Romano: “Non abbiamo un cuore ma ciascuno due grandi cuori”

Rimini a un passo dal decimo scudetto ma il manager ripete a tutti: “Non è finita”

Ride sotto i baffi Mike Romano, sa che l’obiettivo è lì a un passo ma continua a ripetere: ‘Non è finita, non è finita”. Già, ma intanto la serie è sul 3 a 0 e lo scudetto della stella veramente vicino: ‘Ecco, diciamo sempre più vicino ma dobbiamo ancora giocare e speriamo che la squadra con la stessa calma e determinazione di oggi, salvo qualche errore di troppo in difesa. Di una cosa sono certo, tutti hanno non uno ma due grandi cuori”. E poi c’è l’analisi tecnica: ‘Queste squadre si somigliano molto, noi con la voglia che abbiamo messo in campo siamo stati un po’ il Nettuno che eravamo abituati a vedere e che è riuscito sul 7 a 3, visto che è successo? Purtroppo gli errori in difesa hanno costretto Moceri a troppi lanci, poi meno male che Bartolucci ha chiuso alla grande, con tre K”. In mezzo una valida di Barboni che aveva due strike, ha portato a casa due compagni e ha messo il punto del pareggio in seconda… ‘E’ vero, Ilo ha lasciato la curva troppo alta ed è stato punito ma alla fine va bene così”. E gli errori in difesa? ‘Abbiamo aspettato troppo la palla, siamo rimasti alti, non l’abbiamo caricata. Con La Fera da una situazione di doppio gioco abbiamo rischiato molto, dobbiamo fare più attenzione”. E poi i fuoricampo… ‘Sì, Vigna è stato ottimo ma ha sbagliato tre lanci e lo abbiamo colpito duro. Non siamo una squadra di fuoricampisti ma quando arrivano li accettiamo volentieri”. Difficile dargli torto…

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che l’ha allontanato dai campi di gioco. Giornalista professionista, redattore del "Messaggero" da luglio 2005, prima capo redattore del quotidiano 'La Provincia'-edizione di Latina ma dal 1990 redattore al quotidiano "Latina Oggi". Un ruolo che lo ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale è stato un pessimo giocatore e un giorno – quasi per caso – si è trovato ad allenare una formazione giovanile."Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A". E’ stato tra i promotori alla Coach Convention di Bologna del 1989 dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi e dopo essersi battuto per anni ha avuto la soddisfazione del reinserimento di una categoria 'intermedia' tra Ragazzi e Cadetti.L’impegno con il giornale, però, non ha più consentito di stare sul campo di baseball per allenamenti e partite, cosa che prima era possibile per l’attività nell’emittente locale Radio Omega Sound e in piccoli giornali locali "conciliata" anche con l’università che lo ha portato a conseguire la laurea in Sociologia.Si è occupato prima di scuola, sanità e mondo del lavoro, quindi dei principali fatti di cronaca.Per "Latina Oggi" ha seguito le manifestazioni internazionali che si sono svolte in Italia dagli Europei del ’91 ai Mondiali del ’98.Nel 1992 è stato tra i fondatori della la cooperativa "Il Granchio", editrice dell’omonimo settimanale in edicola ad Anzio e NettunoDal 1995 al 2007 è stato corrispondente Ansa per la provincia di Latina, ha collaborato con altre emittenti, ha seguito in diretta da Parma la finale scudetto del ’96 per Radio Omega Sound e da Nettuno i collegamenti di quella del ’97 per Radio Dimensione Suono. Ha diretto – ma solo formalmente non avendo giornate di 48 ore – la testata giornalistica di Radio Omega Sound.Il ritorno al baseball c’è stato, in verità, nel 1997 con i Pirati di Anzio che per divertirsi in C/2 avevano bisogno di un manager. Allenamenti… zero, salvo qualche volta nel giorno di "corta", e partite la domenica pomeriggio, con la soddisfazione però di vincere il campionato. Un gruppo di vecchi amici che poi ha deciso di appendere il guantone al chiodo.Nel 2001 durante l'aspettativa a "Latina Oggi" per l’incarico all’ufficio stampa del Comune di Anzio, il ritorno come addetto stampa dell’Anzio baseball ma soprattutto sul campo, come allenatore della Primavera della stessa società. Finita l'aspettativa... addio al campo di gioco e ritorno alla 'normalità'. Si fa per dire, perché nel 2002 alla vigilia del play-ball è nata Arianna, portata al 'Reatini' la prima volta che è uscita di casa. Gaia, arrivata a giugno 2005, ha aspettato un po' di più e sono serviti i play-off. Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere alla moglie Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Ha tentato, inutilmente, di "convincere" Ettore, il suo gatto e ora spera in Arianna che buttando a terra una pallina ha fatto a casa un piccolo guaio, mentre Gaia (giugno 2005) sembra preferire il pallone da calcio.Ama il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz, raccoglie ritagli di giornale e quando può - ma quando? - va a nuotare in piscina.

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