“Lo svincolo è un primo passo..”

Due chiacchiere con Ricky Matteucci sulle nuove norme per svincolarsi dalle società sportive

La “Notte dei diamanti” di sabato sera è stata l'occasione per scambiare qualche battuta con il principale protagonista che ha posto le basi per le prime norme di svincolo dei giocatori di Baseball e Softball.
Ricky Matteucci, colonna della Fortitudo Baseball nonchè Presidente della Commissione Atleti incaricata ad analizzare il problema, ci ha accolti, come solito, con estrema cortesia sottoponendosi a qualche domanda.
Ricky, cosa avete fatto per il Consiglio Federale?
“La FIBS ad inizio anno ci ha presentato il “compitino” da svolgere e come primo passo abbiamo analizzato il problema dello svincolo.
Insieme a Gambuti e a Mazzieri abbiamo considerato le problematiche legali confrontandoci inoltre con altri sport così da poter studiare le soluzioni adottate.”

In particolare?
“Personalmente ho preso contatto con un Ufficio legale di mia conoscenza e con l'associazione giocatori del basket.
Dal punto di vista legale ci è stato consigliato di semplificare il problema applicando poche regole senza “invischiarsi” in casi particolari o norme studiate ad hoc per questo o quel giocatore.
In pratica, poche e semplici norme con la certezza che vengano applicate.
Abbiamo poi analizzato i problemi dei giocatori dal punto di vista medico/assicurativo poichè allo stato attuale, ogni giocatore è sostanzialmente vincolato dalla serietà o meno della dirigenza per la quale gioca.
Al termine di tutto questo lavoro abbiamo presentato una relazione per il Consiglio Federale ..”

… che ha deciso per il vincolo dai 16 anni e per lo svincolo a 38 per il baseball e a 32 per il softball dal Campionato 2004, soddisfatto?
“E' un inizio, capisco che qualcuno potrebbe storcere il naso per l'età avanzata dello svincolo ma bisognava smuovere la situazione. Considera poi che abbiamo tenuto conto delle esigenze delle società sportive, che sono state contattate diverse volte per conoscere il loro punto di vista.
Penso quindi che per ora si sia giunti al giusto compromesso e che sia un buon inizio.
Il problema andrà sicuramente riaffrontato e comunque il nostro obiettivo finale è quello di non vedere più dirigenti che blocchino o umiliano dei giocatori solamente per ripicche personali o per futili motivi costringendo l'atleta a smettere di giocare.
Sinceramente penso che il Baseball e il Softball italiano non se lo possano permettere e questo è stato il principale motivo che mi ha fatto decidere di prendermi questo impegno.”

Cambiando discorso, cosa farai il prossimo anno?
“Non ho ancora deciso. Questa volta, a differenza del passato, i dirigenti Fortitudo mi hanno dato carta bianca aprendomi le porte anche per compiti dirigenziali. Se dovessi decidere di continuare non lo farò per raggiungere record o altro ma perchè mi piace ancora giocare a baseball. L'impegno per giocare in A1 è gravoso viste anche le responsabilità che il mio lavoro comporta. “Sfortunatamente” quando prendo un impegno cerco di dare tutto me stesso e quindi fare le cose a metà o pensare ad un impegno a mezzo servizio non mi attira.
Devo anche fare i conti con la mia età e anche se madre natura mi ha dotato di un fisico fuori dalla norma devo stare attento a non esagerare. In questo momento sono tutto concentrato sul lavoro e sui giocattoli di questo Natale ma quando arriva marzo e “sento” l'odore del campo scatta qualcosa che … non si può spiegare “

Informazioni su Alessandro Labanti 937 Articoli
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