Schiavetti: “L'importante era cominciare”

Il terza base azzurro ha sbloccato la partita con la Francia. I pareri di Censale e Faraone

Igor Schiavetti ha sloccato al secondo l'Italia con un doppio che è valso 2 punti: “Era importante cominciare. Sono contento di aver dato alla squadra un vantaggio che ci ha permesso di giocare più tranquilli. Il nostro problema nelle altre partite era sempre stato sbloccare la situazione”
Oggi avete saputo mettere pressione sull'avversario: “Oggi eravamo concentratissimi. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che le altre fanno la corsa su di noi e che nessuno si arrende facilmente”.
Ormai però la strada per Atene è in discesa: “Mah, aspettiamo. La Repubblica Ceca ha messo paura all'Olanda e ha battuto nettamente la Spagna. Come ho detto, non è facile battere nessuno”.

Silvio Censale non è troppo contento della sua prestazione: “No, non lo sono. Oggi ero debole”.
Debole? E tutti quegli strike out? “Ringraziando Dio, è andata bene. Però per me queste giornate sono sempre difficili. Io ho avuto 2 operazioni al braccio e devo gestire bene il pre partita. La pioggia mi ha obbligato a ricominciare il riscaldamente e la cosa mi aveva preoccupato”.
Ti ha innervosito il loro bunt al quarto? “No, perchè? No, se avete notato un gesto di nervosismo è perchè con Parisi non ci siamo capiti su chi doveva raccogliere la palla”.

Giampiero Faraone sorride: “Ah, Silvio è convinto di aver lanciato male? A noi va bene così, direi…”
Abbiamo visto l'Italia mettere in campo la mentalità di Faraone, finalmente: “Beh, non diciamo così…ho cercato di mettere pressione, di aiutare la squadra a segnare. Avevamo sempre fatto fatica a sbloccarci e poi la pioggia poteva far finire la gara prima del nono. Quando poi ho visto che i bastoni funzionavano, ho lasciato andare le cose senza intervenire”.
Adesso diventa tutto più facile: “Adesso giochiamo una partita alla volta, come è giusto che sia. Ci aspetta l'Olanda e vogliamo giocarcela anche con i padroni di casa”.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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