 per l'abbonamento a tutte le gare) ritenuti proibitivi per il livello di vita della Repubblica Dominicana.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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