Romano: “Non abbiamo un cuore ma ciascuno due grandi cuori”

Rimini a un passo dal decimo scudetto ma il manager ripete a tutti: “Non è finita”

Ride sotto i baffi Mike Romano, sa che l’obiettivo è lì a un passo ma continua a ripetere: ‘Non è finita, non è finita”. Già, ma intanto la serie è sul 3 a 0 e lo scudetto della stella veramente vicino: ‘Ecco, diciamo sempre più vicino ma dobbiamo ancora giocare e speriamo che la squadra con la stessa calma e determinazione di oggi, salvo qualche errore di troppo in difesa. Di una cosa sono certo, tutti hanno non uno ma due grandi cuori”. E poi c’è l’analisi tecnica: ‘Queste squadre si somigliano molto, noi con la voglia che abbiamo messo in campo siamo stati un po’ il Nettuno che eravamo abituati a vedere e che è riuscito sul 7 a 3, visto che è successo? Purtroppo gli errori in difesa hanno costretto Moceri a troppi lanci, poi meno male che Bartolucci ha chiuso alla grande, con tre K”. In mezzo una valida di Barboni che aveva due strike, ha portato a casa due compagni e ha messo il punto del pareggio in seconda… ‘E’ vero, Ilo ha lasciato la curva troppo alta ed è stato punito ma alla fine va bene così”. E gli errori in difesa? ‘Abbiamo aspettato troppo la palla, siamo rimasti alti, non l’abbiamo caricata. Con La Fera da una situazione di doppio gioco abbiamo rischiato molto, dobbiamo fare più attenzione”. E poi i fuoricampo… ‘Sì, Vigna è stato ottimo ma ha sbagliato tre lanci e lo abbiamo colpito duro. Non siamo una squadra di fuoricampisti ma quando arrivano li accettiamo volentieri”. Difficile dargli torto…

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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