Colavita Anzio vuol vender cara la pelle

A Bologna in cerca di un successo, per la salvezza e non solo

Tutti a disposizione e tanta voglia di fare bene. Il Colavita Anzio “vede” la salvezza ma sa che c'è ancora da lottare prima di avere la matematica certezza di restare in A/1 e così parte alla volta di Bologna con l'intenzione di vendere cara la pelle. Tornare dal “Gianni Falchi” con una vittoria sarebbe un risultato lusinghiero non solo per la classifica ma anche perché consentirebbe di centrare un obiettivo certo secondario ma di non poco conto. E' quello, annunciato alla vigilia della stagione, di voler “strappare” almeno una gara a tutte le grandi. Finora l'Anzio c'è riuscito con Grosseto, Parma e Rimini ma ha fallito – e non ha appelli – contro il Nettuno. All'andata Bologna è passata tre volte al “Reatini” ma nel fine settimana Tavarez e compagni proveranno a rendere la vita almeno difficile alla formazione di Mazzotti. Per Carlo Morville c'è l'imbarazzo della scelta, anche se dovrebbe essere confermata la squadra vista nelle ultime uscite. Rotazione di lanciatori con Sangilbert, Richetti e De Rossi, con Santiago pronto a entrare in ogni occasione per “chiudere”. Ricevitore in almeno due gare Fernando Ricci, mentre Enzo Sanna disputerà due incontri all'esterno e uno dietro casa base. In prima Scorziello, in seconda Ventura, in terza Tavarez, interbase Franco, esterni completati con Faccendini e Marianucci o Lauri che da Dh passa in difesa quando Sanna va a ricevere.

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che l’ha allontanato dai campi di gioco. Giornalista professionista, redattore del "Messaggero" da luglio 2005, prima capo redattore del quotidiano 'La Provincia'-edizione di Latina ma dal 1990 redattore al quotidiano "Latina Oggi". Un ruolo che lo ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale è stato un pessimo giocatore e un giorno – quasi per caso – si è trovato ad allenare una formazione giovanile."Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A". E’ stato tra i promotori alla Coach Convention di Bologna del 1989 dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi e dopo essersi battuto per anni ha avuto la soddisfazione del reinserimento di una categoria 'intermedia' tra Ragazzi e Cadetti.L’impegno con il giornale, però, non ha più consentito di stare sul campo di baseball per allenamenti e partite, cosa che prima era possibile per l’attività nell’emittente locale Radio Omega Sound e in piccoli giornali locali "conciliata" anche con l’università che lo ha portato a conseguire la laurea in Sociologia.Si è occupato prima di scuola, sanità e mondo del lavoro, quindi dei principali fatti di cronaca.Per "Latina Oggi" ha seguito le manifestazioni internazionali che si sono svolte in Italia dagli Europei del ’91 ai Mondiali del ’98.Nel 1992 è stato tra i fondatori della la cooperativa "Il Granchio", editrice dell’omonimo settimanale in edicola ad Anzio e NettunoDal 1995 al 2007 è stato corrispondente Ansa per la provincia di Latina, ha collaborato con altre emittenti, ha seguito in diretta da Parma la finale scudetto del ’96 per Radio Omega Sound e da Nettuno i collegamenti di quella del ’97 per Radio Dimensione Suono. Ha diretto – ma solo formalmente non avendo giornate di 48 ore – la testata giornalistica di Radio Omega Sound.Il ritorno al baseball c’è stato, in verità, nel 1997 con i Pirati di Anzio che per divertirsi in C/2 avevano bisogno di un manager. Allenamenti… zero, salvo qualche volta nel giorno di "corta", e partite la domenica pomeriggio, con la soddisfazione però di vincere il campionato. Un gruppo di vecchi amici che poi ha deciso di appendere il guantone al chiodo.Nel 2001 durante l'aspettativa a "Latina Oggi" per l’incarico all’ufficio stampa del Comune di Anzio, il ritorno come addetto stampa dell’Anzio baseball ma soprattutto sul campo, come allenatore della Primavera della stessa società. Finita l'aspettativa... addio al campo di gioco e ritorno alla 'normalità'. Si fa per dire, perché nel 2002 alla vigilia del play-ball è nata Arianna, portata al 'Reatini' la prima volta che è uscita di casa. Gaia, arrivata a giugno 2005, ha aspettato un po' di più e sono serviti i play-off. Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere alla moglie Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Ha tentato, inutilmente, di "convincere" Ettore, il suo gatto e ora spera in Arianna che buttando a terra una pallina ha fatto a casa un piccolo guaio, mentre Gaia (giugno 2005) sembra preferire il pallone da calcio.Ama il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz, raccoglie ritagli di giornale e quando può - ma quando? - va a nuotare in piscina.

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