Bellomo: concetto da 10, risultato da 7

Le opinioni di uno dei coach della preolimpica

Al ritorno dal Pro Player Stadium , abbiamo la possibilità di chiedere a Nicola Bellomo, uno dei coach della nazionale preolimpica, di farci un parziale bilancio su questa avventura della nazionale qui in Florida.
‘Per fare un bilancio di questa esperienza bisognerà aspettare la fine della settimana – dice Bellomo, – dopo questi primi giorni si può dire che, dopo il logico periodo di acclimatazione dei ragazzi, anche noi tecnici cominciamo a capire un pochino in più il valore della squadra e delle varie componenti singole, dei ragazzi. Nonostante questo, c’è da dire che la grossa differenza di intensità di allenamento rispetto a quella che i ragazzi hanno nei propri club comincia a dare qualche fastidio e quindi siamo stati costretti ad alleggerire un po’ il carico di lavoro”
C’è qualche giocatore che, a tuo parere, fino a questo momento si è fatto notare in modo particolare?
”Mah, veramente il nostro obiettivo iniziale era quello di lavorare sul gruppo. Nelle tre partite giocate finora i ragazzi li abbiamo messi in campo tutti, e quasi tutti hanno giocato due volte su tre; quindi ognuno di loro ha avuto più di un’occasione per mettersi in mostra. Siamo abbastanza soddisfatti di questo, abbiamo fatto delle nostre considerazioni, per le quali, però, ci proponiamo ci risentirci e rivederci alla fine della quarta partita”
Una tua opinione sulla creazione di questa nazionale ‘inedita” preolimpica?
‘Il giudizio è straordinario; sono contentissimo, e logicamente onorato di far parte di questo gruppo. Forse il gruppo di giocatori dovrebbe nel futuro, penso, essere scelto con criteri un pochino più selettivi di quello che è stato fatto questa volta, logicamente per mancanza di tempo. Il concetto è da 10, diciamo, e il risultato è da 7.”
Qualche giorno fa, parlando con gli altri coach, sottolineavi l’importanza di instaurare un buon rapporto fra gli allenatori della nazionale e quelli di club
Sì, secondo me questo è fondamentale. Noi vediamo com’è il livello dei ragazzi, parliamo con i ragazzi, e devo dire che siamo molto contenti di quello che i ragazzi portano qui; quello di cui ci rendiamo conto, però, è che magari tra Nord e Sud ci sono differenze di tipi di allenamento, di quantità di allenamento, di intensità di allenamento e quando si viene qui e si gioca tutti insieme tutti i giorni, due volte al giorno, queste cose, questi problemi, vengono fuori. Bisognerebbe che i ragazzi per primi, ma anche chi li cura, tenessero conto di ciò

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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